Guerre anglo-ashanti: differenze tra le versioni

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|Didascalia =
|Data = [[1823]] – [[1900]]
|Luogo = [[Impero ashanti]], [[Costa d'Oro (colonia britannica)|Costa d'Oro]]
|Esito = Vittoria inglese; l'[[Impero ashanti]] diviene parte della [[Costa d'Oro britannica]]
|Schieramento1 = [[File:Flag of the United Kingdom.svg|border|22px]] [[Impero britannico]]<br />Alleati locali dell'Impero britannico
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|Perdite2 = più di 2000 (1^ guerra)<br>sconosciuti (3^ guerra)<br>0 (4^ guerra)<br>circa 2000 (5^ guerra)
}}
Le '''guerre anglo-ashanti''' furono quattro guerre combattute tra [[GranImpero Bretagnabritannico]] e [[Impero ashanti]] tra il [[1823]] ed il [[1900]] nell'Akan interno della [[Costa d'Oro (colonia britannica)|Costa d'Oro]] (attuale [[Ghana]]). Le guerre vennero scatenate dal tentativo degli Ashanti di stabilire un controllo forte sulle aree della costa dell'attuale Ghana. La popolazione della costa, come i [[Fanti (gruppo etnico) |Fanti]] e gli abitanti di di [[Accra]], in particolare i Ga, si posero sotto la protezione degli inglesi contro le incursioni degli Ashanti.
 
==I primi scontri==
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==La Prima guerra anglo-ashanti (1823-1831)==
[[File:Aschanti Gefecht 11 july 1824 300dpi.jpg|thumb|300px|''Sconfitta degli Ashanti da parte delle forze inglesi al comando del colonnello Sutherland, 11 luglio 1824'']]
Dagli anni '20 dell'Ottocento gli inglesi avevano deciso di supportare una delle tribù opposte agli Ashanti e loro nemici tradizionali, i [[Fanti (gruppo etnico)|Fanti]]. Nell'entroterra, i re Ashanti governavano l'intera area della Costa d'Oro, e si opponevano a qualunque ingerenza esterna, in particolare degli inglesi.<ref name=":0" /> Gli scontri in campo economico e sociale con gli europei furono tra le cause dello scoppio delle prime violenze.<ref name="HER1" />
 
La causa fittizia per l'inizio degli scontri fu il fatto che gli Ashanti avevano rapito ed ucciso un sergente africano del [[Royal African Corps]].<ref>Freeman, 1898, pp.462-463</ref> Un piccolo gruppo di inglesi cadde poi in una trappola che portò a 10 morti e 39 feriti ed alla loro necessaria ritirata. Vi furono dei tentativi di negoziati ma il governatore britannico, Sir [[Charles MacCarthy (governatore)|Charles MacCarthy]], rigettò le proposte degli Ashanti sulle aree dei Fanti nella costa. Questo avviò la prima guerra anglo-ashanti che proseguì sino al 1831.
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==Terza guerra anglo-ashanti==
[[File:Anglo-Ashanti war 2.jpg|thumb|300px|right|Combattimento in un'imboscata durante la terza guerra anglo-ashanti. Illustrazione apparsa su ''The Graphic'', 1874]]
La terza guerra anglo-ashanti, nota anche come Prima spedizione Ashanti, fu un conflitto che durò dal 1873 al 1874. Nel 1869, una famiglia di missionari tedeschi ed una di missionari svizzeri, erano state catturate e portate dal Togo a Kumasi ed ancora si trovavano prigioniere nel 1873.<ref name="EG">Goldstein, 2005</ref>
 
La Costa d'Oro britannica venne formalmente istituita come colonia nel 1867 e nel 1872, gli inglesi stavano espandendo il loro territorio dopo l'acquisto della [[Costa d'Oro olandese]] dagli olandesi, giungendo quindi ad includere anche Elmina, roccaforte e città contesa con gli Ashanti. Gli olandesi avevano siglato il [[Trattato di Butre]] nel 1656 con gli [[Ahanta]] per regolare i loro rapporti con alcune tribù locali, e questo aveva funzionato per più di due secoli. Tutto ciò cambiò con la vendita della Costa d'Oro olandese. Gli Ashanti, infatti, colsero l'occasione per invadere il protettorato britannico.
 
