Portale:Lingue artificiali/Introduzione

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Una lingua artificiale è un idioma creato a tavolino, frutto di ingegno consapevole attribuibile ad una sola persona o ad un gruppo di lavoro che ne sviluppa deliberatamente la fonologia, la grammatica e il vocabolario. La principale differenza rispetto alle lingue naturali risiede dunque nel fatto che quelle artificiali non si sono sviluppate ed affermate spontaneamente nelle culture umane. Alcune vengono progettate per la comunicazione umana (lingue ausiliarie), altre invece vengono create per essere utilizzate all'interno di opere artistiche (lingue artistiche), per pura sperimentazione linguistica (lingue logiche o filosofiche), per segretezza (codici), per scopi religiosi (lingue sacre), o per il semplice piacere della loro creazione. Queste ultime sono spesso associate alla costruzione di mondi immaginari.

Il sinonimo "lingua pianificata" viene utilizzato talvolta in riferimento alle lingue ausiliarie internazionali, soprattutto da coloro che rifiutano il più comune termine "artificiale". Alcuni parlanti di esperanto, ad esempio, evitano questo termine poiché ritengono che denoti un aspetto "innaturale" nel comunicare attraverso questa lingua. Tuttavia al di fuori della comunità esperantista il termine pianificazione linguistica fa riferimento alle misure normative approntate nei confronti di una lingua naturale. In questo caso, persino nelle "lingue naturali" può essere presente una certa quantità di artificialità e, nel caso delle grammatiche regolarizzate, la linea di demarcazione tra lingue naturali e artificiali risulta spesso assai sottile.

L'atto del creare tali lingue viene definito glossopoiesi; gli autori di lingue artificiali sono invece detti glottoteti.