Groucho Marx: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ridotti toni enfatici
Sistemo fonti, utilizzo ref name, elimino punti e fonti ripetute in frasi ravvicinate
Riga 1:
{{Dubbio qualità|Sistema delle note bibliografiche completamente fuori standard, così come la sezione "Bibliografia". Sezioni "Premi e riconoscimenti" e "Onorificenze" completamente prive di fonti. Alcune citazioni riportate solo in lingua italiana.|arg=biografie|grave=}}
{{Citazione|C'era una grandezza innata in Groucho, che sfida l'analisi più accurata, come succede con tutti i veri artisti. Lui è semplicemente unico, allo stesso modo di [[Pablo Picasso|Picasso]] o [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]], e credo che la sua impudente strafottenza verso l'ordine costituito sarà divertente tra mille anni come adesso. Oltre tutto, mi fa ridere|[[Woody Allen]]<ref name="Kanfer2000"KXI>{{cita|Kanfer 2000|p. XI}}.</ref>}}
{{Bio
|Nome = Julius Henry
Riga 27:
Il suo [[Umorismo|senso dell'umorismo]] corrucciato e sarcastico, sintetizzato nel suo soprannome d'arte ''Groucho'' ("brontolone", "musone"), si coniugò sulle scene con un'eccentrica maschera comica dai tratti divenuti inconfondibili, quali i vistosi baffi e sopracciglia dipinti, lo sguardo ammiccante, il sigaro perennemente tra i denti o fra le dita e la frenetica andatura. Il successo giunse per Groucho nel 1924 con la commedia teatrale ''I'll Say She Is'', cui seguì&nbsp;– l'anno successivo – ''The Cocoanuts'', che venne rappresentato a [[Broadway]] per un anno e poi riproposto in una lunga [[tournée]] tra il 1927 e il 1928.
 
L'esordio di Groucho sul grande schermo risale al 1929 con ''[[Noci di cocco (film)|Noci di cocco]]'', trasposizione cinematografica del precedente successo teatrale ''The Cocoanuts'', cui fece seguito ''[[Animal Crackers (film 1930)|Animal Crackers]]'' (1930), tratto anch'esso da uno spettacolo di Broadway dei Marx. Dopo il dissacrante ''[[La guerra lampo dei Fratelli Marx|La guerra lampo dei fratelli Marx]]'' (1933), Groucho e i fratelli passarono dalla [[Paramount]] alla [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]], recitando in due dei loro più celebri film, ''[[Una notte all'opera]]'' (1935) e ''[[Un giorno alle corse]]'' (1937). Con il declino del trio all'inizio degli [[Anni 1940|anni quaranta]], Groucho proseguì l'attività cinematografica con sporadiche apparizioni in commedie brillanti, intraprendendo invece una carriera di successo dal 1947 come conduttore radiofonico dello show a [[quiz]] ''[[You Bet Your Life]]'', adattato in seguito per la televisione e andato in onda con vasto consenso di pubblico fino al 1961.
 
Il graffiante [[humour]] di Groucho è noto al pubblico anche grazie alla sua attività di scrittore, di cui va ricordata la raccolta epistolare ''Le lettere di Groucho Marx'' (1967). A coronamento della sua longevità artistica, nel 1974 Groucho fu premiato con un [[Oscar alla carriera]].
Riga 33:
==Biografia==
===Infanzia===
La famiglia Marx visse nel turbolento quartiere [[New York|newyorkese]] dell'[[Upper East Side]], nel periodo tra la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e il primo Novecento, come tante altre povere famiglie [[ebraismo|ebree]] immigrate dall'[[Europa]] in quegli anni<ref name="Wolf1978"W14>{{cita|Wolf 1978|p. 14}}.</ref>. [[Samuel Marx]] (detto ''Frenchie'') nacque il 23 ottobre 1859 a [[Mertzwiller]], in [[Francia]], da una famiglia [[Ebraismo|ebraica]]<ref name="Arthur Marx2007"M30>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 30}}.</ref> ed emigrò nel 1883 a [[New York]], dove fece prima l'attore di [[vaudeville]], poi il maestro di danza, diventando infine sarto<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 14-16}}.</ref>. [[Minnie Marx]] nacque come ''Miene Schönberg'' il 9 novembre 1864 a [[Dornum]], in [[Germania]], figlia di [[Ebraismo|ebrei]] [[Germania|tedeschi]] artisti del varietà, emigrati negli [[Stati Uniti]] alla fine dell'Ottocento<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 14}}.<name=W14/ref>. Sam e Minnie si sposarono il 18 gennaio 1885 e dal loro matrimonio sarebbero nati sei figli: Manfred (nato nel 1886 e morto a pochi mesi di età), Leonard ([[Chico Marx|Chico]]) nel 1887, Adolph, che cambiò poi il proprio nome in Arthur ([[Harpo Marx|Harpo]]), nel 1888, Julius Henry (Groucho) che nacque il 2 ottobre 1890, Milton ([[Gummo Marx|Gummo]]) nel 1897 e Herbert ([[Zeppo Marx|Zeppo]]) nel 1901<ref name=W16>{{cita|Wolf 1978|p. 16}}.</ref>.
[[File:Minnie marx.jpg|thumb|upright=0.5|left|Minnie Marx, madre di Groucho]]
 
