Scuola storica
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La denominazione di Scuola storica è stata attribuita ad alcuni movimenti culturali nati nel XIX secolo caratterizzati dalla convinzione che le teorie e le istituzioni sociali non sono fissate per l'eternità, essendo prodotti della coscienza di un preciso momento storico. In particolare:
- Nel diritto: Scuola storica del diritto – fondato dal giurista tedesco Friedrich Carl von Savigny (1779-1861) questo movimento considerava il diritto un prodotto soprattutto del sentimento e della coscienza del popolo (Volksgeist): l'espressione giuridica fondamentale risiede nella consuetudine, a cui l'attività legislativa può apportare completamenti e precisazioni.
- In economia: Scuola storica tedesca – un movimento che sosteneva, sulla scia del Savigny e di Hegel, la dipendenza dallo spirito popolare (Volksgeist) anche delle leggi economiche. I suoi principali esponenti furono Wilhelm G.F. Roscher (1817-1894), Karl Knies (1821-1898), Bruno Hildebrand (1812-1878) e Gustav von Schmoller (1838-1917).
- Nella letteratura italiana: Scuola storica (letteratura) – un indirizzo prevalso nella critica letteraria di indirizzo positivistico nel cinquantennio compreso fra l'unità d'Italia (1861) e la prima guerra mondiale (1914-18) consistente nel fornire, alle opere letterarie, un giudizio estetico relativo al periodo storico in cui furono prodotti. Esponenti di rilievo della scuola furono Bonaventura Zumbini (1836-1916), Alessandro D'Ancona (1835-1914) e lo stesso Giosuè Carducci (1835-1907).
- In storiografia: Scuola storica delle Annales – fondata da Lucien Febvre (1878-1956) e Marc Bloch (1886-1944) è caratterizzata da un approccio interdisciplinare allo studio della storia col coinvolgimento di altre discipline, dalla geografia alla sociologia.