La Puppet animation è una tecnica di animazione a Passo uno (nota anche con il nome inglese stop motion) usata in maniera onnipresente per creare delle animazioni di personaggi tridimensionali prima dell'avvento dell' animazione digitale.

La tecnica di animazione modifica

La preparazione del materiale modifica

Per creare un film animato con questa tecnica si parte progettando le marionette, il materiale che utilizzeranno e l'ambiente in cui si muoveranno. Si parte dai pupazzi di cui si progetta e successivamente si costruisce la struttura base, chiamata armatura, che quando è completata la si testa animandola per tre volte cercando di capire le imperfezioni o meno e se i giunti delle articolazioni funzionano.

Tutti i personaggi protagonisti di questi film hanno un'anima di metallo più o meno sviluppata chiamata armatura, che come tecnica era già ad altissimi livelli ai tempi di Ray Harryhausen, che diede le basi a quelle che si fabbricano tuttora. Il rivestimento di queste armature, che forma la figura vera e propria del personaggio può essere di diversi materiali, ai giorni d'oggi si predilige il silicone per la pelle, e stoffetipo opportunamente trattate per essere animate, per il vestiario.[1]

Successivamente attorno ai personaggi viene applicata la struttura esterna e si preparano gli eventuali indumenti che indosseranno. Completati i pupazzi si procede alla creazione dell'ambiente in cui si muoveranno. Questi "mini-set" vengono progettati in scala 1:5 e poi modellati in scala naturale.

Completati i pupazzi e i set si procede a piazzare la fotocamera che verrà utilizzata per fare le animazioni.

L'animazione modifica

Quando i pupazzi, i set e le fotocamere sono pronte, per sviluppare un film a pupazzi animati si fa compiere ai pupazzi un piccolo movimento (come muovere un braccio), quando il movimento è stato compiuto si fotografa il personaggio, poi si procede a fare una serie di scatti fotografici facendo compiere al pupazzo tra uno scatto e l'altro una serie di piccoli movimenti che animati semplicemente montando gli scatti uno di seguito all'altro si dà l'illusione del movimento allo spettatore.

Note modifica

  1. ^ Copia archiviata, su phalbo.com. URL consultato il 5 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2011).

Collegamenti esterni modifica