{{Citazione|Non eravamo poveri. È solo che non avevamo un soldo|Groucho Marx<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. VI}}.</ref>}}
Nonostante le condizioni economiche precarie, i Marx furono sempre molto uniti. Il carattere solare di Sam e Minnie, il loro affetto per i figli e la loro intraprendenza nell'affrontare la condizione di povertà della famiglia, resero meno triste e difficoltosa l'infanzia dei cinque fratelli<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 16}}.<name=W16/ref>. Minnie Marx, donna energica e dotata di grande spirito di iniziativa, ebbe un'influenza decisiva nella formazione artistica dei figli<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 13}}.</ref>. Grazie alla sua forza di volontà, alla sua determinazione e al suo grande amore per il mondo dello spettacolo, fu lei la vera artefice del futuro successo di Groucho:<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 13}}.</ref> «Il suo piano era semplicissimo: spingere i suoi cinque figli, e suo fratello minore, sul palcoscenico, e assicurar loro il successo»<ref name="Harpo Speaks!2017"H21>{{cita|Harpo Speaks! 2017|p. 21}}.</ref><ref>{{cita|Wolf 1978|p. 13}}.</ref>. [[Al Shean]] (Adolph Schoenberg), fratello di Minnie, divenne molto popolare nel vaudeville negli anni del primo Novecento, con il duo comico ''Gallagher & Shean''<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 36}}.</ref>. Secondo quanto raccontò Groucho nella propria autobiografia, quando Shean si recava in visita alla famiglia Marx, soleva gettare monetine ai bimbi abbandonati del quartiere, così che quando bussava alla porta era circondato da bambini come fossero fan adoranti<ref name="Groucho e io1997"G45>{{cita|Groucho e io 1997|p. 45}}.</ref>. Shean collaborò in seguito alla stesura di alcuni sketch che Groucho e i fratelli rappresentarono durante il loro lungo apprendistato nel vaudeville<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 32}}.<name=W32/ref>.
 
Al contrario dei due fratelli maggiori che, per contribuire al magro bilancio familiare, iniziarono presto a lavorare con impieghi quasi sempre precari, Groucho amava la lettura, in particolare i racconti di [[Horatio Alger]]. In un primo momento fantasticò di intraprendere la professione medica<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 35}}.</ref>, ma poi la sua ambizione fu quella di diventare scrittore<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 23}}.</ref>. Nel frattempo imparò a cantare durante le serate musicali che si tenevano frequentemente in famiglia<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 23}}.</ref>, ed entrò a far parte come [[soprano]] nel coro della chiesa episcopale di [[Madison Avenue]]<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 36-37}}.</ref>. Nonostante il suo amore per i libri, a tredici anni Groucho decise comunque di abbandonare la scuola subito dopo il suo [[Bar mitzvah]], la cerimonia di confermazione nella fede ebraica, trovando un primo impiego come ragazzo d'ufficio, da cui però fu quasi subito licenziato<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 24}}.</ref>.
 
===Il debutto===
[[File:Groucho und harpo.jpg|thumb|upright|Groucho (a sinistra) nel [[1902]] con il fratello Harpo, davanti alla loro abitazione al 179 della 93ª Strada Est, New York<ref name="Anobile 1989"A30>{{cita|Anobile 1989|p. 30}}.</ref>]]
Minnie convinse l'amico Ned Wayburn a procurare a Groucho un lavoro nello spettacolo di attori bambini di Gus Edwards<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 112}}.</ref>, dopodiché riuscì a rimediargli una scrittura da corista, per quattro dollari la settimana più vitto e alloggio, con il ''Leroy Trio'', una scalcinata compagnia itinerante che aveva in programma una serie di esibizioni nel [[Michigan]] e in [[Colorado]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.</ref>. Giunti nella località di Cripple Creek, l'impresario scomparve con tutti i guadagni di Groucho, che fu costretto a vendere il costume di scena e a trovare un breve impiego come garzone in un emporio di alimentari, per potersi pagare il viaggio di ritorno a New York<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.</ref>. Dopo una serie di ingaggi come cantante in birrerie all'aperto, fu l'intraprendente Minnie, in continua corsa da un'agenzia teatrale all'altra, a procurare a Groucho una nuova scrittura di sei settimane come cantante nella compagnia di una sedicente celebre attrice londinese, Irene Furbelow, in partenza per una tournée nel [[Texas]] e nell'[[Arkansas]]<ref name=G79>{{cita|Groucho e io 1997|p. 79}}.</ref>. A detta di Groucho, dopo l'ultima rappresentazione nella cittadina texana di [[Waco]], l'attrice fuggì con il domatore di leoni della compagnia e, durante il ritorno a New York, Groucho scoprì di essere stato nuovamente derubato dei suoi guadagni<ref name=W27>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.</ref>.
 
