Redagno (Radein in tedesco) è una frazione del comune di Aldino della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige.

Redagno
frazione
(IT) Redagno
(DE) Radein
Redagno – Veduta
Redagno – Veduta
Redagno davanti al Corno Bianco, visto da sud-ovest
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Comune Aldino
Amministrazione
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°20′43.8″N 11°23′55.68″E
Abitanti
SottodivisioniRedagno di sopra (Oberradein), Redagno di sotto (Unterradein), Redagno nuova (Neuradein)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[1]
Cl. climaticazona F, 4 330 GG[2]
PatronoSan Volfango
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Redagno
Redagno

Geografia fisica

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Il paese si trova sull'altopiano del Monte Regolo (Regglberg), ma è separato dal resto della cresta montuosa dalla profonda gola del rio delle Foglie (Bletterbachslucht), il che significa che può essere raggiunto solo tramite strada dal resto del territorio comunale di Aldino tramite deviazioni.

A est di Redagno è dominato dalle imponenti cime gemelle del Corno Bianco (2.317 m) e del Corno Nero (2.439 m), separate tra loro dal Passo di Oclini (1.989 m).

Il toponimo è attestato per la prima volta nei libri contabili principeschi tirolesi intorno al 1300 come Rodene o Rundein.[3] Nel 1310 nei documenti notarili si incontra la forma Rodena.[4] Dal XIV secolo Redagno, insieme ad Aldino, apparteneva politicamente e amministrativamente al distretto di Egna della corte Enn-Kaldiff.[3]

Ecclesiasticamente, Redagno rimase legata alla chiesa di San Pietro ad Ora, la grande parrocchia medievale sulla riva sinistra dell'Adige nella pianura bolzanina (a sua volta incorporata fino ai tempi moderni nel monastero di San Lorenzo a Trento).[5] La chiesa locale di San Volfango, patrono di Ratisbona, fu costruita intorno al 1400; di questo periodo è la chiusura poligonale del coro, mentre la navata nervata a croce risale al 1500 circa.[6] La Martinskapelle a Redagno di Sotto fu invece fondata nel 1724 da Benedikt Franzelin.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Volfango
 
Scuola e geomuseo del Bletterbach

Geografia antropica

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Redagno è composta da tre insediamenti:

  • Redagno di Sopra (Oberradein) situata a 1400-1600 m s.l.m., dove si trova la chiesa parrocchiale di San Volfango e l'edificio che ospita la scuola elementare di lingua tedesca e il geo-museo del Bletterbach;
  • Redagno di Sotto (Unterradein) situata a 1090-1250 m s.l.m. con masi e gruppi di case;
  • Nuova Redagno (Neuradein), situata a 1030-1040 Template:Mlsm, nuovo insediamento sorto alla fine del XX secolo sulla SS 48 nelle vicinanze del villaggio di Fontanefredde.
  1. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  3. ^ a b Otto Stolz: Die Ausbreitung des Deutschtums in Südtirol im Lichte der Urkunden. Band 2: Die Ausbreitung des Deutschtums im Bozner Unterland und Überetsch sowie in den deutschen Gemeinden im Nonsberg und Fleimstal. Oldenbourg, München-Berlin 1928, S. 205–209.
  4. ^ Hannes Obermair, „Promisit perpetualiter dare ...“. Das notarielle Zinsregister der St.-Helena-Kirche in Aldein aus dem 14. Jahrhundert, Bozen, Verlagsanstalt Athesia, 1998, pp. 653–664, Bezug S. 657, Nr. 7, ISBN 978-3-7030-0803-0.
  5. ^ Hannes Obermair: Die Urkunden des Dekanatsarchives Neumarkt (Südtirol) 1297–1841 (= Schlern-Schriften. Band 289). Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 1993. ISBN 3-7030-0261-1, S. 26.
  6. ^ a b Josef Weingartner: Die Kunstdenkmäler Südtirols. Band 2: Bozen und Umgebung, Unterland, Burggrafenamt, Vinschgau. 7. Auflage, bearb. von Magdalena Hörmann-Weingartner. Bozen-Innsbruck-Wien: Athesia-Tyrolia 1991. ISBN 88-7014-642-1, S. 409–411.

Bibliografia

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  • Annemarie Haas-Girardi: Radein, ein Bergdorf im Bozner Unterland. Bozen 2006.
  • Museumsverein Aldein (Hrsg.): Aldein – Unser Dorfbuch. Bozen 2012.
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