Santuario di Montebruno

edificio religioso di Garzigliana

Il santuario di Montebruno si trova nel comune di Garzigliana, provincia di Torino, lungo le rive del fiume Pellice. Accanto al santuario si trovano i resti di quello che fu il castello di Montebruno (o di Mombrone[1]).

Santuario di Montebruno
Vista del santuario
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàGarzigliana
Coordinate44°49′48″N 7°21′59″E
Religionecattolica
Arcidiocesi Torino

Geologia

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Analogamente alla vicina - e molto più imponente - Rocca di Cavour, a livello geologico la zona dove sorgono il santuario e il castello è caratterizzata dalla presenza di un inselberg,[2] e cioè un rilievo roccioso isolato circondato da depositi sedimentari più recenti. Il rilievo si eleva di una decina di metri rispetto alla pianura circostante.[3]

Il primo edificio risale al X secolo e costituiva il luogo di culto del paese di Garzigliana. Nel 1591 l'edificio fu abbandonato a causa di eventi bellici e ad una piena del vicino Pellice.[4] Anche un borgo situato poco lontano dalla chiesa venne distrutto dalle piene del Pellice e i suoi abitanti furono costretti a trasferirsi a Garzigliana[5].

Ai primi del '900 il santuario fu ricostruito seguendo le linee architettoniche precedenti.[1]

  1. ^ a b Dario Poggio, Pinerolese. Cenni storici. Il castello di Mombrone (o Montebruno) tra storia e leggenda, in Voce Pinerolese, 31 ottobre 2020. URL consultato il 1º marzo 2023.
  2. ^ AA.VV., Atti del convegno, rapporti Alpi-Appennino, e guide alle escursioni - Peveragno (CN) 31 maggio-1 giugno 1994, 1995, p. 474. URL consultato il 1º marzo 2023.
  3. ^ (EN) Monte Bruno (Madonna di Monte Bruno; Montebruno), Garzigliana, Metropolitan City of Turin, Piedmont, Italy, su mindat.org. URL consultato il 1º marzo 2023.
  4. ^ Santuario Madonna di Montebruno – Garzigliana (Torino), su viaggispirituali.it, Viaggi Spirituali. URL consultato il 1º marzo 2023.
  5. ^ Goffredo Casalis, Garzigliana, in Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati del Re di Sardegna, VII, G. Maspers, 1840, p. 252.

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