{{Citazione|Ero un disadattato. Un bruscolo nell'occhio del mondo. Un intoppo nell'ingranaggio dell'universo. Non potevo neanche guardarmi in faccia. Non avevo i soldi per comprarmi uno specchio|Groucho Marx<ref name="Legali da legare! 1996"L14>{{cita|Legali da legare! 1996|p. 14}}.</ref>}}
 
===Gli anni del vaudeville===
====''The Four Nightingales''====
Poiché anche gli altri figli continuavano ad arrangiarsi senza successo con impieghi saltuari, a un certo punto Minnie ''«giunse alla conclusione che il modo migliore di sfondare in teatro era non lanciare un figlio alla volta, ma fare un lancio all'ingrosso»''<ref>{{cita|Groucho e io 1997|p. 79}}.<name=G79/ref>. La signora Marx riunì Groucho, Gummo e la giovane cantante Mabel O'Donnell, abbigliati in completi di tela bianca acquistati a una liquidazione presso i magazzini ''[[Bloomingdale's]]'', nel trio canoro ''The Three Nightingales'' (''I tre usignoli''), che debuttò ad [[Atlantic City]] il 24 giugno 1907. L'anno seguente la cantante lasciò il gruppo e fu sostituita da Harpo, a cui si aggiunse l'amico Lou Levy (Leo Levin), cosicché il trio diventò ''The Four Nightingales'' (''«"I quattro avvoltoi" sarebbe stato più appropriato»''<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 118}}.</ref>, commenterà anni dopo Groucho). Per un certo periodo il gruppo si chiamò anche ''Le sei mascotte'', quando la stessa Minnie e sua sorella Hannah si unirono temporaneamente alla compagnia<ref name=W29>{{cita|Wolf 1978|p. 29}}.</ref>.
 
Gli [[anni 1910|anni dieci]] furono un periodo di intenso lavoro, in cui Groucho e i fratelli affrontarono una lunga gavetta nel vaudeville, girovagando per gli Stati Uniti ed esibendosi in spettacoli musicali spesso rappresentati in teatri di varietà di second'ordine in cittadine sperdute, davanti a rozze platee di spettatori ignoranti e provinciali<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.</ref>. Groucho rievocò spesso il suo lungo e difficile apprendistato artistico, con il suo pittoresco contorno di impresari disonesti, ingaggi miserrimi, scomodi viaggi da una località all'altra dei circuiti teatrali, soggiorni in squallide pensioni di infimo livello<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.<name=W27/ref>.}} Fu però un tirocinio fondamentale, poiché permise a Groucho di arricchire il proprio personaggio, di sviluppare un repertorio che i Marx avrebbero poi mantenuto per decenni<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 36}}.</ref>, e di passare da un tipo di spettacolo fondato inizialmente soprattutto sulle canzoni e sulla presenza di avvenenti ballerine in sottofondo, ad un genere artistico di impostazione prevalentemente comica<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 29}}.<name=W29/ref>.
 
{{Citazione|Noi ci arrabattammo anni e anni prima di arrivare. Lavoravamo in cittaduzze dove oggi rifiuterei di essere sepolto, anche se il funerale fosse gratis e in più mi regalassero la lapide|Groucho Marx<ref>{{cita|Groucho e io 1997|p. 114}}.</ref>}}
 
====I primi sketch comici====
[[File:1911jeffers.jpg|thumb|upright|Groucho (al centro) in una pagina pubblicitaria dello spettacolo ''Fun in Hi Skule'' ([[1911]])]]
Groucho iniziò ad affinare la sua particolare tecnica di improvvisazione e si specializzò nella caricatura di ''Herr Teacher'', un professore universitario dall'aspetto austero e inflessibile e dal forte accento tedesco, in una [[parodia]] di ambiente scolastico, ''Fun in Hi Skule'' (che debuttò nell'estate del 1910), in cui per la prima volta indossò pastrano, finanziera e baffoni neri<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 32}}.</ref>. In seguito, trovando spesso difficoltà nel reperire baffi adatti, si limitò a dipingerseli in faccia come definitiva soluzione di scena<ref name=W32>{{cita|Wolf 1978|p. 32}}.</ref>.
 
A detta di Groucho, l'episodio che rivelò le vere potenzialità comiche e la grande capacità di improvvisazione dei Marx, va fatto risalire al 1912, durante un'esibizione a [[Nacogdoches]], un piccolo centro agricolo texano<ref name="Cinema1981"C176-179>{{cita|Cinema 1981|pp. 176-179}}.</ref>. Mentre i Marx stavano eseguendo il loro numero musicale all'Opera House, all'esterno ci fu l'improvvisa fuga di un mulo che costrinse gli spettatori, tutti contadini del luogo, ad abbandonare la platea e a lanciarsi all'inseguimento dell'animale<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 27}}.<name=W27/ref>. Al ritorno del pubblico in sala, Groucho e i fratelli, visibilmente contrariati, iniziarono a parodiare il loro spettacolo, improvvisando una serie di battute sarcastiche indirizzate alla cittadina e ai suoi abitanti ("''Nacogdoches is full of roaches''" e "''The jackass is the finest flower of Tex-ass''")<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 30}}.</ref>. Il pubblico si divertì, invece di irritarsi per la presa in giro, e Groucho e i fratelli si resero conto che la strada definitiva da percorrere era quella della commedia, piuttosto che quella delle esibizioni canore<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>.
 
