S/2011 J 2

satellite naturale di Giove

S/2011 J 2, o Giove LVI, è un piccolo satellite naturale irregolare del pianeta Giove.

S/2011 J 2
(Giove LVI)
Satellite diGiove
Scoperta27 settembre 2011
ScopritoreScott S. Sheppard
Parametri orbitali
Semiasse maggiore23329710 km
Periodo orbitale725,06 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
151,85°
Eccentricità0,3867
Dati fisici
Diametro medio~0,5 km
Dati osservativi
Magnitudine app.23,5

È stato scoperto da Scott S. Sheppard nel 2011. Appartiene al gruppo di Pasifae.

Scoperta modifica

Il satellite è stato scoperto il 27 settembre 2011 (secondo satellite di Giove scoperto in quell'anno) da Scott S. Sheppard utilizzando il telescopio Magellano-Baade da 6,5 m dell'Osservatorio di Las Campanas, in Cile.[1][2] In occasione della scoperta gli fu assegnata la designazione provvisoria S/2011 J 2. Con questa nuova scoperta il numero dei satelliti di Giove allora conosciuti ammontava a 67.[3]

Poco dopo la scoperta è stato perduto.[4][5][6][7] Il 17 settembre 2018 ne fu annunciato il ritrovamento e a quel punto gli fu l'ordinale Giove LVI.[8][9][10]

Denominazione modifica

In attesa della promulgazione della denominazione definitiva da parte dell'Unione Astronomica Internazionale, il satellite è noto mediante la numerazione ufficiale Giove LVI.

Parametri orbitali modifica

Il satellite è caratterizzato da un movimento retrogrado ed appartiene al gruppo di Pasifae,[3] costituito dai satelliti naturali di Giove irregolari caratterizzati da un moto retrogrado attorno al pianeta, da semiassi maggiori compresi fra i 22,8 e 24,1 milioni di km e da inclinazioni orbitali comprese tra 144,5° e 158,3° all'eclittica.[11]

S/2011 J 2 orbita intorno a Giove con un semiasse maggiore di circa 20155290 km in circa 582 giorni, con un'eccentricità di 0,2963. L'orbita è retrograda, con una inclinazione di circa 162,83°; di conseguenza, il satellite si muove in direzione opposta alla rotazione del pianeta.

Note modifica

  1. ^ MPEC 2012-B97 : S/2011 J 1 AND S/2011 J 2 2012 Jan. 29 (discovery)
  2. ^ Jupiter's Known Satellites
  3. ^ a b Two New Moons Found Orbiting Jupiter, su news.nationalgeographic.com, 3 febbraio 2012. URL consultato il 28 aprile 2016.
  4. ^ Kelly Beatty, Outer-Planet Moons Found — and Lost, su skyandtelescope.com, Sky & Telescope, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 giugno 2017.
  5. ^ Marina Brozović e Robert A. Jacobson, The Orbits of Jupiter's Irregular Satellites, in The Astronomical Journal, vol. 153, n. 4, 9 marzo 2017, pp. 147, Bibcode:2017AJ....153..147B, DOI:10.3847/1538-3881/aa5e4d.
  6. ^ B. Jacobson, M. Brozović, B. Gladman, M. Alexandersen, P. D. Nicholson e C. Veillet, Irregular Satellites of the Outer Planets: Orbital Uncertainties and Astrometric Recoveries in 2009–2011, in The Astronomical Journal, vol. 144, n. 5, 28 settembre 2012, pp. 132, Bibcode:2012AJ....144..132J, DOI:10.1088/0004-6256/144/5/132.
  7. ^ Scott S. Sheppard, New Moons of Jupiter Announced in 2017, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 27 giugno 2017.
    «We likely have all of the lost moons in our new observations from 2017, but to link them back to the remaining lost 2003 objects requires more observations a year later to confirm the linkages, which will not happen until early 2018. ... There are likely a few more new moons as well in our 2017 observations, but we need to reobserve them in 2018 to determine which of the discoveries are new and which are lost 2003 moons.»
  8. ^ Scott S. Sheppard, Jupiter's Known Satellites, su home.dtm.ciw.edu, 2017. URL consultato il 10 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  9. ^ New Satellites Moons of Jupiter 2017, su home.dtm.ciw.edu. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  10. ^ (EN) Scott S. Sheppard - JupiterMoons, su sites.google.com. URL consultato il 27 gennaio 2019.
  11. ^ Scott S. Sheppard, Moons of Jupiter, in Earth & Planets Laboratory, Carnegie Institution for Science. URL consultato il 10 gennaio 2023.

Collegamenti esterni modifica

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