Society of Dilettanti

La Society of Dilettanti (fondata nel 1734) è una associazione britannica di nobili e studiosi che incoraggia lo studio dell'arte greca e romana antica e la creazione di nuove opere nello stile classico.

Society of Dilettanti: (1) Sir Watkin Williams Wynn, (2) Mr. John Taylor, (3) Mr. Stephen Payne-Gallwey, (4) Sir William Hamilton, (5) Mr. Richard Thompson, (6) Mr. Spencer Stanhope, and (7) Mr. John Lewin Smyth of Heath

Storia modifica

Sebbene la data esatta sia sconosciuta, si ritiene che la Società sia stata fondata come club per gentiluomini nel 1734[1] da un gruppo di persone che avevano partecipato al Grand Tour. Le registrazioni della prima riunione della società furono scritte in modo piuttosto informale su pezzi di carta sciolti. La prima annotazione nel libro dei primi minuti della società è datata 5 aprile 1736.[2]

Nel 1743 Horace Walpole la descrisse in modo critico come "... un club, per il quale la qualifica nominale è essere stata in Italia, e quella vera, essere ubriaco: i due capi sono Lord Middlesex e Sir Francis Dashwood, che furono raramente sobri durante tutto il tempo che furono in Italia."[3]

Il gruppo, inizialmente guidato da Francis Dashwood, conteneva diversi duchi e successivamente fu raggiunto da Joshua Reynolds, David Garrick, Uvedale Price e Richard Payne Knight, tra gli altri. Era strettamente associato al Brooks's, uno dei club per gentiluomini più esclusivi di Londra. La società divenne rapidamente ricca, attraverso un sistema in cui i membri fornivano contributi a vari fondi per sostenere progetti di costruzione e spedizioni archeologiche.

Il primo artista associato al gruppo fu George Knapton.

La Society of Dilettanti mirava a correggere e purificare il gusto pubblico del paese; dal 1740 iniziò a sostenere l'opera italiana. Pochi anni prima che Joshua Reynolds diventasse un membro, il gruppo lavorò verso l'obiettivo di formare un'accademia pubblica e dal 1750 fu il primo motore nella creazione della Royal Academy of Arts. Nel 1775, il club aveva accumulato abbastanza soldi per un fondo di borse di studio allo scopo di sostenere il viaggio di uno studente a Roma e in Grecia, o per spedizioni archeologiche come quella di Richard Chandler, William Pars e Nicholas Revett, i cui risultati pubblicarono in Ionian Antiquities, una grande influenza sul neoclassicismo in Gran Bretagna.

Tra le pubblicazioni edite a spese della società c'era The bronzes of Siris (Londra, 1836) dell'archeologo danese Peter Oluf Brøndsted.[4]

Membri modifica

 
Society of Dilettanti. Dalla sinistra (1) Constantine, second Lord Mulgrave; (2) Henry Dundas, in seguito Lord Dundas; (3) il conte di Seaforth; (4) Hon. Charles Greville; (5) Mr. John Charles Crowle; (6) Mr. Banks in seguito Sir Joseph Banks; e (7) Lord Carmarthen, in seguito quinto duca di Leeds, con un lungo bastone nella mano sinistra
 
Bourchier Wray di George Knapton[5]

La società conta 60 membri, eletti a scrutinio segreto. Una cerimonia di investitura si tiene al Brooks's, un esclusivo club per gentiluomini londinese. Effettua donazioni annuali alle British School di Roma e Atene e un fondo separato istituito nel 1984 fornisce assistenza finanziaria per le visite a siti e musei classici.

Note modifica

  1. ^ Jason M. The Society of Dilettanti: archaeology and identity in the British enlightenment. New Haven: Published for the Paul Mellon Centre for Studies in British Art by Yale University Press, 2009.
  2. ^ Lionel Cust e Sidney Colvin, Antiquity of the Society, in History of the Society of Dilettanti, London, Macmillan and Company, Ltd., 1914, pp. 1–21.
  3. ^ Horace Walpole, quoted in Jeremy Black, The British and the Grand Tour (1985), p120
  4. ^ The National Cyclopaedia of Useful Knowledge, Vol.III, London, 1847, Charles Knight, p.847
  5. ^ Grecian Taste and Roman Spirit: The Society of Dilettanti, in Getty Villa Exhibitions, J. Paul Getty Trust, 2008. URL consultato il 28 novembre 2010.

Bibliografia modifica

  • Dorment, Richard. The Dilettanti: exclusive society that celebrates art (Daily Telegraph 2 September 2008)
  • Harcourt-Smith, Sir Cecil and George Augustin Macmillan, The Society of Dilettanti: Its Regalia and Pictures (London: Macmillan, 1932).
  • Kelly, Jason M., The Society of Dilettanti: Archaeology and Identity in the British Enlightenment (New Haven and London: Yale University Press and the Paul Mellon Centre for Studies in British Art, 2009).
  • Redford, Bruce, Dilettanti: The Antic and the Antique in Eighteenth-century England (Los Angeles: J. Paul Getty Museum, 2008).
  • Robinson, Terry F., "Eighteenth-Century Connoisseurship and the Female Body" Oxford Handbooks Online. Oxford University Press. Web. 10 May 2017.
  • Simon, Robin, "Reynolds and the Double-entendre: the Society of Dilettanti Portraits", The British Art Journal 3, no. 1 (2001): 69–77.
  • West, Shearer, "Libertinism and the Ideology of Male Friendship in the Portraits of the Society of Dilettanti", Eighteenth Century Life 16 (1992): 76–104.

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