Sempre nel 1912, i Marx iniziarono a rappresentare ''Mr. Green's Reception'', il seguito ideale di ''Fun in Hi Skule'', nel quale debuttò anche Chico, cui seguì ''Home Again'' (1914). Entrambi gli sketch, scritti dallo zio Al Shean<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 32}}.<name=W32/ref>, ebbero un grande successo e fecero dei fratelli Marx gli astri nascenti del vaudeville, consentendo loro di esibirsi finalmente nei più famosi teatri dell'epoca<ref>{{cita|Cinema 1981|p. 177}}.</ref>. {{cn|Groucho iniziò a servirsi del sigaro come strumento di scena e continuò a coltivare il gusto per l'improvvisazione, per i bisticci di parole e per gli equivoci grammaticali}}. A questo periodo (1915) risale anche l'invenzione dei celebri soprannomi dei fratelli<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176-179}}.</ref>, durante una partita a [[poker]] a [[Galesburg (Illinois)|Galesburg]] ([[Illinois]]), probabilmente per opera di Art Fisher, un artista del vaudeville che diede a Groucho il soprannome “''Grouch''” ("brontolone", "musone", "accigliato") per via del suo carattere bisbetico<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 111}}.</ref>. Anche la caratteristica andatura caracollante di Groucho, con le ginocchia piegate e le ampie falcate, nacque casualmente in questi anni<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>.
 
}}{{Citazione|Un giorno stavo facendo il buffone in palcoscenico e così per gioco cominciai a camminare in modo bizzarro. La cosa divertì il pubblico e così mantenni quell'andatura|Groucho Marx<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>}}
 
===Successi, insuccessi e tournée===
[[File:Early marx brothers with parents.jpg|thumb|Groucho, primo da sinistra, con i genitori e i fratelli (circa 1915)]]
Nel 1915, dopo aver recitato come comici di giro in almeno trecento città diverse<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 34}}.</ref>, i fratelli Marx vennero ingaggiati dall'impresario del vaudeville E.F. Albee e debuttarono a New York nei celebri teatri ''Royal'' e ''Palace''. Il pubblico e la critica apprezzarono il loro ormai consolidato stile comico e per i Marx iniziò un altro lungo periodo di tournée teatrali<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 34}}.</ref>.
 
Il 28 settembre 1918, Groucho e i fratelli debuttarono a [[Grand Rapids (Michigan)|Grand Rapids]] ([[Michigan]]) con lo spettacolo ''The Street Cinderella'', che risulterà essere uno dei pochi insuccessi nella carriera dei Marx. La coincidenza con il propagarsi, proprio in quel periodo, della ''[[Influenza spagnola|Spagnola]]'', una delle più gravi epidemie influenzali della storia, contribuì a far chiudere i battenti allo spettacolo dopo poche rappresentazioni, a causa delle procedure restrittive che colpirono i luoghi pubblici, a tutela della salute collettiva<ref>{{Cita|Martello 2010|pp. 47-48}}.</ref>.
 
Il successivo spettacolo di successo fu ''On the Mezzanine Floor'', che debuttò nel febbraio del 1921 e che i fratelli Marx portarono in una breve tournée in [[Inghilterra]] l'anno successivo. Il debutto londinese della pièce, ribattezzata definitivamente ''The Balcony'', avvenne al teatro ''Coliseum'' il 19 giugno 1922<ref>{{Cita|Martello 2010|pp. 48-50}}.</ref>. All'inizio, il pubblico dimostrò di non apprezzare il particolare humour dei Marx e rispose gettando monetine da un penny sul palcoscenico. Groucho così si rivolse alla platea: ''«Scusate signori, ma dato che siamo venuti appositamente dall'America per divertirvi, non potreste tirare almeno qualche scellino?»''<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>. La battuta improvvisata piacque molto e i Marx continuarono con un buon riscontro di pubblico il loro impegno europeo, rispolverando la pièce ''Home Again'' ed esibendosi anche a [[Bristol]] e [[Manchester]], prima di far ritorno a New York il 29 luglio<ref name=C178>{{cita|Cinema 1981|p. 178}}.</ref>.
 
===Il trionfo a Broadway===
Dopo il rientro negli Stati Uniti, i Marx ruppero il sodalizio con l'impresario Albee e attraversarono un breve periodo di difficoltà in cui non trovarono più ingaggi, a causa dello strapotere del sindacato ''United Booking Office'', che controllava praticamente tutto il giro del vaudeville<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 36-37}}.</ref>.
 
Grazie al finanziamento da parte di Herman Broody, un industriale della [[Pennsylvania]] che possedeva un [[teatro (architettura)|teatro]] a [[Filadelfia]], i fratelli Marx si misero in proprio e andarono in scena con uno spettacolo in economia, ''The Thrill Girl'' (poi ribattezzato ''[[I'll Say She Is]]''), realizzato con scenari e arredi provenienti da parecchi fallimenti teatrali<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>. Il [[musical]] era un amalgama dei loro vecchi numeri familiari, e fu portato in tournée negli Stati Uniti per oltre un anno e mezzo, prima di debuttare al ''Casino Theatre'' di [[Broadway]] il 19 maggio 1924<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 37}}.</ref>. Per un colpo di fortuna, una rappresentazione più importante programmata per la stessa sera venne rimandata, e i maggiori critici di New York, tra cui [[Alexander Woollcott]], si recarono ad assistere a ''I'll Say She Is'', salutandolo con entusiastiche recensioni<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 37}}.</ref>. Lo spettacolo, a cui collaborò il vignettista Will B. Johnstone, conteneva già tutti gli elementi che avrebbero caratterizzato la futura carriera di Groucho: i giochi di parole, i doppi sensi, le assurdità e le frenetiche scaramucce comiche con i fratelli<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 3}}.</ref>.
 
