Ragazza di Egtved è il nome attribuito ai resti ben conservati di una giovane donna dell'età del bronzo nordica, vissuta all'incirca nel 1390-1370 a.C., la cui sepoltura è stata scoperta in Danimarca nel 1921, nei pressi di Egtved. La ragazza aveva circa 16-18 anni al momento della morte, era di costituzione magra, alta 160 centimetri, con corti capelli biondi e unghie ben curate. La sua tomba è stata datata al 1370 a.C. circa. È stata scoperta insieme ai resti cremati di un bambino in un tumulo largo circa 30 metri e alto 4. Della ragazza si sono preservati solo i capelli, il cervello, i denti, le unghie, e parte della pelle.

I resti della ragazza di Egtved.

La ragazza, forse, era una sacerdotessa o una danzatrice del culto solare (difatti alcune statuette ritrovate a Grevensvaenge della stessa epoca avevano la stessa foggia di vestiti)[1] e, forse, era stata promessa in matrimonio ad una personalità locale.[1]

 
Ricostruzione.

Nel tumulo, scavato nel 1921, fu trovata una bara con un allineamento est-ovest. Fu trasportata sigillata al Museo nazionale danese a Copenaghen, dove furono scoperti i resti.

La ragazza era stata sepolta completamente vestita su una pelle di mucca. Indossava un corpetto sciolto, con maniche che raggiungevano il gomito. Aveva la vita nuda e indossava una gonna corta fatta di stringhe. Aveva braccialetti di bronzo e una cintura di lana con un grande disco decorato con spirali e una borchia. Ai suoi piedi furono rinvenuti i resti cremati di un bambino di età compresa fra i 5 e i 6 anni. Questo bambino forse si tratta di una vittima sacrificale per accompagnare la ragazza di Egtved nel suo viaggio nell'aldilà e verosimilmente non si tratta di un figlio della ragazza visto la giovane età della fanciulla.[1] Vicino alla sua testa c'era una piccola scatola di corteccia di betulla che conteneva un punteruolo, spille di bronzo e una retina per capelli.

Nella bara furono inoltre rinvenuti fiori di achillea, e un recipiente che aveva contenuto birra fatta con grano, miele, mirto di palude e mirtillo rosso. Il suo particolare vestito, che fece scalpore quando fu portato alla luce nel 1921, è l'esempio meglio conservato di uno stile diffuso nel Nord Europa durante l'età del bronzo. La buona conservazione dei resti della ragazza di Egtved è dovuta alle condizioni acide del suolo.

Analisi dello stronzio nei suoi capelli, unghie e denti indicano che probabilmente era nata e cresciuta nella Germania sud-occidentale, nei pressi della Foresta Nera, ed aveva viaggiato molto durante gli ultimi anni della sua vita[2][3]. Queste analisi dimostrano che la ragazza di Egtved si è spostata più volte negli ultimi anni di vita.[1]

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