[[Garnet Wolseley, I visconte Wolseley|Il generale Garnet Wolseley]] venne inviato a contrastare gli Ashanti che si opponevano all'avanzata inglese con 2500 uomini e diverse migliaia di truppe africane ed indiane (inclusi alcuni guerrieri Fanti). La guerra venne seguita da diversi corrispondenti di guerra come [[Henry Morton Stanley]] e [[George Alfred Henty]]. Le truppe vennero dotate per la prima volta di istruzioni mediche e militari a stampa.<ref>Lloyd, 1964, pp.88–102</ref><ref>Lloyd, 1964, p.83</ref>
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Wolseley venne nominato il 13 agosto 1873<ref name="HER1">Raugh, 2004</ref> e si portò nella Costa d'Oro per preparare l'arrivo delle sue truppe nel gennaio del 1874. Il 27 settembre 1873 una squadra di Royal Engineers sbarcò al [[Castello di Cape Coast]] col compito di espandere la strada che da quel sito portava a [[Kumasi]] (a 160 km di distanza) per migliorare il movimento delle truppe a terra. Al termine di ogni giornata di marcia (circa 16 km) si sarebbe dovuto costruire un accampamento fortificato con camerate interne da 20 metri ciascuna per ospitare gli uomini e gli armamenti e per questo era necessario disboscare vaste aree, anche per sfruttare il legno locale a tal proposito.<ref>Porter, 1889, p.11</ref>
 
Vennero costruiti anche dei ponti con legname locale, bambù e cordame ricavato da materie disponibili sul posto, di cui il più lungo sul fiume Pra era di 57 metri (ma in tal caso si usarono pezzi prodotti a [[Chatham]], in [[Inghilterra]], ed appositamente fatti arrivare sul posto). In totale vennero costruiti 237 ponti. Alcuni accampamenti erano particolarmente grandi e forniti come quello di Prahsue che disponeva di un ambulatorio medico, di una torre di avvistamento, di magazzini, di una forgia e persino di un ufficio di poste e telegrafi.<ref>Porter, 1889, p.13</ref> Esso poteva ospitare fino a 400 tonnellate di cibo e oltre 1.000.000un milione di cartucce di munizioni.<ref>Raugh, 2004, p.36</ref> I lavori vennero condotti con l'utilizzo di manovalanza locale, sebbene non mancarono da subito malattie che, malgrado la fornitura quotidiana di [[chinino]], non riuscirono a far proseguire con la velocità dovuta i lavori. Il 24 gennaio la linea telegrafica raggiunse Prahsue.<ref>Porter, 1889, pp.14–17</ref>
 
Le prime truppe raggiunsero l'accampamento alla fine di dicembre ed il 1° gennaio 1874 iniziarono a marciare verso il fronte, con mezzo battaglione alla volta.<ref>Porter, 1889, p.17</ref> Le truppe comprendevano un battaglione per ogni gruppo di [[Black Watch]], Rifle Brigade e [[Royal Welsh Fusiliers]], oltre ad elementi del 1° e del 2° [[West India Regiments]], una brigata della marina, due reggimenti nativi, elementi della [[Royal Artillery]], dei [[Royal Engineers]] e dei [[Royal Marines]].<ref>Raugh, 2004, p.15</ref> Al 29 gennaio, la strada era completa a metà e si avvicinava ormai ai primi avamposti degli Ashanti. Iniziarono le prime schermaglie tra le due opposte fazioni. Wolseley si preparò alla battaglia vera e propria.<ref>Porter, 1889, p.19</ref>
 
===La battaglia===
La [[battaglia di Amoaful]] venne combattuta il 31 gennaio. Una strada venne aperta provvisoriamente nella boscaglia ed i Black Watch riuscirono a passare, facendo quadrato attorno alla Rifle Brigade, muovendosi a colonne affiancate attorno al villaggio. Con le cornamuse che intonavano la canzone da guerra "''[[The Campbells Are Coming]]"'', i Black Watch caricarono alla baionetta e gli Ashanti, impauriti, fuggirono. Gli Ashanti ad ogni modo riuscirono ad aggirare le truppe attaccando il loro accampamento a oltre 3 km di distanza. I Royal Engineers si difesero sino a quando non vennero salvati dalla Rifle Brigade. Due giorni dopo vi fu un altro piccolo scontro, la [[battaglia di Ordashu]], la quale ebbe però successo ed aprì la strada verso Kumasi.<ref>Raugh, 2004, p.16</ref> Vi furono 3 morti e 165 feriti per gli inglesi e 1 morto e 29 feriti per gli africani.<ref name="Raugh_37">Raugh, 2004, p.37</ref>[[File:Burning of Coomassie.jpg|thumb|left|L'incendio di Kumasi del 1874]]
 
La capitale, [[Kumasi]], venne abbandonata dagli Ashanti quando gli inglesi giunsero sul posto il 4 febbraio e questa venne occupata per breve tempo dagli europei. Questi demolirono il palazzo reale con l'uso di esplosivi, lasciando a Kumasi un ammasso di rovine fumanti.<ref name="Raugh_37" /> Gli inglesi si dissero comunque impressionati dalle dimensioni del palazzo nonché da ciò che vi trovarono all'interno, compresa "una fila di libri in diverse lingue.".<ref>Lloyd, 1964, pp.172–174, 175</ref>
 
