Sebastiano Festa

compositore italiano

Sebastiano Festa (Villafranca Piemonte, 1490-1495[1]Roma, 31 luglio 1524) è stato un compositore italiano del rinascimento che fu attivo principalmente nella Roma di Papa Leone X.

Sebbene la sua produzione sia limitata, egli fu uno dei primi compositori di madrigali e influenzò probabilmente altri autori del periodo.[1] In particolare Philippe Verdelot e Costanzo Festa, con il quale secondo alcuni studiosi potrebbe essere stato imparentato,[2] considerati tra i padri del madrigale.

Biografia modifica

Nato a Villafranca Piemonte, il padre Jacobinus risulta essere musicista residente a Torino intorno al 1520. Probabilmente è qui, e dal padre, che riceve la sua prima educazione musicale.[1] La prima attestazione di Sebastiano come compositore è in un manoscritto redatto tra il 1516 e il 1519 contenente alcuni mottetti suoi e di Costanzo, che all'epoca cominciava ad essere un compositore già affermato.[1]

Questo accostamento, unitamente al fatto che fossero della stessa regione e che entrambi furono tra i primi a scrivere dei madrigali,[3] lascia supporre che Sebastiano potesse essere il fratello minore di Costanzo. Tuttavia, nessun documento è stato trovato che possa suffragare quest'ipotesi.

Intorno al 1520 è a Roma, probabilmente al servizio di Ottobono Fieschi, vescovo di Mondovì[4], e qui ha contatti con musicisti vicini alla corte di Papa Leone X. Tra questi, lo stesso Costanzo che arrivò a Roma nello stesso periodo e divenne un cantore della Cappella Sistina.[4]

Produzione musicale modifica

Conosciamo solo ventidue composizioni riconducibili a Sebastiano, di cui sette, tutti madrigali, di dubbia attribuzione. Tra le restanti quindici composizioni sono presenti quattro mottetti e undici madrigali[2] ben nove dei quali provengono dal Libro primo de la croce: canzoni, frottole et capitoli, pubblicato nel 1526 da Jacopo Giunta.[2]

Sebastiano è tra i primi a discostarsi, nella composizione dei madrigali, da uno stile di scrittura più antico[5] e a sperimentare con gli elementi strutturali della frottola.[6] Egli, inoltre, prediligeva usare testi di Francesco Petrarca similmente ad altri compositori dell'epoca, come Bernardo Pisano.[5]

Un suo madrigale contenuto in questa raccolta, Vergine sacra benedetta, è considerato, probabilmente, il primo esempio di madrigale spirituale.[7]

I suoi lavori furono senz'altro noti e apprezzati da compositori come Philippe Verdelot e potrebbero in qualche misura averli influenzati; anch'egli, ad esempio, cominciò a scrivere madrigali nello stesso periodo o comunque poco dopo.[5] O passi sparsi, scritto su testo di Francesco Petrarca, ne è un caso emblematico. Questo madrigale, inizialmente, acquistò notorietà nella ristretta cerchia di Sebastiano, per poi circolare in varie copie anche dopo la sua morte. Prova della crescente popolarità del madrigale è la messa parodia scritta da Claudin de Sermisy basata sul suo motivo e i diversi adattamenti strumentali realizzati, tra gli altri, da compositori come Diego Pisador e Albert de Rippe.

Fu, quindi, l'unico compositore di questo periodo di transizione del madrigale ad essere ristampato ed eseguito anche successivamente, durante l'epoca classica del madrigale.[6]

Note modifica

  1. ^ a b c d James Haar, Festa, Sebastiano, su Grove Music Online. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  2. ^ a b c Rubsamen, p. 122.
  3. ^ Haar, p. 60.
  4. ^ a b Rubsamen, p. 123.
  5. ^ a b c Fenlon, Haar, p. 11.
  6. ^ a b Rubsamen, p. 125.
  7. ^ Del Bene, Powers, p. vii.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN32192513 · ISNI (EN0000 0000 7989 4238 · CERL cnp02038308 · Europeana agent/base/26268 · LCCN (ENnr89015179 · GND (DE134876709 · BNF (FRcb14795886r (data) · J9U (ENHE987007416863905171 · CONOR.SI (SL88660323 · WorldCat Identities (ENlccn-nr89015179