Diceros bicornis bicornis
Il rinoceronte nero meridionale o rinoceronte del Capo (Diceros bicornis bicornis) è una sottospecie estinta del rinoceronte nero un tempo abbondante diffusa in Sud Africa dalla provincia del Capo al Transvaal, nella Namibia meridionale, e forse anche nel Lesotho e nel Botswana meridionale. Fu portato all'estinzione dalla caccia eccessiva e dalla distruzione dell'habitat intorno al 1850.[1][2]
Rinoceronte nero meridionale | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Perissodactyla |
Famiglia | Rhinocerotidae |
Genere | Diceros |
Specie | D. bicornis |
Sottospecie | † D. b. bicornis |
Nomenclatura trinomiale | |
† Diceros bicornis bicornis (Linnaeus, 1758) | |
Areale | |
Intervallo storico approssimativo di D. bicornis bicornis (ca. 1700 d.C.)[1] |
Tassonomia
modificaNon si sa da dove sia stato raccolto l'esemplare originale (olotipo), su cui Carlo Linneo basò "Rhinoceros" bicornis, nel 1758. È stato persino proposto che l'olotipo di questa sottospecie fosse effettivamente il cranio di un rinoceronte indiano (Rhinoceros unicornis) con un secondo corno falso, poiché Linneo annotò erroneamente l'India come occorrenza.[3] Ciò fu formalmente corretto nel 1911, quando O. Thomas dichiarò Capo di Buona Speranza come la località tipo di D. bicornis.[4] Pertanto, questa popolazione costituiva la base della sottospecie nominale del rinoceronte nero. Successivamente questa sottospecie venne frequentemente scambiata per il rinoceronte nero sudoccidentale, ma quest'ultimo è da considerarsi una sottospecie a sé stante (D. bicornis occidentalis).[1][5]
Stato IUCN
modificaPoiché la IUCN ritiene che le popolazioni viventi di rinoceronte nero della Namibia settentrionale (D. bicornis occidentalis) appartengano a D. bicornis bicornis, quest'ultimo è elencato come "vulnerabile" anziché "estinto".[6] Questa sinonimia, basata su du Toit (1987)[7] è stata, tuttavia, considerata erronea da Groves e Grubb (2011).[5]
Note
modifica- ^ a b c Hillman-Smith, A.K.K. e Groves, C.P., Diceros bicornis (PDF), in Mammalian Species, vol. 455, n. 455, American Society of Mammalogists, 1994, pp. 1–8, DOI:10.2307/3504292, JSTOR 3504292 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2005).
- ^ Rookmaaker, L.C. e Groves, C.P., The extinct Cape Rhinoceros, Diceros bicornis bicornis (Linnaeus, 1758) (PDF), in Säugetierkundliche Mitteilungen, vol. 26, n. 2, 1978, pp. 117–126.
- ^ Rookmaaker, L.C., Review of the European perception of the African Rhinoceros (PDF), in Journal of Zoology, vol. 265, n. 4, 2005, pp. 365–376, DOI:10.1017/s0952836905006436.
- ^ Thomas, O., The mammals of the tenth edition of Linnaeus: an attempt to fix the types of the genera and the exact bases and localities of the species, in Proceedings of the Zoological Society of London, vol. 1, 1911, pp. 120–158.
- ^ a b C. Groves e P. Grubb, Ungulate Taxonomy, Baltimora, The Johns Hopkins University Press, 2011, pp. 317, ISBN 978-1-4214-0093-8. URL consultato il 7 ottobre 2012.
- ^ (EN) Emslie, R., Diceros bicornis ssp. bicornis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ du Toit, R., The existing basis for subspecies classification of black and white rhino (PDF), in Pachyderm, vol. 9, 1987, pp. 3–5.
Altri progetti
modifica- Wikispecies contiene informazioni su Diceros bicornis bicornis
Collegamenti esterni
modifica- (EN) www.rhinos-irf.org (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2010).(The International Rhino Foundation dedicated to the conservation of rhinos)
- (EN) www.iucnredlist.org, su iucnredlist.org.