La Pride of America è una nave da crociera della compagnia Norwegian Cruise Line ed è attualmente l'unica al mondo a battere bandiera statunitense (senza considerare quelle per crociere fluviali o di spedizione)[4].

Pride of America
Pride of America a Honolulu nel 2010
Descrizione generale
TipoNave da crociera
ArmatoreNorwegian Cruise Line
ProprietàNorwegian Cruise Line Holdings
Registro navaleDNV, n° 24785[1]
Porto di registrazioneHonolulu
Identificazionenominativo intern.le ITU:
Whiskey
W
November
N
Bravo
B
Echo
E
(Whiskey-November-Bravo-Echo)

numero MMSI: 366994450
numero IMO: 9209221

Ordine6 ottobre 1998
CostruttoriIngalls Shipbuilding Corporation (scafo)
Lloyd Werft (completamento)
CantierePascagoula, USA (scafo)
Bremerhaven, Germania (completamento)
Impostazione10 ottobre 2000
Varo16 settembre 2002
Completamento7 giugno 2005
Entrata in serviziogiugno 2005
Statoin servizio
Caratteristiche generali
Stazza lorda80 439 tsl
Lunghezza284,59 m
Larghezza32,2 m
Altezza20,07 m
Pescaggiom
Propulsione6 × motori Wärtsilä 8L46C
2 × eliche Rolls-Royce Mermaid
Velocità21 nodi (38,89 km/h)
Numero di ponti15
Equipaggio927
Passeggeri2 186
[2][3]
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Storia e servizio modifica

La nave venne ordinata nel 1998 da American Classic Voyages, società che intendeva far rivivere il marchio United States Lines (noto principalmente per rotte transatlantiche di lusso fino agli anni '50), proponendo crociere nelle Hawaii su navi interamente costruite e registrate negli USA[5].

I lavori iniziarono nel 2000 presso i cantieri Ingalls di Pascagoula, in Mississippi, ma si bloccarono l'anno dopo a causa del fallimento della compagnia di navigazione[6]. Lo scafo, quasi completato, venne acquistato dalla Norwegian Cruise Line, che lo rimorchiò fino ai Loyd Werft di Bremerhaven in Germania per ultimare la costruzione[7]. La nave venne consegnata nel giugno 2005 e battezzata a New York dall'allora Segretario del lavoro degli Stati Uniti d'America Elaine Chao.

La Pride of America da allora svolge principalmente crociere nelle Hawaii per NCL America, filiale di Norwegian Cruise Line. Le rotte interne da isola a isola rappresentano quasi un unicum nel mercato crocieristico proprio perché la nave possiede bandiera statunitense. Secondo il Passenger Vessel Services Act del 1886, infatti, le imbarcazioni straniere non possono trasportare passeggeri tra i porti statunitensi (a meno che essa non effettui almeno uno scalo in un porto straniero)[8]. D'altro canto, però, la nave non esce mai dalle acque territoriali e non ha un casinò al suo interno)[9].

Note modifica

  1. ^ (EN) PRIDE OF AMERICA, su vesselregister.dnv.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  2. ^ PRIDE OF AMERICA, su ncl.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  3. ^ (SV) M/S PRIDE OF AMERICA, su faktaomfartyg.se. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  4. ^ (EN) What You Should Know About Norwegian Cruise Line’s Pride of America in 2022, su travelmarketreport.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  5. ^ (EN) American Classic Voyages Co. (AMCV) signs major contract with Ingalls for luxury cruise ship construction, su ss.northropgrumman.com. URL consultato il 12 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2007).
  6. ^ (EN) Company news; American Classic Voyages files for bankruptcy, su nytimes.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  7. ^ (EN) Norwegian Cruise Line to Finish Project America Ship in Europe, su wsj.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  8. ^ (EN) The Jones Act & The Passenger Vessel Services Act, su help.cbp.gov. URL consultato il 12 febbraio 2023.
  9. ^ (EN) Entertainment Options Onboard The Pride of America, su cruiseastute.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.

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