Robert Ashley

compositore statunitense

Robert Ashley (Ann Arbor, 28 marzo 1930Manhattan, 3 marzo 2014) è stato un compositore statunitense.

La sua produzione musicale è particolarmente significativa nell'ambito di un nuovo concetto di opera o teatro musicale.

Biografia

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Robert Ashley ha avuto una formazione universitaria presso l'università del Michigan (Ann Arbor) dove ha lavorato nell'ambito della ricerca psicoacustica. Ha studiato inoltre acustica come ricercatore presso Architectural Research Laboratory nella medesima università. Ashley è stato uno dei fondatori del ONCE festival[1] (1960-1967), ed è stato direttore del San Francisco Tape Music Center. Dal 1969 al 1981 è stato direttore del Centre for Contemporary Music presso il Mills College (Oakland, California).

Dal 1966 al 1976 è stato membro della Sonic Arts Union[2], un collettivo di compositori tra i quali David Behrman, Gordon Mumma e Alvin Lucier.

È scomparso nel 2014 all'età di 83 anni a seguito di una cirrosi epatica[3].

Le musiche

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La produzione musicale più rilevante di Ashley è nel campo del teatro musicale e della video opera. Ashley ha scritto un nutrito gruppo di opere a partire dal 1968, ed il ruolo dell'autore è spesso complesso.

Ashley è infatti autore della musica, quasi sempre del libretto, ed è al tempo stesso esecutore. Gli interpreti di questi lavori sono spesso un gruppo di artisti (Robert Ashley Company) che esegue Ashley da molto tempo. Tra questi il pianista texano Blu Gene Tiranny, Tom Hamilton che realizza l'orchestra elettronica/MIDI, le cantanti Jacqueline Humbert e Joan La Barbara, i cantanti Sam Ashley e Thomas Bruckner. Robert Ashley è anche autore di composizioni di musica elettronica, strumentale, con o senza voce, non specificamente pensate per la rappresentazione teatrale o per il mezzo televisivo. Questi lavori sono stati scritti ed ideati soprattutto nella prima fase creativa di Ashley. Successivamente la sua produzione musicale si è particolarmente focalizzata sulla produzione di video/teatro musicale.

È importante sottolineare che nella produzione ashleyiana non si riconosce una differenziazione tra musiche strumentali/elettroniche e musiche per il teatro: alcuni lavori per il teatro o per il video sono poi stati successivamente adattati alle performance concertistiche. Molte opere di Robert Ashley sono state pubblicate dall'etichetta Lovely Music, fondata nel 1978 da Mimi Johnson.

Stile compositivo

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La produzione musicale di Ashley fino al 1976, anno in cui esce Music with the Root in aether, è caratterizzata da una ricerca sonora e performativa che si inserisce nelle vicende della musica sperimentale americana. Successivamente Ashley inizia un lungo periodo creativo che arriva fino ai giorni nostri, principalmente caratterizzato dalla produzione di lavori di teatro musicale assolutamente innovativo.

Robert Ashley potrebbe essere considerato uno dei primi compositori che pensa ad una nuova concezione dell'opera americana. Il lavoro principale in questa direzione è Perfect Lives (1976), un'opera esplicitamente pensata per il mezzo televisivo. In questo lavoro, come in altri, elementi quali l'utilizzo poliedrico della voce, dell'inglese-americano parlato, delle strutture vocali e fonetiche delle lingue stesse sono ingredienti fondamentali. È interessante notare come negli stessi anni, altri tentativi in tal senso siano stati fatti ad esempio da Philip Glass con Einstein on the Beach (1976).

Nelle opere di Ashley è determinante il rapporto con le tecnologie, quella sofisticata dell'elettronica "colta", dell'orchestra midi, ecc, e quella invece più semplice del microfono e, soprattutto, della televisione.

