Sayf ibn Dhi Yazan

Abū Murra Sayf ibn Dhī Yazan (in arabo ﺍﺑﻮ ﻣﺮة سيف بن ذي يزن?) fu un sovrano Himyarita dell'attuale Yemen, vissuto tra il 516 e il 578 d.C., noto per aver posto fine al dominio aksumita dell'Arabia meridionale grazie all'aiuto concessogli dall'Impero sasanide persiano.[1].[2]

Illustrazione del 1935 in cui Sayf chiede aiuto militare all'Imperatore sasanide Khosrau I.

Per riconquistare la sua patria yemenita occupata dagli Abissini di Aksum, Sayf si rivolse a Khosrau I, Imperatore sasanide. Khosrau glielo concesse e inviò 800 guerrieri al comando dello Spahbod Vahrez. Masruq ibn Abraha, re in Yemen per volere del Negus (ma resosi autonomo già con suo padre Abraha), si scontrò con costoro ma fu sconfitto nella battaglia dell'Hadramawt. I Sasanidi avanzarono per conquistare Ṣanʿāʾ e Sayf fu reintegrato sul trono con l'intesa che avrebbe versato tributi a Khosrau. Egli fu successivamente pugnalato da servitori etiopici e i Sasanidi riconquistarono allora lo Yemen e Vahrez fu quindi insediato come Governatore dello Yemen accanto al figlio di Sayf.[1][3]

Nella cultura di massa modifica

Sayf è entrato nell folklore arabo grazie alla sua biografia, assai diffusa (Sīrat Sayf ibn Dhī Yazan) che narra le sue imprese belliche del suo regno umano e mitico (ricco di jinn), che mescola fatti storici col folklore e la mitologia arabe.[4][5]

Note modifica

  1. ^ a b Robert Hoyland, Arabia and the Arabs: From the Bronze Age to the Coming of Islam, Routledge, 2002, pp. 56-57, ISBN 978-1-134-64634-0.
  2. ^ (EN) Timothy Power, The Red Sea from Byzantium to the Caliphate: AD 500-1000, Oxford University Press, 2012, pp. 76-77, ISBN 978-977-416-544-3.
  3. ^ (EN) Dr Seyed Mostafa Azmayesh, New Researches on the Quran: Why and How Two Versions of Islam Entered the History of Mankind, Lulu.com, 7 gennaio 2016, p. 28, ISBN 978-0-9558117-6-0.
  4. ^ (EN) Lena Jayyusi, The Adventures of Sayf Ben Dhi Yazan: An Arab Folk Epic, Indiana University Press, 1999, ISBN 0-253-21342-8.
  5. ^ (EN) Solomon Legends in Sīrat Sayf ibn Dhī Yazan | Mizan. URL consultato il 21 giugno 2018.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN45981502 · ISNI (EN0000 0003 8249 1183 · LCCN (ENn93102949 · J9U (ENHE987007416341705171