Pompeo Leoni

scultore e medaglista italiano

Pompeo Leoni (1531Madrid, 10 ottobre 1608) è stato uno scultore e medaglista italiano.

Leone e Pompeo Leoni, Busto di Carlo V, Madrid, Prado

Biografia

modifica

Figlio di Leone Leoni, anche lui uno scultore, egli era nato in una famiglia originaria di Arezzo[1] e si stabilì a Milano nel 1556. Nella sua casa detta degli Omenoni caratterizzata da otto enormi Telamoni che adornano la facciata già il padre Leone Leoni aveva organizzato una scuola[2], dove apprese l'arte scultorea e quella della medaglistica.

Oltre che per la committenza milanese, lavorò per la monarchia spagnola.[1] Insieme al padre lavorò per l'Escorial a Madrid. Nel 1579 iniziò a lavorare all'altare maggiore della basilica dell'Escorial, dove lavorarono molti artisti di grande prestigio presso la corte, soddisfacendo i capricci artistici della corte spagnola.[3][4] Per i gruppi funebri dei sovrano Carlo V e Filippo II, si fece aiutare dal figlio Michelangelo, da un nipote di Jacopo da Trezzo e dagli italiani Baltasar Mariano e Vimercato.[4] Attribuita a Pompeo Leoni è anche la statua in marmo bianco della principessa Giovanna nel Monastero de las Descalzas Reales.[3]

Al Castello sforzesco di Milano si conserva la Medaglia di Francisco Fernández de Liébana, del 1575, mentre una copia si trova al Prado.[5]

Noto collezionista d'arte, raccolse anche per conto del padre una quadreria importante. Nella sua opera Trattato dell'arte de la pittura pubblicata nel 1584, Giovanni Paolo Lomazzo indica che sono conservati nella casa della famiglia Leoni due quadri del Correggio, Giove e Io e Danae[6] (oggi rispettivamente presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna e presso la Galleria Borghese di Roma), inviate da Pompeo; non si sa se egli ottenne queste opere direttamente dal sovrano spagnolo o se le acquistò dal suo favorito Antonio Perez, dopo la sua caduta in disgrazia nel 1579.

Venuto in possesso delle carte e dei disegni che Leonardo da Vinci aveva lasciato a Francesco Melzi, fu responsabile del loro smembramento per ricavare dalla vendita una somma di denaro più alta.[7][8]

Foto di opere

modifica
  1. ^ a b García Tapia 1997, p. 372.
  2. ^ Il palazzo è tuttora esistente.
  3. ^ a b (ES) Rosario Coppel Aréizaga, Leoni, Pompeo, su museodelprado.es. URL consultato il 7 marzo 2025.
  4. ^ a b (ES) Alejandro Sáez Olivares, Escultores italianos al servicio de la Monarquía Hispánica en el s. XVI (y III), su Investigart, 22 giugno 2021. URL consultato il 7 marzo 2025.
  5. ^ (ES) Francisco Fernández de Liébana - La Justicia, su museodelprado.es. URL consultato il 7 marzo 2025.
  6. ^ Giovanni Paolo Lomazzo, Trattato dell'arte de la pittura, di Gio. Paolo Lomazzo milanese pittore. Diuiso in sette libri. Ne' quali si contiene tutta la theorica, & la prattica d'essa pittura, appresso Paolo Gottardo Pontio, 1584, p. 212. URL consultato il 7 marzo 2025.
    «Per eccellenza de' lumi sono non meno maravigliosi, due quadri di mano d'Antonio da Correggio che si ritrovano in questa Città appresso il Cavalier Leone Aretino.»
  7. ^ García Tapia 1997, pp. 381-384.
  8. ^ (EN) A. H. Scott-Elliot, The Pompeo Leoni Volume of Leonardo Drawings at Windsor, in The Burlington Magazine, vol. 98, n. 634, 1956, pp. 11–17. URL consultato il 7 marzo 2025.

Bibliografia

modifica

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN283632968 · ISNI (EN0000 0000 8155 3838 · SBN MILV145274 · BAV 495/361980 · CERL cnp00553090 · ULAN (EN500037449 · LCCN (ENnr95035966 · GND (DE119328887 · BNE (ESXX1077131 (data) · BNF (FRcb16713503j (data) · J9U (ENHE987007461893205171