Il Sinodo di Carcafe[1][2] (noto anche come sinodo di Carcafa,[3][4] Karkafe,[5][6] Karcafe[5] o Qarqafe)[7] fu un concilio della Chiesa greco-cattolica melchita tenutosi nel 1806. Il sinodo adattò e ratificò le enunciazioni del sinodo di Pistoia del 1786. Fu formalmente condannato nel 1835 da Papa Gregorio XVI nella bolla Melchitarum Catholicorum Synodus.[8]

Storia modifica

Il Sinodo di Carcafa fu convocato da Germano Adam, arcivescovo melchita di Aleppo. Adam fu educato al Collegio De Propaganda Fide a Roma e fu amico di Scipione de' Ricci, dal quale fu introdotto alle idee gallicane e gianseniste. Come arcivescovo, Adam iniziò a pubblicare opuscoli affermando le proposizioni gallicane sull'autorità del Papa e sul conciliarismo.[9] Nonostante venisse criticato da papa Pio VII e dal patriarca maronita Youssef Tyan, fu difeso dal suo stesso patriarca, Agapio II Matar.[10] Adam alla fine fu costretto a ritrattare queste enunciazioni e ad accettare la bolla Auctorem Fidei prima della sua morte nel 1809.[11]

Il Sinodo di Carcafe iniziò il 23 luglio 1806 presso il Monastero di Sant'Antonio a Carcafe, nella diocesi di Beirut. Vi parteciparono i vescovi Basilio di Tiro, Atanasio Matar di Sidone (il fratello del patriarca), Makarios di Acri, Agapios Kanyar di Diyarbakir (Amid), Basilio Jabali di Ferzol (valle della Beqaa), Giuseppe di Homs e Benediktos di Baalbek Erano presenti due sacerdoti, Giorgio Nassar d'Egitto e Massimo Mazloum, e gli atti furono firmati da Macarios Tawil e Ignatius Arkache, superiori generali degli ordini religiosi locali. Gli atti del sinodo furono formalmente approvati da Giuseppe Tyan e dal visitatore apostolico romano Luigi Gandolfi.[12]

Gli interventi romani tra il 1812 e il 1835 portarono alla condanna delle opere di Germano Adam, alla ritrattazione delle proposizioni del sinodo da parte della maggior parte dei padri sinodali e alla condanna definitiva del sinodo da parte di papa Gregorio XVI.[13]

Decreti modifica

Gli Atti del Sinodo di Carcafa erano divisi in tre sezioni ed emanavano oltre cento canoni che trattavano i temi della disciplina ecclesiale, dei sacramenti e della gerarchia ecclesiale.[14][15]

Conseguenze modifica

Papa Pio IX pubblicò l'enciclica Quartus Supra nel 1873 alla Chiesa armeno-cattolica, accusando i vescovi armeno-cattolici che si opponevano al suo intervento nella loro gerarchia di aderire al Sinodo di Carcafa:[16]

«Inoltre, non molto tempo dopo, cioè nell’anno 1806, presso il monastero di Carcafe, nella diocesi di Beirut, fu convocato un Sinodo denominato Antiocheno, il quale sosteneva molte affermazioni che erano state tratte tacitamente e con l’inganno dal già condannato Sinodo di Pistoia, e inoltre alcune proposizioni dello stesso Sinodo di Pistoia condannate dalla Santa Sede Romana in parte ad litteram e altre come insinuate ambiguamente, e ancora altre, in odore di Baianismo e Giansenismo, contrarie al potere ecclesiastico, che turbavano l’ordinamento della Chiesa, e contrarie alla sana e consolidata dottrina della Chiesa. Tale Sinodo di Carcafe, pubblicato in caratteri arabici nell’anno 1810 senza avere consultato la Sede Apostolica, e contestato con molte critiche dai Vescovi, fu infine disapprovato e condannato con una particolare lettera apostolica [Greg. XVI, apost. litt. Melchitarum catholicorum, 16 Septembris 1835] dal Nostro Predecessore Gregorio XVI di felice memoria, che ordinò ai Vescovi di attingere la norma di governo e della sana dottrina dagli antichi Sinodi approvati dalla Sede Apostolica. E fossero cessati gli errori dei quali brulicava quel Sinodo già condannato! Tali malvagie dottrine non cessarono di serpeggiare di nascosto per l’Oriente, aspettando l’occasione di manifestarsi apertamente: e quello che prima fu tentato inutilmente per circa 20 anni, i Neoscismatici Armeni ora hanno osato attuare.»»

Il patriarca melchita Gregorio II Youssef, oppositore di Pio IX al Concilio Vaticano I, diede una risposta negativa all'enciclica.[17]

Lo storico Serge Descy sostiene che, nonostante l'influenza del Sinodo di Pistoia, il Sinodo di Carcafe è essenzialmente un recupero della tradizionale ecclesiologia cristiana orientale.[18]

Note modifica

  1. ^ Breve Melchitarum catholicorum (3 giugno 1835), su www.vatican.va.
  2. ^ Placido de Meester, Studi sui sacramenti amministrati secondo il rito bizantino: storia, disiplina, riti abbreviati, questioni connesse, Edizioni liturgiche, 1947, p. 219.
  3. ^ Domenico Ambrasi, Riformatori e ribelli a Napoli nella seconda metà del Settecento: ricerche sul giansenismo napoletano, Regina, 1979, p. 307.
  4. ^ Miscellanea historiae pontificiae, vol. 13-14, Editrice Pontificia Università, 1939.
  5. ^ a b Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni [..], Tip. Emiliana, 1847, p. 156.
  6. ^ Giovan Domenico Mansi, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, cujus Johannes Dominicus Mansi et post ipsius mortem Florentius et Venetianus editores ab anno 1758 ad annum 1798 priores triginta unum tomos ediderunt, nunc autem continuatat et absoluta: tomus 0, 1-53, Expensis H. Welter, 1911, p. 1173.
  7. ^ Bessarione: pubblicazione periodica di studi orientali, Tip. S. Bugiardini, 1916, p. 146.
  8. ^ Catholic Church Pope, Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emanati dal 1740: Leone XII (1823-1829), Pio VIII (1829-1830), Gregorio XVI (1831-1846), Libreria editrice vaticana, 1993, p. 231, ISBN 978-88-209-2021-0.
  9. ^ Charon, 1998, p. 102.
  10. ^ Charon, 1998, pp. 102-104.
  11. ^ Charon, 1998, pp. 102-109.
  12. ^ Charon, 1998, pp. 112-113.
  13. ^ Charon, 1998, pp. 115-120.
  14. ^ Greek-Catholic Diocese of Aleppo, Acts of the Synod of Qarqafe, Aleppo, Greek-Catholic Diocese of Aleppo, 1806, pp. i-xii.
  15. ^ Welter, Hubertus, Tomus Quadragesimus Sextus Synodi Melchitarum, 1712-1902, Paris, Expensis Huberti Welter, Bibliopolae, 1911, pp. xxi-xxiii.
  16. ^ Pio IX, Enciclica Quartus Supra del Sommo Pontefice Pio IX, su vatican.va.
  17. ^ Descy, 1986, p. 64.
  18. ^ Descy, 1986, pp. 58-59.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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