Port-a-cath
Il port-a-cath, a volte chiamato solo port, è una sorta di catetere venoso centrale ad inserzione periferica, totalmente impiantabile sotto pelle, che permette di avere un accesso venoso centrale permanente.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c9/Porta_cath.jpg/220px-Porta_cath.jpg)
Consiste di un catetere in genere di silicone, posizionato per via percutanea in vena succlavia, giugulare o femorale comune, con estremo distale in vena cava superiore o inferiore; il catetere è collegato ad uno o più reservoir (port)[1], anch'esso in silicone o titanio, totalmente impiantabile nel sottocute.
Uso
modificaAttraverso il port-a-cath, avendo sempre l'accortezza di accedervi con un ago non carotante (ago di Huber), può essere somministrata, quando necessaria, anche l'alimentazione parenterale totale; possono essere inoltre effettuate trasfusioni di sangue e prelievi ematici.
La prescrizione dell'impianto è prevalentemente oncologica e viene utilizzato al fine di garantire un accesso venoso centrale sempre disponibile per chemioterapie infusionali, esami contrastografici e prelievi ematici, evitando il continuo repere di vene periferiche.
Si tenga inoltre presente che altrimenti, alcuni farmaci utilizzati in chemioinfusione continua risulterebbero a lungo termine lesivi per l'endotelio delle vene periferiche, senza contare l'ulteriore possibilità di stravaso e di tossicità per i tessuti periferici.
Il "port-a-cath" è perforabile all'incirca 2000 volte.
Note
modifica- ^ Home Care for Implantable Vascular Access Ports (Chestports) Archiviato il 15 luglio 2012 in Internet Archive.
Voci correlate
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