{{Citazione|Il mio pezzo forte, in quello spettacolo, era nel secondo atto, in cui facevo [[Napoleone Bonaparte]]. Inutile dire che ero fantastico. Il mio costume consisteva in una divisa da generale francese, con spada, stivali, cappello a lucerna, e baffoni neri dipinti sopra il labbro. Devo ammettere che non somigliavo molto al Napoleone originale, ma tenete presente che io facevo per scherzo, e chissà, se lui avesse fatto altrettanto forse non sarebbe finito così male|Groucho Marx<ref>{{cita|Groucho e io 1997|p. 111}}.</ref>}}
 
Lo spettacolo successivo fu ''The Cocoanuts'', su musica di [[Irving Berlin]] e testi del commediografo [[George S. Kaufman]], che andò in scena l'8 dicembre 1925<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 39}}.</ref>. Le repliche a Broadway durarono dodici mesi, cui seguirono due anni di tournée negli Stati Uniti<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 39}}.</ref>. Il terzo grande successo fu ''Animal Crackers'', prodotto alla fine del 1928, che consolidò ulteriormente la spontaneità e il gusto dell'improvvisazione con cui Groucho stava ponendo le basi dei suoi futuri successi cinematografici.
 
Durante le repliche di ''Animal Crackers'' scoppiò la [[crisi economica del 1929]], a causa della quale Groucho, che aveva accumulato una discreta fortuna negli anni di Broadway, subì forti perdite in [[Borsa valori|Borsa]] e iniziò a soffrire di [[insonnia]] cronica<ref name="Grouchismi2000"G133>{{cita|Grouchismi 2000|p. 133}}.</ref>, disturbo che lo avrebbe tormentato per il resto della vita, ma che gli avrebbe fornito diversi spunti comici e letterari negli anni a venire<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 17-155}}.</ref>.
 
{{Citazione|Certi miei conoscenti persero milioni. Io fui più fortunato: persi solo duecentoquarantamila dollari (ossia centoventi settimane di lavoro a duemila a settimana). Avrei perso di più, ma quelli erano tutti i soldi che avevo|Groucho Marx<ref>{{cita|Groucho e io 1997|p. 186}}.</ref>}}
 
===La carriera cinematografica===
Stando alle biografie, Groucho ebbe un primo approccio alla cinematografia già nel 1921, quando apparve con i fratelli in un film muto girato in economia, dal titolo ''Humorisk''. La pellicola, in cui Groucho interpretò la parte del "cattivo", fu proiettata un'unica volta a una matinée al Bronx e pare sia poi sparita definitivamente dalla circolazione<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 96}}.</ref>.
 
====Gli anni alla Paramount====
{{vedi anche|Noci di cocco (film)|Animal Crackers (musical)|Horse Feathers - I fratelli Marx al college}}
[[File:Marx Brothers 1931.jpg|thumb|I Fratelli Marx nel [[1931]]; Groucho è il terzo dall'alto]]
Nel 1929 la [[Paramount Pictures]], alla ricerca di nuovi talenti da lanciare a [[Hollywood]], propose ai Marx un contratto per tre film, il primo dei quali fu la trasposizione di ''The Cocoanuts'', le cui riprese vennero realizzate negli studi newyorkesi di Astoria ([[Long Island]]), per permettere ai fratelli di continuare a recitare la sera in teatro nelle repliche di ''Animal Crackers''<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 17-79}}.</ref>. In ''[[Noci di cocco (film)|Noci di cocco]]'' (1929), Groucho è abbigliato con i suoi ormai caratteristici accessori di scena, giacca a finanziera, sigaro sempre in mano e lussureggianti mustacchi<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 46}}.</ref>. Il suo ruolo è quello di Mr. Hammer, il direttore di un improbabile hotel in [[Florida]], caduto in disgrazia a causa della sua totale incapacità negli affari, nascosta dietro l'elegante aspetto. Tentando di scongiurare il proprio fallimento, Hammer prova a vendere all'asta dei lotti di terreno senza valore e a sedurre la ricca cliente Mrs. Potter, impersonata dall'attrice [[Margaret Dumont]], che qui riprese il medesimo ruolo già interpretato nella versione teatrale<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 46}}.</ref>.
 
Il film ebbe un grande successo e fece dei fratelli Marx delle stelle del cinema di prima grandezza. Fu anche l'unico film dei figli che Minnie Marx riuscì a vedere<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 50}}.</ref>: l'infaticabile artefice di tanto successo morì improvvisamente di [[infarto]] il 13 settembre 1929, all'età di sessantatré anni. Sam "''Frenchie''" Marx morì quattro anni più tardi, il 10 maggio 1933<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 50}}.</ref><ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 155}}.</ref>. Groucho così si espresse ricordando i genitori: «Sam era un cuoco eccellente, mentre Minnie non sapeva far nulla senza mio padre. Solo come agente Minnie era insuperabile. Senza di lei, saremmo rimasti delle nullità. È stata la donna più importante della mia vita»<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>.
 
