Postuma

raccolta poetica di Olindo Guerrini

Postuma è un'opera di Olindo Guerrini del 1877, attribuita dallo stesso autore a un presunto cugino, Lorenzo Stecchetti, morto di tisi a trent'anni.

Postuma
AutoreOlindo Guerrini
1ª ed. originale1877
Generepoesia
Lingua originaleitaliano

L'opera

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Il libro – di 85 poesie, in gran parte sonetti – riscosse un immediato successo che surclassò di fatto le contemporanee Odi barbare di Giosuè Carducci. Vi si trovano liriche tra le più famose della poesia popolare dell'Ottocento come Memento e Il canto dell'odio[1]. Nel corso della vita dell'autore ne uscirono ben 32 edizioni.

Chiara testimonianza della diffusione e del successo del volume furono le numerose imitazioni, parodie e contraffazioni che vi furono. Fra le prime, merita ricordare Ulisse Tanganelli con i suoi Autumnalia, fra le parodie il libro Postuma di Giulio Aristide Zaccarelli[2]. Per le contraffazioni, l'editore Zanichelli si rivolse al tribunale, ma non ottenne nulla. Inserì, allora, sin dalla decima edizione, dei Documenti sulle contraffazioni in cui dava degli strumenti per distinguere i volumi falsi da quelli originari.

Il canto dell'odio

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È un epodo di endecasillabi e settenari, forse la poesia più famosa della raccolta, e senz'altro una delle più celebri del Secondo Ottocento, tant'è che Baldacci poteva scrivere: «Si trovano ancora molti operai oltre la cinquantina che lo sanno a memoria».[3]

In questa poesia il poeta immagina di profanare il corpo dell'amata, ormai morta, per vendicarsi dell'amore non corrisposto. La donna è ripetutamente fatta oggetto di immagini poco lusinghiere: viene paragonata a Licisca, a una donna che si è offerta agli ebbri e ai soldati, il suo ventre è detto impudico.

La critica

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Diverse e contrastanti le interpretazioni di quest'opera del Guerrini: per Mauro Novelli[4] si tratta di un diario struggente, una sorta di romanzo epistolare; per Mario Martelli[5], invece, vista la contraddittorietà dei testi, visto che non c'è una storia, né ci sono dei personaggi fedeli a se stessi, visto che amori casti convivono con quelli licenziosi, il libro è un pretesto per lucidare il rilievo squisito di piccole pietre preziose. Insomma, la cifra del libro si deve ritrovare nel puro fatto letterario.

Principali edizioni

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  • Postuma, Bologna, Zanichelli, 30 maggio 1877 (prima edizione)
  • Postuma, Bologna, Zanichelli, 10 agosto 1877 (seconda edizione con aggiunte)

Edizioni commentate

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  • Postuma, a cura di Claudio Mariotti e Mario Martelli, Roma, Salerno editrice, 2001.
  1. ^ Per quest'ultimo si trovano ancora parecchi, oltre la cinquantina, che lo sanno a memoria.
  2. ^ A tal proposito si veda C. Mariotti, Plausi e vituperi di un falso morto. I Postuma di Olindo Guerrini tra imitazioni, contestazioni e parodie, in I Quaderni del Cardello, n. 16, pp. 286-90 e 307-12.
  3. ^ L. Baldacci (a cura), Poeti minori dell'Ottocento, Milano-Napoli, Ricciardi, 1958, vol. I, p. 815.
  4. ^ Il verismo in maschera. L'attività poetica di Olindo Guerrini, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2004
  5. ^ I pretesti dei Postuma, in L. Stecchetti, Postuma, a cura di C. Mariotti e M. Martelli, Roma, Salerno, 2001

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