S5-HVS1

stella bianca di sequenza principale

S5-HVS1 è una stella bianca di sequenza principale situata nella costellazione della Gru. Al momento della sua scoperta, avvenuta alla fine del 2019 ad opera di Sergey Koposov, professore associato di fisica all'Università Carnegie Mellon, nel corso della campagna di ricognizione nota come Southern Stellar Stream Spectroscopic Survey (S5),[1] S5-HVS1 era la stella più veloce mai conosciuta, con una velocità stimata pari a 1755 km/s. In virtù di questo fatto, essa è stata classificata come stella iperveloce, da cui la sigla HVS1, acronimo di hypervelocity star.[2]

S5-HVS1
S5-HVS1
ClassificazioneStella bianca di sequenza principale
Classe spettraleA V
Distanza dal Sole29 000 anni luce
(8 900 parsec)
CostellazioneGru
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta22h 54m 51,68s
Declinazione-51° 11′ 44,19″
Dati fisici
Massa
2,35 M
Temperatura
superficiale
  • 9630±110 K (media)
Metallicità0,29±0,08
Dati osservativi
Magnitudine app.+16,1
Velocità radiale1017 km/s
Nomenclature alternative
S5-HVS1, HE 2251-5127, 2MASS J22545163-5111440, Gaia DR2 6513109241989477504

Stella iperveloce

modifica

Secondo le più recenti teorie astronomiche, S5-HVS1 fu espulsa dalla Via Lattea alla sopraccitata altissima velocità, a causa di un'interazione molto ravvicinata tra il sistema binario di cui si ritiene che S5-HVS1 facesse parte e Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio che si ritiene sia situato al centro della nostra galassia. Secondo un meccanismo noto come meccanismo di Hills, di cui S5-HVS1 rappresenterebbe la prima prova dell'esistenza,[2] tale sistema, passando nei pressi di Sagittarius A*, sarebbe stato turbato e distrutto dalle forze mareali del buco nero, con il risultato che una delle sue componenti sarebbe rimasta in orbita attorno al buco nero unendosi al cosiddetto ammasso Sagittarius A*[3][4] e divenendo così una "stella S", mentre l'altra componente, ossia S5-HVS1, sarebbe stata eiettata ad altissime velocità, divenendo una stella iperveloce.[5] Secondo le stime, tale evento sarebbe accaduto circa 4,8 milioni di anni fa.[6]

  1. ^ Sergey E. Koposov et al., Discovery of a nearby 1700 km/s star ejected from the Milky Way by Sgr A*, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 11 novembre 2019, DOI:10.1093/mnras/stz3081, arXiv:1907.11725. URL consultato il 23 aprile 2023.
  2. ^ a b Laura Leonardi, Fuga dal cuore nero della Via Lattea, INAF, 13 novembre 2019. URL consultato il 23 aprile 2023.
  3. ^ Aleksey Generozov e Ann-Marie Madigan, The Hills Mechanism and the Galactic Center S-stars, in The Astrophysical Journal, vol. 896, n. 2, 22 giugno 2020, DOI:10.3847/1538-4357/ab94bc. URL consultato il 20 aprile 2023.
  4. ^ Hagai B. Perets et al., Dynamical evolution of the young stars in the galactic center: N-body simulations of the S-stars, in The Astrophysical Journal, vol. 702, n. 2, 17 agosto 2009, DOI:10.1088/0004-637X/702/2/884. URL consultato il 20 aprile 2023.
  5. ^ Dennis Overbye, A Black Hole Threw a Star Out of the Milky Way Galaxy - So long, S5-HVS1, we hardly knew you., in The New York Times, 14 novembre 2019. URL consultato l'8 maggio 2023.
  6. ^ Don Lincoln, Supermassive Black Hole Ejects Star From Milky Way Galaxy, in Forbes, 13 novembre 2019. URL consultato l'8 maggio 2023.

Voci correlate

modifica
  Portale Stelle: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di stelle e costellazioni