Proposizione causale latina

La proposizione causale è una subordinata che esprime la causa dell'azione espressa nella sua reggente.

In latino essa va distinta in due tipi: la proposizione causale oggettiva e quella soggettiva. In ambedue i casi, la proposizione è retta dalle congiunzioni quia, quod, quoniam, quandoquĭdem, quando, siquĭdem (è possibile trovare anche si quĭdem) o dalla locuzione prepositiva propterea quod, tutte traducibili come "poiché", "perché", "in quanto", "siccome".

La causale risponde alla domanda Quārē? o Cur?, ossia «Perché?», «Per quale motivo?»

I tipi di causale modifica

La causale oggettiva modifica

La proposizione causale oggettiva, detta anche "reale", esprime la vera e obiettiva causa dell'azione nella reggente, o anche la causa che l'autore ritiene sia vera. Va espressa con il modo indicativo, ed è introdotta perlopiù da quod, quia, quoniam, spesso anticipate e rafforzate da locuzioni quali eo, ideo, idcirco, ob eam rem... Vediamo qualche esempio.

«Volo Tulliam valere quoniam eam amo.»
«Voglio che Tullia stia bene perché la amo.»
(è la causa vera per lo scrittore).
«Lepus in nemore latet quia lupum timet.»
«La lepre si nasconde nel bosco perché teme il lupo.»
(è la causa ritenuta corretta dallo scrittore).
«In caelo fulmina sunt quia Iuppiter iratus est.»
«In cielo ci sono i fulmini perché Giove si è arrabbiato.»
(è la causa ritenuta vera dalla collettività).

La causale soggettiva modifica

La proposizione causale soggettiva, o anche "obliqua", cioè quando la causa viene dichiarata dal soggetto della frase, come pensiero di persona diversa da chi parla o chi scrive; essa vuole il modo congiuntivo e la congiunzione che la regge va tradotta con "perché a suo/loro dire". Vediamo gli esempi.

«Marcus et Gaius Romam iverunt quandoquidem aliquid consuli dare deberent.»
«Marco e Gaio andarono a Roma perché, a loro dire, dovevano dare qualcosa al console.»
(è la causa dichiarata da Marco e Gaio, ma nessuno ci dice che sia vero).
«Lucia tristis est quod nemo eam amet.»
«Lucia è triste perché, a suo dire, nessuno la ama.»
(la causa è ciò che dichiara Lucia riguardo alla sua tristezza, ma niente ci dice che la causa sia un'altra, né che qualcuno in realtà ami Lucia).
«Iulius numquam divitis erit siquidem dii contra eum sint.»
«Giulio non sarà mai ricco perché a suo dire gli dei sono contro di lui.»
(è la giustificazione di Giulio per la sua povertà).

Alcuni modi per esprimere la causale senza locuzioni modifica

Il cum narrativo modifica

Per la proposizione causale può essere usato il cum narrativo, detto appunto anche "narrativo-causale". In questo caso non si bada alla soggettività o all'oggettività della causa.

«Felix sum cum filius meus nasciturus sit
«Sono felice perché (sta per nascere; forma perifrastica, preferibilmente da non usare) nascerà mio figlio.»
«Tres dies Octavianus flevit cum scivisset Caesarem necatum esse.»
«Ottaviano pianse per tre giorni perché ebbe saputo che Cesare era stato ucciso.»

Il participio modifica

Anche il modo participio (sia presente, sia futuro, sia perfetto) può essere usato per esprimere la causa in modo implicito.

«Ulixes, unus ingenium habens, equum ligneum fecit ut Troiam diriperet.»
«Ulisse, che (visto che) era l'unico dotato d'ingegno, fece fare il cavallo di legno per distruggere Troia.»
«Marius profecturus parentes et fratres suos salutans est.»
«Mario, che (perché) sta per partire, sta salutando i suoi genitori e i suoi fratelli.»
«Haec omnia faciunt, opinantes ita fieri oportēre.»
«Fanno tutte queste cose, poiché ritengono che occorra che si faccia così.»

L'ablativo assoluto modifica

Come per le temporali, le causali possono essere espresse attraverso l'ablativo assoluto in maniera implicita.

«Equites Treveri, desperatis nostris rebus, domum contenderunt.»
«I cavalieri Treviri, essendo la nostra situazione disperata (giacché, poiché...era disperata), tornarono in patria.»

Voci correlate modifica

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