Sergio Kasman

partigiano italiano

Sergio Kasman (Genova, 2 settembre 1920Milano, 9 dicembre 1944) è stato un partigiano italiano.

Biografia modifica

Figlio di Ivan Kasman (poi italianizzato in Giovanni), musicista ebreo di origine russa, e di Maria Scala di Torino, studiò nella città della madre dove ebbe i primi contatti con l'antifascismo.

Sergente Allievo Ufficiale di Artiglieria, in licenza a Genova al momento dell'armistizio, aderì alla Resistenza, con il nome di battaglia di "Marco", nelle file dei servizi speciali diretti da Nino Bacciagaluppi, uno dei capi del servizio informazioni, recupero e salvataggio dei prigionieri alleati evasi.

Nel marzo 1944, a soli 24 anni, venne nominato, su indicazione di Ferruccio Parri, Capo di Stato Maggiore del Comando Piazza di Milano delle Squadre di Azione Patriottica nelle file di Giustizia e Libertà. Arrestato due volte, riuscì entrambe a scappare (la prima sbattendo la sua cartella in faccia al fascista che lo tratteneva[1]).

Grazie ad informazioni estorte con la violenza a Giuseppe Piantoni, ex capo del GAP del settore di "Porta Venezia" di Milano, appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana poterono tendere un'imboscata a Sergio Kasman che fu ucciso in Piazza Lavater a Milano, poco distante da Porta Venezia. Il "Comandante Marco" (Sergio Kasman) fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria e la città di Chiavari, dove visse e crebbe, gli ha dedicato una strada: Viale Sergio Kasman. Un busto in bronzo su stele marmorea celebra la sua Medaglia d'oro al V.M. ed è collocato nell'aiuola a destra del palazzo comunale di Chiavari a fianco di un altro eroe della Resistenza: don Giovanni Battista Bobbio giustiziato a Chiavari dai barbari nazisti per il suo diuturno aiuto ai partigiani dell'appennino ligure-emiliano.

Alla figura di Kasman sono stati inoltre dedicati un volume biografico, Sergio Kasman. La primula rossa della Resistenza di Mario Bertelloni, e un capitolo[2] ne Il Cacciatore di Giusti di Ugo e Silvia Pacifici Noja.

Deve essere infine ricordata l'importanza dell'opera di conservazione e di trasmissione di molti documenti e informazioni, anche non ufficiali, svolta per oltre cinquant'anni dall'unico fratello superstite di Sergio Kasman, Roberto Kasman, attuale presidente della sezione ANPI di Chiavari, e che ha consentito agli storici dell'argomento di poter ottenere una visione più completa e meglio definita della figura di Sergio "Marco" Kasman.

Onorificenze modifica

«Comandante di formazione partigiana sui monti Lombardi; poi capo di stato maggiore del Comando piazza di Milano, per quindici mesi infaticabile nel colpire il nemico, ardente trascinatore nella dura lotta, guidò personalmente audaci colpi di mano che portavano alla liberazione di prigionieri politici incarcerati. Arrestato due volte, due volte sfuggiva alla morte e riprendeva con incomparabile ardimento il suo precedente incarico, sdegnando di accettare l’offerta di missioni in zone meno rischiose. Catturato una terza volta incontrava morte gloriosa consacrando il supremo sacrificio al suo sogno di giustizia e di libertà.»
— Milano, 9 settembre 1943 - 9 dicembre 1944.[3]

Note modifica

  1. ^ Gianfranco Bianchi, Dalla Resistenza. Uomini, eventi, idee della lotta di Liberazione in provincia di Milano, Provincia di Milano, Milano 1975, pp. 262-263
  2. ^ Anteprima su Google Books
  3. ^ www.quirinale.it Assegnazione onorificenza

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN217096970 · ISNI (EN0000 0003 5936 010X · BNF (FRcb12520601q (data) · WorldCat Identities (ENviaf-217096970
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