Salvatore Giuliano (opera)

opera lirica di Lorenzo Ferrero

Salvatore Giuliano è un'opera in un atto di Lorenzo Ferrero su un libretto italiano di Giuseppe Di Leva, concepita per essere associata con Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Il lavoro è stato commissionato dal Teatro dell'Opera di Roma ed eseguito per la prima volta il 25 gennaio 1986.

Salvatore Giuliano
Scena dell'opera
Lingua originaleItaliano
MusicaLorenzo Ferrero
LibrettoGiuseppe Di Leva
Attiuno
Prima rappr.25 gennaio 1986
TeatroTeatro dell'Opera di Roma

Ambientata in Sicilia, la storia è basata sulla controversa figura storico-leggendaria di Salvatore Giuliano (1922-1950), un contadino siciliano che lottò contro le autorità italiane in nome di un movimento separatista.

Esecuzioni modifica

La produzione originale con la regia di Luciano Damiani e la direzione di Gustav Kuhn è stata oggetto di una monografia dal titolo Nascita di un'opera: Salvatore Giuliano,[1] pubblicata nel 1987 dal fotografo Lorenzo Capellini. L'opera ha avuto due successive produzioni in Germania, una diretta da Frank Cramer ed eseguita al Mainfranken Theater Würzburg il 13 maggio 1987, e la seconda diretta da Johannes Wedekind allo Staatstheater Kassel l'8 giugno 1996.

Compagnia di canto della prima modifica

Personaggio Registro vocale Compagnia della prima, 25 gennaio 1986
(Direttore: Gustav Kuhn)
Salvatore Giuliano tenore Nicola Martinucci
Gaspare Pisciotta, suo cugino e luogotenente baritono Franco Giovine
La madre di Giuliano mezzosoprano Giovanna Casolla
Maria, una giornalista soprano lirico Zorayda Salazar
Colonnello Luca basso Roberto Scandiuzzi
Un Mafioso basso-baritono Giovanni De Angelis
Un representante dell'EVIS basso Vito Maria Brunetti
Pasquale Sciortino, cognato di Giuliano tenore Mario Ferrara
Abitanti di Montelepre, membri della banda Giuliano, Carabinieri, soldati, coro e soprano interno.

Trama modifica

Luoghi: Sicilia occidentale, Montelepre e montagne circostanti
Tempo: La seconda metà degli anni ‘40

In un villaggio deserto all'alba si sente uno sparo e si vede l'ombra di un uomo fuggire. Quando il villaggio si risveglia un rappresentante dell'EVIS, Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia, arriva per un comizio e per presentare agli abitanti Salvatore Giuliano. Nel suo discorso invita tutti a sostenere la lotta dell'EVIS per l'indipendenza. Dopo aver confermata la sua adesione alla causa Giuliano rimane solo col suo luogotenente, Gaspare Pisciotta. Discutono come liberare dal carcere la madre di Giuliano quando inaspettatamente essa giunge scortata da un Mafioso. Giuliano si rende conto di aver contratto un debito con la mafia.

Nel suo rifugio di montagna, Giuliano racconta la sua vita a Maria, una giornalista svedese venuta per intervistarlo. Ricorda come è diventato bandito per caso, per la povertà e le ingiustizie dello stato italiano. Confessa di sperare in un'amnistia e di voler emigrare in America. L'intervista è interrotta dal Mafioso, tornato a reclamare il suo pegno. Chiede a Giuliano di attaccare la manifestazione comunista per la festa dei lavoratori a Portella della Ginestra in cambio della protezione della mafia e dell'aiuto per la domanda di amnistia. Giuliano accetta.

Dopo il massacro, il colonnello Luca, a capo della forza speciale per la repressione del banditismo appena formata, medita sulle parole del ministro dell'interno. Giuliano dev'essere eliminato perché sa troppo. Nel frattempo, alla festa per il matrimonio della sorella, Giuliano commette un atto irreparabile uccidendo cinque mafiosi, venuti ad informarlo che le autorità a Roma hanno deciso di mettere una taglia su di lui. Costernato dal crimine, il Mafioso incontra il colonnello Luca, e mentre la polizia porta via i corpi, entrambi decidono di unire le loro forze contro Giuliano. Pisciotta è convocato dal Colonnello, che riesce a convincerlo a tradire Giuliano, in cambio della vita. In un disperato tentativo Pisciotta cerca di persuadere Giuliano a fuggire, ma questi rifiuta di andarsene. Nel villaggio deserto, come all'inizio dell'opera, le ombre di due uomini appaiono sullo sfondo: uno spara e l'altro cade. Le luci del villaggio si accendono e si sente una voce di donna gridare: "Giuliano!"

Arie significative ed estratti modifica

L'intermezzo orchestrale che rievoca il massacro di Portella della Ginestra e l'aria di Giuliano Poi andrò in America sono stati estratti per esecuzione sinfonica.[2][3] L'aria è stata eseguita per la prima volta alla Palm Beach Opera nel febbraio 1992.

Note modifica

  1. ^ Sito Open Library, su openlibrary.org.
  2. ^ Catalogo di Casa Ricordi, su catsearch.umpgclassical.com. URL consultato il 30 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2016).
  3. ^ Catalogo di Casa Ricordi, su catsearch.umpgclassical.com. URL consultato il 30 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2016).

Bibliografia modifica

  • Lorenzo Capellini, Nascita di un'opera: Salvatore Giuliano, Bologna: Nuova Alfa Editoriale, 1987. ISBN 88-7779-008-3
  • Piero Gelli (a cura di), Dizionario dell'Opera 2008 voci: Lorenzo Ferrero, e Salvatore Giuliano, Milano: Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 978-88-6073-184-5
  • Amanda Holden (a cura di), The New Penguin Opera Guide, London: Penguin Books, 2001. ISBN 0-14-051475-9
  • Alberto Iesuè, Storia della musica, Volume 1, Padova: Franco Muzzio & C editore SpA, 1988. ISBN 88-7021-449-4
  • Francesco Renda, Salvatore Giuliano: Una biografia storica, Palermo: Sellerio editore, 2002. ISBN 88-3891-769-8
  • Stanley Sadie (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, London: Macmillan Publishers, 1992-2002. ISBN 0-19-522186-9

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