I prostorečie (o prostoréčie) sono un insieme di parole, espressioni, forme e costrutti grammaticali usati nella narrativa, spesso al fine di semplificare e rendere più grezzo lo stile le caratteristiche del personaggio dell’argomento, e rappresentano anche i semplici discorsi informali naturali effettuati con queste parole, forme e costrutti.

Il prostorečie è in uso fra coloro che hanno un basso livello di conoscenza della lingua e non conoscono affatto alcuna norma sulla lingua letteraria.

Il termine “prostorečie” fu introdotto da Dmitrij Ušakov con il significato di “lingua modo di parlare della popolazione urbana non istruita o poco colta, che non conosce le norme letterarie”.

A volte le parole prese dalla lingua colloquiale vengono usate intenzionalmente, per esempio, dai politici o dai quadri funzionari statali altolocati, in modo da trovare una lingua unica per un determinato pubblico.

Il prostorečie si differenzia dai dialetti territoriali perché non è localizzato in questa o quella zona geografica, invece è diverso dalla lingua letteraria (compresa la lingua colloquiale con le sue varietà) in quanto non è codificato, non ha delle regole e usa vari mezzi linguistici.

Il prostorečie si realizza nell’oralità e allo stesso tempo può trovare una rappresentazione nella letteratura e nella corrispondenza privata di qualcuno che utilizza il prostorečie; in linea generale le situazioni in cui si usa il prostorečie sono ristrette e limitate prettamente al contesto quotidiano e famigliare.

Nel prostorečie attuale sono evidenti due piani sincronici temporali: il piano dei vecchi e tradizionali mezzi che manifestano in modo chiaro la sua origine dialettale e il corrispondente piano dei nuovi mezzi, arrivati nel prostorečie principalmente dai gerghi popolari; di conseguenza si distinguono prostorečie 1 e prostorečie 2.

I portavoce del coloro che usano il prostorečie 1 sono le persone anziane che vivono in città e hanno un basso livello di istruzione e di cultura; tra i portavoce del prostorečie 2 prevalgono i rappresentanti degli adolescenti e dei giovani, anche loro con un’istruzione insufficiente e caratterizzati da un basso livello culturale.

La differenza d’età fra i portavoce dei prostorečie è aumentata dalla diversità di sesso: chi conosce il prostorečie 1 è principalmente una donna anziana, mentre coloro che usano il prostorečie 2 sono in gran parte uomini.

Nei rapporti linguistici le differenze tra questi due piani del prostorečie sono evidenti a tutti i livelli, dalla fonetica alla sintassi. Per riferirsi al prostorečie 2 si usa anche il termine "obščij sleng" [gergo generico].

Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, all’epoca della perestrojka, inizia a diffondersi in sociologia il termine “prostoj čelovek” [persona semplice], che comprendeva le persone che non avevano un livello di istruzione sufficiente e che, di norma, si occupavano dei lavori non intellettuali. Questa parte della popolazione russa può essere distinta per tre caratteristiche principali: la sfera dell’occupazione, il sistema dei valori e degli obiettivi e la lingua.

Le caratteristiche sono espresse in ordine decrescente di importanza per la definizione dell’identità sociale individuale.

I tratti caratteristici del prostorečie sul piano fonetico sono:

  • generale noncuranza del discorso. Quadro poco chiaro del discorso a livello articolatorio e fonico
  • scarsa intensità, ritmo veloce, apertura minima della bocca. Discorso di difficile comprensione;
  • eccessiva semplificazione dei gruppi consonantici. Per esempio: “skoka” invece di “skol’ko”, “ščas” invece di “sejčas”, “kada” invece di “kogda”;
  • Intonazione inespressiva.

Per i russi che usano il prostorečie, i principali appellativi sono: bratan, zemljak, zёma, pacan (per i giovani che usano il prostorečie), otec, batja (per gli uomini anziani), mat’ (per le donne anziane).

Differentemente dalla lingua della narrativa, si formano anche tipologie di nomi propri con l'aiuto, ad esempio, dei suffissi: -ok, -jan, -(ju)cha: Lenok (da Lena, Elena), Sanëk, Sanja (da Saša, Aleksandr), Toljan (da Tolja, Anatolij), Kostjan (da Kostja, Konstantin), Katjucha (da Katja, Ekaterina), Lëcha (da Lëša, Aleksej) e altri; cfr. anche Seryj, Serëga (da Serëža, Sergej), Stas (da Stanislav), Maks (da Maksim). Agli anziani che parlano il prostorečie ci si rivolge usando la parola djadja e tëtja: djadja Kolja, tëtja Ljuba.

Tipico di chi usa il prostorečie è rivolgersi usando il tu, indipendentemente dall’età e dal genere dell’interlocutore. Nel prostorečie 2 si fa normalmente uso di diminutivi (cioè parole con suffissi diminutivo-vezzeggiativi).

  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura