Signoria di Gibelletto

La Signoria di Gibelletto (anche Gibello, Gibelet o Jebail) era un feudo della Contea di Tripoli, uno degli Stati crociati in Terrasanta.

Signoria di Gibelletto
Dati amministrativi
Dipendente daContea di Tripoli, Repubblica di Genova
Politica
Nascita1109 con Guglielmo Embriaco
Fine1302 con Maria Embriaco
Causaabbandono
Territorio e popolazione
Evoluzione storica
Succeduto daMamelucchi
Ora parte diBandiera del Libano Libano
Castello crociato di Gibelletto (Biblo).

Il suo era un territorio costiero, nella parte meridionale della contea di Tripoli, confinava a sud con la Signoria di Beirut nel Regno di Gerusalemme.

Storia modifica

I genovesi ricevettero un quarto della contea in ringraziamento per l'aiuto nella conquista della stessa e vi fondarono una delle loro colonie commerciali.

Gibelletto o Gibelet, conosciuta nell'antichità con il nome di Biblo ed attualmente come Jubayl, fu conquistata dai crociati nel 1104 e fu data da Bertrando all'ammiraglio genovese Guglielmo Embriaco. L'antica città con il suo porto fu la sede e la capitale della signoria retta dalla famiglia degli Embriaci che la conserveranno fino al 1302, ad eccezione degli anni successivi al 1187 quando fu occupata da Saladino.

I signori di Gibelet furono vassalli del conte di Tripoli fino al tardo XIII secolo[1] e, dopo la caduta di Tripoli vissero un breve periodo anche come vassalli dei Mamelucchi. Nel 1302 la città fu abbandonata, sembra in modo pacifico.

Signori di Gibelletto modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Embriaci.
sposa Sancia
sposa nel 1179 Stefania di Milly, figlia di Enrico Bibalus de Milly
sposa nel 1204 Alice, figlia di Boemondo III d'Antiochia e di Sibilla
sposa attorno al 1250 Isabella, figlia di Baliano di Ibelin, signore di Beirut e di Eschiva di Montbéliard
sposa Margherita, figlia di Giuliano de Grenier, Signore di Sidone
sposa nel 1295 Filippo di Ibelin, siniscalco di Cipro (1253 † 1318)

Note modifica

Bibliografia modifica

  • (DE) Hans Eberhard Mayer, Geschichte der Kreuzzüge, W. Kohlhammer GmbH, 1995. ISBN 978-3170186798

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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