Il RAD750 è un computer prodotto da BAE Systems, dedicato al funzionamento in ambienti soggetti ad alti livelli di radiazione, successore del RAD6000. Il processore del computer si basa su un core PowerPC 750, progettato per resistere ad alti livelli di radiazioni ionizzanti e quindi adatto all'uso all'interno di satelliti artificiali e sonde spaziali. Il RAD750 è stato introdotto in commercio nel 2001, mentre i primi lanci nello spazio si sono registrati a partire dal 2005. La sonda Mars Reconnaissance Orbiter utilizza un RAD750 come sistema di bordo.

RAD750 CPU

Caratteristiche modifica

La CPU è formata da 10,4 milioni di transistor CMOS, quasi dieci volte più del predecessore. La produzione utilizza una tecnologia VLSI da 250 nanometri e il die occupa 130 mm². La frequenza di clock può variare da 110 a 200  MHz e il processore può elaborare fino a 400 MIPS; inoltre, è dotato di un'ampia cache di secondo livello.

La CPU può sopportare fino a 200.000 rad con temperature comprese tra -55 °C e 125 °C. La scheda standard RAD750 (CPU e scheda madre) sopporta fino a 100.000 Rad con temperature tra i -55 °C e 70 °C e richiede 10 watt di potenza.

Il package standard del RAD750 è perfettamente compatibile con quello del PowerPC 750 (processore con denominazione commerciale G3, usato nei computer Apple iMac G3 & PowerMac G3), ma un modulo RAD750 può costare più di 200.000 dollari statunitensi.

L'elevato costo deriva dalla protezione antiradiazione che richiede una revisione dell'architettura, del processo di produzione, e un accurato controllo di qualità su ogni singolo componente. L'affidabilità garantita dal produttore indica un tempo medio tra guasti (MTBF) superiore a 4,3 milioni di ore.

Uso modifica

Su questa CPU si basano i computer delle seguenti sonde:

Note modifica

  1. ^ BAE RAD750 Radiation-Hardened SBCs Control WorldView-1 Satellite, EDA Geek, 17 ottobre 2007. URL consultato il 28 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
  2. ^ BAE Systems Space Computer Gives Wisdom To The WISE, spacedaily.com, 2009-12-22
  3. ^ Juno Launch Press Kit (PDF), su jpl.nasa.gov, NASA, August 2011. URL consultato il 18 febbraio 2013.
  4. ^ a b (EN) NASA’s Latest Rover Is Now Headed for Mars, su extremetech.com, 30 luglio 2020.
  5. ^ Holly Zell, Van Allen Probes - Launch, su NASA, 23 luglio 2013. URL consultato il 2018-12-04T16:41:46Z.
  6. ^ (EN) Preview of the InSight Mars launch, su planetary.org. URL consultato il 2018-12-04T16:41:37Z.

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