Il re degli Ashanti siglò suo malgrado il Trattato di Fomena nel luglio del 1874 che pose fine alla guerra. Tra gli articoli del trattato sottoscritto formalmente tra la [[regina Vittoria]] ed il re [[Kofi Karikari]], vi era la disposizione secondo la quale "il re degli Ashanti promette di pagare la somma di 50.000 once d'oro [circa 1417 kg] come indennità per le spese sostenute da Sua Maestà per l'ultima guerra...". Il trattato richiedeva inoltre che gli Ashanti terminassero la pratica dei sacrifici umani<ref name="EG" /> e dichiarassero ufficialmente "la libertà di commercio tra gli Ashanti e i forti di Sua Maestà sulla Costa [d'Oro], con libertà a tutte le persone di portare le loro merce a Kumasi, o da quel luogo a ognuno qualsiasi dei possedimenti di Sua Maestà sulla Costa." Inoltre, il trattato prevedeva che "il re degli Ashanti garantisce che la strada da Kumasi al fiume Pra sia mantenuta sempre sgombra..."<ref name="treaty">Anonymous, 1874</ref> Wolseley aveva completato la campagna militare in due soli mesi e si reimbarcò verso l'Inghilterra all'inizio della stagione successiva.
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Nella cosiddetta "[[guerra dello sgabello d'oro]]" (1900), nota anche come '''terza spedizione Ashanti''', del 25 marzo 1900, il rappresentante inglese, Sir [[Frederick Mitchell Hodgson]] commise l'errore politico di insistere sul sedersi sullo sgabello d'oro, il trono reale degli Ashanti, non comprendendo la sacralità dell'oggetto.<ref name="BBCWS">{{cite web |url=http://www.bbc.co.uk/worldservice/africa/features/storyofafrica/4chapter6.shtml |title=Asante |publisher=BBC worldservice}}</ref> Egli ne ordinò il sequestro, temendo che tale oggetto potesse riportare un sovrano sul trono degli Ashanti legittimandone il potere a scapito dell'influenza inglese. Gli Ashanti, dal canto loro, presero tale atto come un'usurpazione ed attaccarono i soldati inglesi.
 
I soldati inglesi coinvolti nell'operazione di sequestro, dovettero ripiegare di tutta fretta in un piccolo accampamento circondato da una palizzata in legno di quasi 4 metri con delle torrette ai lati,<ref name="RBE">Edgerton, 2010</ref> all'interno del quale vi erano 8 europei, dozzine di meticci e 500 nigeriani [[Hausas]] con sei cannoni e quattro mitragliatrici Maxim a difendersi.<ref name=RBE/> La palizzata venne assediata e vennero tagliate tutte le linee telegrafiche. A giungogiugno giunsero 700 soldati inglesi a recuperare i compagni in trappola, ma molti ammalati nel forte non poterono essere trasportati. Coloro che si trovavano più in salute riuscirono a fuggire, incluso Hodgson e sua moglie assieme a 100 Hausas.<ref name=RBE/>
 
Il 14 luglio venne inviata una seconda forza di 1000 uomini a Kumasi che, pur combattendo lungo il percorso, riuscirono a giungere al forte il 15 luglio quando solo mancavano un paio di giorni alla fine dei rifornimenti. Gli Ashanti che vennero catturati vennero mandati in esilio alle Seychelles, mentre gli altri cercarono di opporsi agli inglesi ede ai loro alleati Fanti del forte di Kumasi, ma vennero sconfitti.
 
[[Yaa Asantewaa]], la regina madre di Ejisu, che aveva guidato la ribellione, con re [[Prempeh I]] e altri capi Ashanti, vennero tutti esiliati nelle Seychelles. I territori degli Ashanti divennero definitivamente parte della colonia della Costa d'Oro dal 1 gennaio 1902 a condizione che la [[sgabello d'oro]] non fosse violata dagli inglesi o da altri capi stranieri. Gli Ashanti dissero di aver vinto in quanto non avevano perduto il loro sacro sgabello, ma in realtà la loro sconfitta fu totale seppure gli inglesi ed i loro alleati persero in tutto 1007 uomini. Le perdite degli Ashanti vennero stimate attorno ai 2000 uomini. Il sacro sgabello d'oro, presente anche sulla bandiera degli Ashanti, era stato ben nascosto nel frattempo dagli Ashanti e non venne riscoperto che nel 1920, in maniera del tutto casuale. Re Prempeh I tornò dall'esilio nel 1924, portandosi a Kumasi a bordo di un treno speciale.