Con il successivo ''[[Animal Crackers (film 1930)|Animal Crackers]]'' (1930), trasposizione cinematografica della commedia già interpretata a teatro dai Marx, Groucho si produce in una delle sue più spettacolari entrate in scena sullo schermo<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 54}}.</ref>, nella parte del famoso esploratore [[africa]]no Jeffrey T. Spaulding: adagiato su una portantina sorretta da autentici indigeni africani, Spaulding giunge nel lussuoso palazzo di Mrs. Rittenhouse (Margaret Dumont), abbigliato con un'improbabile tenuta da esploratore, completa di casco coloniale bianco. Da ricordare anche la scena in cui Groucho fa il verso a [[Eugene O'Neill]], recitando pomposamente un monotono soliloquio ispirato a ''[[Strano interludio]]''<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 20}}.</ref>, per la canzone ''Hooray for Captain Spaulding'' (le cui note avrebbero spesso aperto i futuri programmi radiofonici e televisivi di Groucho), e per le scaramucce verbali con Margaret Dumont, ormai partner ideale sullo schermo come lo era già stata in teatro, e "vittima" prediletta delle taglienti battute di spirito di Groucho<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 54-55}}.</ref>.
 
{{Citazione|Oh, lei ha bellezza, fascino, denaro! Perché lei possiede molto denaro, vero? Se non ne avesse, dovremmo lasciarci. Da quando l'ho vista, signora, ho invano cercato di stare lontano da lei, ma qualcosa in me echeggiava ininterrottamente, come un tam tam nella giungla. C'è qualcosa che vorrei chiederle, signora: mi può lavare un paio di calzini?|dai dialoghi del film}}
[[File:Time Magazine Cover Marx Brothers.jpg|thumb|Groucho con i fratelli sulla copertina di ''Time'' del 15 agosto [[1932]]]]
La trionfale prima di ''Animal Crackers'' si tenne a New York il 25 agosto 1930; nel febbraio successivo, i fratelli Marx partirono per la [[California]], ormai pronti per misurarsi con Hollywood e per cercare il materiale inedito e gli sceneggiatori adatti in grado di far fruttare il loro patrimonio comico<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 56-58}}.</ref>. Il talento di [[Herman J. Mankiewicz]], futuro sceneggiatore del classico di [[Orson Welles]] ''[[Quarto potere]]'' (1941)<ref>{{cita|Cinema 1981|p. 178}}.<name=C178/ref>, contribuì alla realizzazione di ''[[Monkey Business - Quattro folli in alto mare]]'' (1931), che riconfermò il talento di Groucho per la comicità verbale e i giochi di parole<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 60}}.</ref>. Nel successivo ''[[Horse Feathers - I fratelli Marx al college]]'' (1932), una [[satira]] sul mondo accademico, Groucho interpretò il ruolo del pomposo professor Quincy Adams Wagstaff, preside dell'Huxley College, l'unica università ''la cui squadra non ha mai vinto un campionato di football dal 1888''<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 64-66}}.</ref>. Già dalla prima scena, abbigliato con toga e tocco, si rivolge al corpo insegnanti e dimostra il proprio disprezzo per le regole della vita accademica<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 69}}.</ref>. In entrambi i film Groucho ebbe come ''[[spalla (attore)|spalla]]'' femminile [[Thelma Todd]], che prese temporaneamente il posto di Margaret Dumont nei duetti comico-romantici<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 60-69}}.</ref>.
 
Grazie a ''Horse Feathers'', il 15 agosto 1932 Groucho conquistò la copertina di ''[[Time]]''<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 105}}.</ref>, un evento che segnava la misura del successo nazionale dei Fratelli Marx<ref name=W73>{{cita|Wolf 1978|p. 73}}.</ref>.
 
=====''La guerra lampo''=====
{{vedi anche|La guerra lampo dei Fratelli Marx}}
{{Citazione|Trentino: "Sono disposto a dimenticare purché anche lei sia disposto a dimenticare" - Firefly: "Dimenticare? Mi chiede di dimenticare? Un Firefly non dimentica mai. I miei antenati si rivolterebbero nella tomba e dovrei rimboccare la lapide a tutti. No, niente da fare, torno a casa a togliere dal letto le briciole della colazione. Aspetto compagnia" - Trentino: "Sono propenso a molte concessioni pur di evitare la guerra" - Firefly: "Troppo tardi. Ho già pagato un mese d'affitto per il campo di battaglia"|dai dialoghi del film<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 42}}.</ref>}}
 
Groucho ha definito ''[[La guerra lampo dei Fratelli Marx]]'' (1933), noto in Italia anche con il titolo ''Zuppa d'anitra''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 73}}.</ref>, il migliore dei film realizzati dai fratelli Marx alla Paramount. Diretto da [[Leo McCarey]] (regista di alcuni dei migliori film muti di [[Laurel & Hardy]])<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 73}}.</ref>, è una commedia satirica e [[surreale]], con taglienti allusioni al sistema governativo, ai politicanti corrotti e agli intrighi diplomatici<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 73}}.<name=W73/ref>. Groucho, nei panni di Rufus T. Firefly, il neoeletto primo ministro del "non" libero Stato di Freedonia, è il protagonista di esilaranti sequenze in cui presiede una surreale seduta nel [[parlamento]] di Freedonia<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 77}}.</ref>, {{cn|canta a ritmo di [[blues]] ''noi vogliamo la guerra'', sottopone Mrs. Teasdale (nuovamente Margaret Dumont) a un continuo e serrato corteggiamento («Vi amo, volete sposarmi? Se rispondete di sì non mi vedrete mai più»), e si scontra ripetutamente con Trentino ([[Louis Calhern]]), l'ambasciatore dello Stato rivale di Sylvania.}}
 
