Rhyphodon è un genere estinto di mammiferi notoungulati, appartenente ai tipoteri. Visse tra l'Eocene medio e l'Eocene superiore (circa 45 - 34 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

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Rhyphodon
Immagine di Rhyphodon mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Notoungulata
Sottordine Typotheria
Famiglia Isotemnidae
Genere Rhyphodon

Descrizione modifica

Questo animale è noto per resti cranici ma dal raffronto con i fossili di altri animali simili e meglio conosciuti si può ipotizzarne l'aspetto. Doveva essere un erbivoro di medie dimensioni, della taglia di un grosso cane, con zampe robuste e dotate di cinque dita, terminanti in piccoli zoccoli. Il cranio, lungo oltre 20 centimetri, possedeva un muso relativamente corto e una dentatura primitiva e completa; in particolare, la mandibola era dotata di tre incisivi, un canino, quattro premolari e tre molari. I denti erano assai simili a quelli dell'affine Periphragnis, ma si distinguevano principalmente per la mancanza del cingulum e per una maggior copertura di smalto rugoso sui molari (Roth, 1899).

Un esemplare attribuito a Rhyphodon conserva il calco endocranico, che ha permesso di ipotizzare la forma di alcune strutture del cervello di questo animale; in generale, l'endocranio ricorda quello di altri ungulati arcaici come Phenacodus e Notostylops, ma vi erano alcune differenze marcate. Sembra che Rhyphodon possedesse bulbi olfattivi leggermente più piccoli rispetto a quelli dei notoungulati arcaici come Notostylops e che questi fossero ripiegati verso il basso. Il cerebellum era più grande ed era ampio quanto lungo, mentre i lobi piriformi erano espansi lateralmente. Sembra inoltre che, rispetto a Notostylops, gli emisferi cerebrali fossero meno convoluti. Non vi era un canale ottico separato e nemmeno un canale venoso cerebrale posterolaterale (Simpson, 1933).

Classificazione modifica

Il genere Rhyphodon venne descritto per la prima volta da Santiago Roth nel 1899, sulla base di resti fossili inizialmente attribuiti a terreni del Cretaceo e solo successivamente riconosciuti come risalenti all'Eocene. La specie tipo, proveniente dalla zona di Lago Musters in Patagonia e risalente forse all'Eocene superiore, è Rhyphodon lankesteri. Un'altra specie più antica, R. angusticephalus, è nota per fossili ritrovati nella zona di Canadon Colorado nella provincia di Chubut (Argentina).

Rhyphodon è classicamente considerato un rappresentante degli isotemnidi, la famiglia di notoungulati tossodonti più antica e meno specializzata. Tuttavia, sembra che questo gruppo non fosse naturale, ma costituisse una serie di forme via via più specializzate all'interno dei tossodonti; secondo uno studio del 2011, Rhyphodon sarebbe affine al genere Pampahippus.

Bibliografia modifica

  • S. Roth. 1899. Aviso preliminar sobre mamíferos mesozóicos encontrados en Patagonia [Preliminary notice on Mesozoic mammals found in Patagonia]. Revista del Museo de La Plata 9:381-388
  • G. G. Simpson. 1933. Braincasts of Phenacodus, Notostylops, and Rhyphodon. American Museum novitates ; no.622
  • G. G. Simpson. 1948. The beginning of the age of mammals in South America. Part I. Bulletin of the American Museum of Natural History 91:1-232
  • G. G. Simpson. 1967. The beginning of the age of mammals in South America. Part II. Bulletin of the American Museum of Natural History 137:1-260
  • Billet, Guillaume (2011). "Phylogeny of the Notoungulata (Mammalia) based on cranial and dental characters". Journal of Systematic Palaeontology. 9 (4): 481–97. doi:10.1080/14772019.2010.528456. OCLC 740994816.