Bella addormentata: differenze tra le versioni

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Nonostante le polemiche, la critica fu generalmente molto favorevole: «Storie sui confini estremi della coscienza, cui fa da contraltare il cinismo della politica. Nell'osservare la casta, Bellocchio fa prevalere la pena sul disgusto. Buon segno quando il valore di un film si dimostra più forte delle polemiche da esso stesso suscitate», scrisse Nanni Delbecchi su ''[[il Fatto Quotidiano]]''. Paolo Mereghetti, sul ''[[Corriere della Sera]]'', aggiunse: «Su un argomento incandescente e passionale come il caso Englaro, Bellocchio ha fatto invece un film che si sforza di ragionare. Un'operazione che lascia molto spazio alla forza creativa del regista, alla sua voglia di sorprendere chi guarda ma anche al suo piacere di graffiare, d ancora una volta la capacità di leggere l'Italia e la sua cronaca con una libertà che non tradisce la verità ma anche con una linearità che non annulla la complessità»; per Fabio Ferzetti, (''[[Il Mattino]]''), «qualche personaggio resta flebile malgrado la bravura degli attori; qualche situazione è un poco teorica, come se il film non ritrovasse in pieno la forza visionaria dell'''Ora di religione''. ''Bella addormentata'' convince di nuovo quando Bellocchio appunta lo sguardo sul senatore e il suo ambiente: una foto di gruppo dei politici italiani, come quelle beffardamente scattate da Saverio Costanzo nel film stesso, che traccia con mano irridente i confini dell'agire politico nel nostro paese.»
<br>Entusiasta fu anche la recensione di Cristina Piccino ne ''[[il manifesto]]'', che salutò ''Bella Addormentata'' come «un buon film, anzi un film magnifico», sottolineando come «lo sguardo in Bellocchio [sia] forte, e teso, mai dogmatico: non è lì per dirci cosa dobbiamo credere o cosa dobbiamo fare, i suoi film sono «politici» nella cifra del paradosso, dell'interrogazione, di una certezza che è progetto artistico e non banale ideologia». Meno felice la critica di Mariarosa Mancuso su ''[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]'': «Capita a tutti di sbagliare una sceneggiatura, inzeppandola di scene madri che vorrebbero essere problematiche, e invece al più offrono frasi da mettere tra virgolette nei titoli dei giornali». Aggiunse, tuttavia, di ammirare la sequenza del bagno turco con [[Roberto Herlitzka]]: «Una sola scena, e un solo personaggio, hanno le qualità che il cinema dovrebbe avere».<br>Per Francesco Borgonovo di ''Libero'' il film era «brutto e soporifero» mentre per Giorgio Carbone, della stessa testata, era «un bel film girato da un regista molto più bravo a 70 anni di quanto lo era a 40». Apprezzò l'episodio della 'Divina Madre' («svolto benissimo») ma criticò la storia romantica tra [[Alba Rohrwacher]] e [[Michele Riondino]]: «Cosa c'entra il piccolo grande amore di Alba Rohrwacher per un ragazzo che sta sacrificando la giovinezza per assistere il fratello psicolabile?»<ref>{{Cinematografo|Bella addormentatafilm|55333|accesso=20 febbraio 2016}}</ref>
 
Il film a [[Mostra internazionale d'arte cinematografica|Venezia]] venne battuto dal coreano ''[[Pietà (film)|Pietà]]'' di [[Kim Ki-duk]], ma vinse il premio [[Premio Marcello Mastroianni]] per l'interpretazione del giovane debuttante [[Fabrizio Falco]]. Vennero anche consegnati due premi collateriali, a [[Michele Riondino]] (''Premio Cinema Talent'') e allo stesso [[Marco Bellocchio|Bellocchio]] (''Premio Brian'' dell'[[Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti]]).