''La guerra lampo dei Fratelli Marx'', che conteneva diverse allusioni politiche riferite all'ascesa di [[Adolf Hitler|Hitler]] in quegli anni, ebbe un successo modesto e ottenne recensioni abbastanza tiepide, che evidenziavano come il film fosse molto folle e chiassoso ma meno divertente dei precedenti, e che la satira non fosse del tutto riuscita a mettere alla berlina i lati comici del potere dittatoriale<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 73-79}}.</ref>. In un'intervista concessa nel 1946, Groucho dichiarò poi: «Il cinema non vuole ammettere che al mondo ci sono problemi seri. Non si può fare dello spirito sul fatto che c'è qualcosa che non va nell'esistenza di un [[Francisco Franco|Franco]]. Il povero pubblico è sommerso da tonnellate di sbobba»<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 80}}.</ref>.
 
====Gli anni alla MGM====
{{vedi anche|Una notte all'opera|Un giorno alle corse}}
Scaduto il contratto con la Paramount, i fratelli Marx passarono alla [[Metro-Goldwyn-Mayer]] sotto l'ala protettiva del potente produttore [[Irving Thalberg]], che pensava di dare una svolta stilistica alla loro comicità in film con trame e vicende ben disegnate, e con l'inserimento di una storia d'amore quale indispensabile elemento romantico<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 81}}.</ref>. Thalberg offrì inoltre ai Marx la possibilità di sottoporre all'esame diretto del pubblico, durante le loro tournée teatrali, il materiale dei film che avrebbero dovuto girare, per verificare le reazioni degli spettatori di fronte alle trovate comiche, ancor prima di iniziare le riprese del film<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 83}}.</ref>, che si intitolò ''[[Una notte all'opera]]'' (1935), per la regia di [[Sam Wood]]. Fu durante il rodaggio nelle rappresentazioni teatrali che nacquero molte scene del film, in particolare la sequenza del contratto in cui Groucho, nei panni dell'intrigante e arruffone Otis B. Driftwood, dialoga con Chico e insieme fanno scempio del linguaggio legale e del suo frasario pretenzioso<ref name=W85>{{cita|Wolf 1978|p. 85}}.</ref>.
 
{{Citazione|Fiorello: "Senta, come mai il mio contratto è più corto del suo?" - Driftwood: "Non lo so, può darsi che lavandolo si sia un po' ritirato. Comunque, stirandolo, può darsi che vada a posto. Allora: non deve fare altro che mettere il suo nome qui sotto" - Fiorello: "Io ce lo metterei, però non so scrivere" - Driftwood: "Oh, non fa niente, nella mia penna non c'è l'inchiostro. Comunque il contratto è concluso, d'accordo?"|dai dialoghi del film}}
 
Da ricordare anche la scena nella cabina del transatlantico, destinata a diventare un pezzo da antologia per tutti i fan dei fratelli Marx. Lo stesso Groucho ne rivendicherà il merito, sostenendo di aver ispirato le battute e le gag<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 85}}.<name=W85/ref>. Originariamente si trattava di una sequenza a due tra Groucho e Margaret Dumont (qui nei panni della ricca Mrs. Claypool, amante dell'[[opera lirica]] e aspirante al bel mondo) ma, con il susseguirsi delle prove, le dimensioni della scena crebbero fino al pandemonio, poiché nell'angusto spazio finiscono per ammassarsi, oltre a Groucho con il suo voluminoso bagaglio, anche Chico e Harpo, il giovane tenore [[Allan Jones]], due cameriere incaricate di rifare il letto, un idraulico e il suo assistente, la donna delle pulizie, una manicure, una passeggera in cerca di sua zia Minnie, tre camerieri con i vassoi per il pranzo. Groucho, con la sua inarrestabile parlantina e con ironico senso dell'ospitalità, fa accomodare benevolmente tutti i visitatori, mentre Harpo - che dorme durante tutta la sequenza - viene continuamente sballottato dai difficoltosi movimenti degli altri occupanti la cabina.
 
Dopo il grande successo del film, con incassi che raggiunsero i tre milioni di dollari<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 89}}.</ref>, Thalberg esaminò e scartò almeno diciotto diversi soggetti prima di ritenere soddisfacente quello di ''[[Un giorno alle corse]]'' (1937)<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 89}}.</ref>. Nel consueto rodaggio teatrale prima della trasposizione sullo schermo, furono nuovamente valutate idee e battute, e parecchio materiale comico fu potenziato e migliorato, ma anche eliminato subito, come ad esempio la canzone di Groucho ''Dr. Hackenbush'', che però il pubblico amava molto e che entrò comunque nel repertorio extracinematografico di Groucho<ref name=A206>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 206}}.</ref>. Sulla paternità della sceneggiatura ci furono lunghe controversie, e ne furono coinvolti nuovamente Al Boasberg e George S. Kaufman, anche se gli autori ufficiali risultarono poi essere [[George Seaton]], [[Robert Pirosh]] e [[George Oppenheimer]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 90}}.</ref>. Quest'ultimo ebbe a dichiarare: ''«A me Groucho è simpatico ma mi fa impazzire. Era capace di chiamarmi alle sette e mezzo del mattino per dirmi che una data scena andava benissimo e, poco più tardi, decidere di cambiare tutto»''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 90}}.</ref>.
 