Le opere

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  • in memoriam...KIT CARSON (1963)
  • That Morning Things (1968)
  • Music with Roots in the Aether (1976)
  • Perfect Lives (1978)
  • Atalanta (Acts of God) (1984)
  • Scenes on the Raft of Babel (1983-1985)
  • Now Eleonors Idea (tetralogia, 1988-1994)
    • Now Eleanor's Idea (1988)
    • Improvment (1992)
    • eL/Aficionado (1994)
    • Foreign Experiences (1994)
  • Balseros (1997)
  • Your Money My Life Goodbye (1998)
  • Dust (1998)
  • Celestial Excursions (2003)
  • Concrete (2006)
  • Quicksand (2008) - work in progress

Musiche strumentali/elettroniche

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  • Piano Sonata (Christopher Columbus), per pianoforte (1959)
  • The Fourth of Julyper nastro magnetico (1960)
  • Something for Clarinet, Pianos and Tape, per clarinetto, pianoforti e nastro magnetico, (1961)
  • Quartet, per un numero indefinito di strumenti ad arco o fiati, (1961)
  • Maneuvers for Small Hands, per pianoforte (1961)
  • Trios (White on White) (1963) opera aperta per uno o più esecutori[4]
  • In Memoriam... Crazy Horse (symphony) per 20 o più archi o strumenti a fiato (1963)
  • In Memoriam... Esteban Gomez (quartet) per quattro esecutori (1963)
  • In Memoriam... John Smith (concerto) per tre esecutori (1963)
  • In Sara, Mencken, Christ and Beethoven There Were Men and Woman. Per voce ed elettronica (1972). In collaborazione con Paul DeMarinis, testo di John Barton Wolgamot.[5]
  • Automatic Writing, per voce ed elettronica (1979)
  • Tap Dancing in the Sand, per voce sola (1982)
  • Music Word Fire And I Would Do It Again Coo Coo: The Lessons, per voce e strimenti elettronici (1981)
  • Basic 10, per rullante, 1988
  • Problems in the Flying Saucer, per due voci (1988)
  • Superior Seven, per flauti, orchestra midi e coro (1988)
  • The Producer Speaks per voce e pianoforte (1991)
  • Tract (1992)
  • Van Cao's Meditation, per pianoforte (1992)
  • Yellow Man with Heart with Wings, per voce e nastro (1990)
  • Outcome Inevitable, per orchestra da camera (1991)
  • Factory Preset, per nastro magnetico (1993)
  • When Famous Last Words Fail You, per voce e orchestra (1997)

Electronic Theater

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  • Public Opinion Descends Upon The Demonstrators (1961)[6]
  • The Lecture Series (1964)
  • Unmarked Interchange (1965)
  • Orange Dessert (1965)
  • Night Train (1966)
  • The Wolfman Motorcity Revue (1968)
  • Trial of Anne Opie Wehrer and Unknown Accomplices for Crimes Against Humanity (1968)
  • Purposeful Lady Slow Afternoon (1968)
  • Your move I Think (1974)[7]
  1. ^ Copia archiviata (PDF), su newworldrecords.org. URL consultato il 14 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2006).
  2. ^ Tom Johnson, The voice of the New music (1991) The Sonic Arts Union: Robert Ashley, David Behrman, Alvin Lucier, Gordon Mumma, su editions75.com. URL consultato il 22 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2007).
  3. ^ (EN) Robert Ashley, 1930-2014, su artsjournal.com.
  4. ^ Robert Ashley's Trio WHITE ON WHITE (1963). Three superimposed similarly evanescing matrices of differently white numbers (PDF) (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).
  5. ^ versione pdf del testo In Sara, Mencken, Christ and Beethoven There Were Men and Woman del poeta statunitense John Barton Wolgamot (PDF), su ubu.com. URL consultato il 20 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2007).
  6. ^ In Public Opinion Descends Upon The Demonstrators i performes agiscono in risposta ai movimenti del pubblico potenzialmente formato da 28,278,466 persone, su tonalmotion.org. URL consultato il 20 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  7. ^ Tom Johnson, The voice of the New music (1991) Robert Ashley: a Radical Statement, su editions75.com. URL consultato il 22 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2007).

Bibliografia

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  • Robert Ashley - Music with Roots in the Aether, MusikTexte, Koln (2000) - Interviews with and Essays about Seven American Composers - Edition MusikTexte, Cologne (2002).
  • Robert Ashley - Perfect Lives - Burning Books (1991)
  • Thomas DeLio - L'universo aperto, Saggi su John Cage, Morton Feldman, Christian Wolff, Robert Ashley, Alvin Lucier (1984)
  • Kyle Gann - American Music in the 20th Century Schirmer Books, New York (1997) pp. 157–160
  • Micheal Nyman - Experimental Music. Cage and Beyond (1974)
  • William Duckworth - "Talking Music" (1995) - Contiene una lunga intervista a "Blue" Gene Tyranny
  • Kyle Gann - Robert Ashley (American Composers series), University of Illinois Press, 2012

Collegamenti esterni

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Interviste

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Ascolto

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Materiali

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Recensioni

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