Skolemizzazione

metodo per ottenere una forma normale di Skolem

In logica matematica, si dice skolemizzazione l'applicazione dell'algoritmo di Albert Thoralf Skolem che trasforma un enunciato in forma normale in un enunciato universale. L'enunciato in questione, dopo l'applicazione dell'algoritmo di Skolem, perde l'equivalenza semantica con l'enunciato di partenza. È interessante però constatare che rimane invariata la soddisfacibilità[1] (ovvero, preso un qualsiasi enunciato , esiste un modello per se e solo se ne esiste uno per la forma normale di Skolem di ).[2]

Dato un linguaggio , una frase è un enunciato universale se:

  1. è un enunciato (non ci sono variabili libere)
  2. è in forma normale e gli unici quantificatori, se esistono, sono di tipo .

Esempio di enunciati universali.

N.B. L'algoritmo di Skolem non mantiene l'equivalenza semantica. La frase risultante dall'applicazione dell'algoritmo di Skolem è soddisfacibile se lo è la frase normale di partenza.

Algoritmo di Skolem

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  1. Trasformazione in forma prenessa. I quantificatori   e   devono essere raggruppati all'inizio della frase.  
  2. Determinare le variabili libere e vincolate. Nella frase non ci devono essere variabili libere, nel caso ci siano è necessario eseguire una sostituzione.
  3. Se   (primo quantificatore) è   si passa direttamente al punto successivo.
    Se   è   allora si cancella   e si sostituisce ad ogni occorrenza di   in   una stessa costante (nota come "costante di Skolem")[2][3] che non compaia già in  . Esempio:   diventa  
    Come si può facilmente notare si è tolto il quantificatore   e si è sostituita la variabile   con la costante  .
    La scelta della costante   non è casuale visto che   e   erano già utilizzate.
  4. Prendo in rassegna  
    • Se   è un   si riparte da questo punto con  .
    • Se   è   allora i casi possono essere i seguenti:
      • Se il quantificatore   era di tipo   ovvero   allora si ripete il punto precedente con   sostituendo però ad ogni occorrenza della variabile   un funtore che prenda in rassegna tutte le variabili precedentemente utilizzate dai quantificatori  .
        Come si può notare finché non appaiono quantificatori di tipo   si sostituiscono alle variabili   delle semplici costanti.
      • Se il quantificatore   è di tipo   ovvero   si cancella   e si sostituisce ogni occorrenza di   in   con un funtore   che prenda in rassegna le variabili utilizzate dai quantificatori   che lo precedono. Se fosse   dovrei in primis cancellare   poi sostituire nella frase   la variabile   con il funtore   (il funtore non deve esistere già).
    Esempio:   diventa  
    Come si può facilmente notare, si è tolto il quantificatore   e si è sostituita la variabile   con il funtore  .
    La scelta della variabile   non è casuale, visto che   in questo caso è proprio  .

Esempio pratico

modifica

 

  • Cancello   e dentro   sostituisco le   con delle costanti (che non siano già state utilizzate)

Diventa   (  è la nostra frase dopo aver applicato la sostituzione)

  • Salto i due quantificatori   e cancello il   ricordando di sostituire ogni occorrenza di   in   con un funtore (che non sia stato già utilizzato) che prende in rassegna le variabili utilizzate precedentemente dai quantificatori  . Nel nostro caso sarà  .

Diventa   (  è la nostra frase dopo aver applicato la sostituzione  )

  • Rimane solo un ultimo quantificatore esistenziale, lo elimino e sostituisco in   a tutte le occorrenze di   un funtore che prenda in rassegna tutte le variabili utilizzate dai quantificatori universali utilizzati in precedenza. La sostituzione sarà  .

L'algoritmo terminerà quando i quantificatori saranno tutti del tipo  .

  1. ^ Daniele Nardi, Rappresentazione della Conoscenza - Lezione 2 (PDF), su diag.uniroma1.it, Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Dipartimento di Ingegneria informatica automatica e gestionale Antonio Ruberti, 2008, p. 15. URL consultato il 25 marzo 2022 (archiviato il 25 marzo 2022).
  2. ^ a b Marco Piastra, Logica del primo ordine: (semi)decidibilità (PDF), su unipv.it, Università degli Studi di Pavia - Computer Vision and Multimedia Laboratory, p. 8. URL consultato il 25 marzo 2022 (archiviato il 25 marzo 2022).
  3. ^ Paolo Salvaneschi, Inferenza nella logica del primo ordine (PDF), su unibg.it, Università degli Studi di Bergamo - Facoltà di Ingegneria, p. 11. URL consultato il 25 marzo 2022 (archiviato il 23 novembre 2020).
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