Enrico Lugli: differenze tra le versioni

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|Reparto=
|Anni_di_servizio =
|Grado = [[Generale di divisionecorpo d'armata]]
|Ferite =
|Comandanti =
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== Biografia ==
Nacque a Roma il 4 febbraio 1889.
Arruolatosi nel [[Regio esercito]], il 17 settembre [[1910]] iniziò a frequentare come Allievo ufficiale la [[Accademia militare di Modena|Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria]] di [[Modena]]. Prese parte come volontario alla [[guerra italo-turca]] nelle file del [[59º Reggimento fanteria "Calabria"]], davenendo decorato di una [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]] durante il combattimento di Sidi Abdallah del del 3 marzo [[1912]]. Ripreso il corso presso l'Accademia militare, cuine uscì con il grado di [[sottotenente]] in servizio permanente effettivo assegnato all'[[arma di fanteria]], corpo dei [[granatieri]], il 1º aprile [[1912]]dello stesso anno.
Assegnato successivamente al corpo dei [[granatieri]], partecipò inizialmente alla [[grande guerra]] come [[tenente]] in forza al [[1º Reggimento "Granatieri di Sardegna"|1º Reggimento granatieri]]
Partecipò alla [[grande guerra]] da Tenente; da Capitano, comandò interinalmente nel 1916, il IV° Battaglione della [[Brigata "Granatieri di Sardegna"]].
Promosso [[capitano]], comandò interinalmente nel febbraio-marzo [[1916]], il IV Battaglione della [[Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna"|Brigata "Granatieri di Sardegna"]]. Al termine del conflitto risultava decorato di una [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]] e una di bronzo al valor militare.
 
Da [[tenente colonnello]], grado indossato il 16 maggio [[1927]], operò in [[Cirenaica]] nel locale [[Regio corpo truppe coloniali della Cirenaica|Regio corpo truppe coloniali]] sino al [[1936]].
 
Promosso [[colonnello]] il 1º luglio [[1937]], fu comandante del [[225º Reggimento fanteria "Arezzo"]] della [[53ª Divisione fanteria "Arezzo"]], che dopo l'occupazione italiana nel 1939 venne dislocato in [[Albania]],. nel triennioDopo l'entrata del [[1938Regno d'Italia (1861-1939)|Regno d'Italia]]- nella [[1941seconda guerra mondiale]], partecipando alpartecipò conflittocon italoil grecosuo edreggimento alla successiva occupazione[[campagna delladi Grecia]], terminata nel maggio [[1941]], rimanendovi poi come forza di occupazione.
 
Dal 1º gennaio [[1942]], promosso [[generale di brigata]], fu al comando della [[Guardia alla frontiera]] diin Albania, sino al 1º agosto [[1943]], quando divenne comandante della [[49ª Divisione fanteria "Parma"]], con sede a [[Valona]].
 
Al comando di tale unità venne colto dalla promulgazione dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] con le [[Alleati della seconda guerra mondiale|Nazioni Unite]] l'8 settembre,<ref name="as">{{Cita|Geni||a2}}.</ref> e due giorni dopo fu catturato dai tedeschi e successivamente internato nel lager 64/Z a [[Skoki|Schokken]], in [[Polonia]], venendo poi liberato nel maggio [[1945]] dai [[Unione Sovietica|Sovietici]] e in seguito rimpatriato. Tra il 31 aprile [[1959]] e il 6 gennaio [[1962]] fu Presidente dell'Associazione nazionale Granatieri di Sardegna.<ref name="as"/> Si spense a Roma il 1 gennaio 1966.<ref name="as"/>
 
Al comando di tale unità venne colto dalla promulgazione dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] con le [[Alleati della seconda guerra mondiale|Nazioni Unite]] l'8 settembre, e due giorni dopo fu catturato dai tedeschi e successivamente internato nel lager 64/Z a [[Skoki|Schokken]], in [[Polonia]], venendo poi liberato nel maggio [[1945]] dai [[Unione Sovietica|Sovietici]] e in seguito rimpatriato.
 
==Onorificenze==
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|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione =''Durante l'attacco di una posizione nemica dava esempio di mirabile calma, seguitando, sotto il grandinare dei proiettili, a coadiuvare attivamente, fino a termine dell'azione, il comando del reggimento. Sferratosi un contrattacco nemico, curava le trasmissioni di ordini e comunicava, interpretando intelligentemente il pensiero del comando, che, in quel momento, trovavasi in condizioni difficili. Carso (Quota 235-Quota 219), 24 maggio-3 giugno 1919''.
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare (2)
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione =''Condusse arditamente il suo plotone in appoggio a una sezione di artiglieria da montagna seriamente minacciata, e contribuì col suo fuoco ad impedire che il nemico se ne impadronisse. Sidi-Abdallah (Derna), 3 marzo 1912''.
|motivazione =
|data =
}}
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare bronze medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia di bronzo al valor militare
|collegamento_onorificenza = Ricompense al valor militare
|motivazione =''Aiutante maggiore in 1°, coadiuvò con intelligenza e operosità singolari, in situazioni particolarmente critiche, il proprio comandante di reggimento, manifestando elevati doti militari, benintesa iniziativa e molto coraggio. Espose ripetutamente e spontaneamente la vita nel recapitare ordini ai reparti di prima linea, e nel guidare rincalzi al posto di combattimento, attraversando sempre zone fortemente battute dal fuoco nemico. Monte Cengio (Asiago), 22 maggio-3 giugno 1916''.
|data =
}}
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=== Fonti ===
<references/>
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Enzo Cataldi|titolo=La Brigata Granatieri di Sardegna|editore=Rivista Militare|città=Roma|anno=1991|isbn= |cid=Cataldi 1991}}
*{{cita libro|autore=Philip S. Jowett|autore2=Stephen Andrew|titolo=The Italian Army Vol.1|editore=Osprey Publishing Company|città=Botley|anno=2000|lingua=en|isbn=1-78159-181-4|cid=Jowett, Andrew 2000}}
*{{Cita libro|autore=Charles D. Pettibone|titolo=The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco|editore=Trafford Publishing|lingua=en|anno=2010|ISBN=1-4269-4633-3|cid=Pettibone 2010}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|autore=|url=http://www.generals.dk/general/Lugli/Enrico/Italy.html|titolo=Enrico Lugli|accesso=1122 agosto 2019|lingua=en|editore=http://www.generals.dk|sito=Generals|cid=aw}}
*{{cita web|autore=|url=https://www.geni.com/people/Gen-Enrico-Lugli/6000000048396613897|titolo=Enrico Lugli|accesso=22 agosto 2019|lingua=en|editore=https://www.geni.com|sito=Geni|cid=as}}
*{{cita web|autore=|url=https://www.granatieridisardegnapresidenza.it/associazione/chi-siamo/presidenti/|titolo=Presidenti|accesso=22 agosto 2019|lingua=en|editore=https://www.granatieridisardegnapresidenza.it|sito=Granatieri di Sardegna|cid=at}}
 
{{Portale|biografie|grande guerra|guerra|seconda guerra mondiale}}