Scudo di Whipple

scudo protettivo per veicoli e stazioni spaziali

Lo scudo di Whipple (dall'inventore Fred Lawrence Whipple)[1] è uno scudo utilizzato per proteggere veicoli e stazioni spaziali dall'impatto di micrometeoriti e detriti spaziali, la cui velocità orbitale è solitamente compresa fra 3 e 18 chilometri al secondo. Lo scudo di Whipple è costituito da una serie di sottili pannelli posti a distanza dall'oggetto protetto. Lo scopo dello scudo è frammentare l'oggetto impattante così da disperderne l'energia fra lo scudo ed il bersaglio. Un esempio analogo è costituito dal giubbotto antiproiettile che segue il medesimo principio.

Esistono vari tipi di scudo di Whipple: scudo ad impatto multiplo[2][3] (usati ad esempio sulla sonda Stardust). Gli scudi di Whipple che contengono del materiale di riempimento fra i pannelli rigidi sono chiamati scudi di Whipple ripieni[4][5] Il materiale riempitivo è solitamente costituito da kevlar o ossido di alluminio.[6] Lo scudo è studiato per minimizzare il più possibile la massa pur mantenendo le sue capacità protettive. Sulla stazione spaziale internazionale sono presenti più di 100 tipi differenti di scudi.[7] Le aree più importanti sono dotate di scudi più sicuri.

  1. ^ Fred L. Whipple, Meteorites and Space Travel, in Astronomical Journal, vol. 52, 1947, p. 131, Bibcode:1947AJ.....52Q.131W, DOI:10.1086/106009.
  2. ^ Burton G. Cour-Palais e Jeanne L. Crews, A Multi-Shock Concept for Spacecraft Shielding, in International Journal of Impact Engineering, vol. 10, n. 1-4, 1990, pp. 135-146, DOI:10.1016/0734-743X(90)90054-Y.
  3. ^ Hypervelocity Impact Shield, 26 novembre 1991.
  4. ^ Eric L. Christiansen, Jeanne L. Crews, Joel E. Williamsen, Jennifer H. Robinson e Angela M. Nolen, Enhanced Meteoroid and Orbital Debris Shielding, in International Journal of Impact Engineering, vol. 17, n. 1-3, 1995, pp. 217-228, DOI:10.1016/0734-743X(95)99848-L.
  5. ^ (EN) Enhanced Whipple Shield, 11 marzo 1997.
  6. ^ 3M Nextel Ceramic Fabric Offers Space Age Protection (PDF), 3M Company. URL consultato il 4 settembre 2011.
  7. ^ Eric L. Christiansen, Meteoroid/Debris Shielding (PDF), Washington DC, National Aeronautics and Space Administration, 2003, p. 13 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2013).

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