Il termine Scisti di Edolo fu introdotto per la prima volta da Salomon (1901) ed indica rocce metamorfiche scistose appartenenti al Dominio Sudalpino.

Scisti di Edolo
SiglaEDO
RangoFormazione
Unità di rango inferiore
  • Gneiss chiari (EDO1)
  • anfiboliti (EDO2)
Caratteristiche litologiche
Litologiascisti cloritici, scisti granatiferi, gneiss, anfiboliti
Etàdeformazione Ercinica (350⁠-300 Ma)
Ambiente di formazionefacies da scisti verdi fino ad anfibolitica
Rapporti stratigrafici
Unità strutturale di appartenenzaDominio Sudalpino
Localizzazione unità
Carta geologica dove compareFoglio 41, 56, 57, 58, 77

Descrizione

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Dal punto di vista macroscopico, possono essere distinte due tipologie litologiche:

  • scisti grigio scuri, cloritici e talora biotitici, con letti e vene di quarzo;
  • scisti argentei con porfiroblasti di granato.

In entrambi i litotipi si possono avere zone con ocelli, da micro a macroscopici, di albite. Le albitizzazioni hanno in genere un andamento a fasce con direzione E⁠-W.

Talora, sia in concordanza (p.e. a sud dell'Aprica) sia in discordanza (Valli Malgine) con gli scisti, compaiono anche anfiboliti e cloritoscisti.

Presso le Case Gadaldi di Castello dell'Acqua e in Val Brandet affiorano anche due lembi di marmi bianchi associati ad anfiboliti e contenenti, soprattutto lungo i bordi, anfiboli raggiati o masserelle di steatite.

Tra Forno d'Allione e Cedegolo affiora una cupola di gneiss occhiadini a microclino e fengite associati ad anfiboliti cloritiche ad andesina, mentre in Valle d'Arigna si trova un affioramento di gneiss chiaro.

Infine frequenti sono le lenti di quarziti intercalate negli scisti, talora passanti a masse di grandi dimensioni con buona purezza e omogeneità (Membro delle Quarziti del Dosso Pasò).

Grado Metamorfico

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Il metamorfismo di queste rocce è di basso e medio grado (scisti verdi fino ad anfibolitica), caratterizzato dalla presenza di minerali quali le miche, la clorite, l'albite. Talora si riscontrano granati e anfiboli.

Età deposizionale

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Gli scisti di Edolo derivano dal metamorfismo in facies scisti verdi di una serie sedimentaria pelitica (a sud) e neritico⁠-pelitica (a nord) deposta in epoca pre⁠-Ordoviciana (470⁠-430 Ma) e all'interno della quale si erano precedentemente intrusi filoni basici e banchi tufitici (da cui hanno preso origine rispettivamente i cloritoscisti e le anfiboliti).

Età di deformazione

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La deformazione è avvenuta in più episodi, sovrapposti in modo differente da settore a settore. In genere si tratta di eventi metamorfici iniziati dopo la messa in posto dei plutoni granitoidi dell'Ordoviciano Superiore, quindi risalenti all'Orogenesi Ercinica (350⁠-300 Ma).

Nelle zone in cui è avvenuta l'intrusione dei plutoni terziari si ha sovrapposizione di metamorfismo di contatto.

Impiego

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