Malgrado l'improvvisa morte di Thalberg durante la lavorazione, le riprese continuarono nel rispetto del suo stile creativo, con ricorso a scenografie sontuose e all'immancabile elemento amoroso, fornito dal tenore Allan Jones (come nel film precedente) e da [[Maureen O'Sullivan]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 91}}.</ref>. Groucho interpretò la parte del dottor Hugo Z. Hackenbush, medico di fiducia della ricca [[ipocondria]]ca Emily Upjohn (Margaret Dumont), la quale lo fa chiamare alla clinica Standish ignorando che in realtà Hackenbush è un [[veterinario]]<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 73}}.</ref> (''«Non sapevo di avere dei disturbi finché non ho incontrato lui»''). Malgrado i sospetti del direttore Whitmore, Hackenbush si spaccia per un medico illustre e riesce a prendere le redini della clinica, che si trova in difficoltà e che rischia di essere convertita dal nuovo proprietario (padrone anche di una scuderia di cavalli) in una sala da gioco. I duetti verbali con l'immancabile Margaret Dumont furono come sempre spumeggianti<ref>{{cita|Carabba/Vannini 1979|p. 100}}.</ref>.
{{Citazione|Se mi sposi non guarderò mai più un altro cavallo|dai dialoghi del film<ref name=W94-100>{{cita|Wolf 1978|pp. 94-100}}.</ref>}}
 
"Hackenbush" diventò uno dei soprannomi preferiti da Groucho, che lo utilizzò negli anni successivi per firmare molte delle proprie lettere e per presentarsi ironicamente in apertura di conversazioni telefoniche<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 206}}.<name=A206/ref>.
 
===Il declino e la separazione===
Esaurito il contratto con la [[Metro-Goldwyn-Mayer|MGM]], i fratelli Marx passarono alla [[RKO Pictures|RKO]] come protagonisti di ''[[Servizio in camera]]'' (1938), adattamento di una commedia che era andata in scena con grande successo a Broadway. Malgrado i Marx dovessero adattarsi a gag e situazioni non create da loro e non espressamente concepite per i loro personaggi<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 94name=W94-100}}.</ref>, la commedia risultò divertente e le recensioni furono buone. Al fianco di [[Lucille Ball]] e [[Ann Miller]], Groucho interpretò la parte di Gordon Miller, uno sbrindellato produttore di una compagnia teatrale nei guai, che si introduce in un albergo per cercare di rimediare i finanziamenti necessari a mettere in scena l'opera prima di un giovane autore teatrale. I suoi tentativi di non farsi cacciare dall'albergo diventano il pretesto per inserire le tipiche situazioni comiche e la consueta anarchia dei Marx<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 100-104}}.</ref>.
 
Con il film successivo, ''[[Tre pazzi a zonzo]]'' (1939), i Marx tornarono alla MGM ma non ottennero la facoltà di compiere la consueta tournée teatrale di prova<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 105}}.</ref>. Di fatto, il film è considerato uno dei più deboli della carriera dei fratelli, anche se non mancano le occasioni comiche e le scene divertenti<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 105}}.</ref>. Groucho, nei panni dell'avvocato J. Cheever Loophole, si esibisce nel suo tipico repertorio farsesco e ritrova come partner Margaret Dumont (Mrs. Dukesbury) che perseguita amorosamente, ricordando una passione passata, esistita solo nella sua fantasia. Tra i numeri musicali, va ricordato ''Lydia the Tattooed Lady'', scritta dal compositore [[Harold Arlen]] e cantata da Groucho con i suoi caratteristici toni nasali. Il motivo divenne un'altra delle "sigle" più popolari e riproposte di Groucho<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 105-107}}.</ref>.
 
Nonostante la severità delle recensioni, la MGM mise subito in produzione il film successivo, ''[[I cowboys del deserto]]'' (1940). Malgrado una serie di iniziali rinvii, la pellicola fu realizzata e accolta favorevolmente dal pubblico, che apprezzò scene comiche come quella di apertura, ambientata in una stazione ferroviaria, dove Chico e Harpo tentano di imbrogliare Groucho, qui nei panni di S. Quentin Quale. Da ricordare anche la sequenza dell'incontro di Groucho con un cowboy ubriaco (''«Non ci siamo già incontrati a [[Montecarlo]], quella sera in cui lei si fece saltare le cervella?»'')<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 107-110}}.</ref>. Il film ottenne recensioni contrastanti, anche se migliori di quelle della pellicola precedente, ma lasciò i Marx comunque stanchi e disarmati di fronte all'insolubile problema di confrontarsi con un passato glorioso e con le difficoltà a immettere nuova linfa nelle loro storie<ref name=W113>{{cita|Wolf 1978|p. 113}}.</ref>.
 
Nel successivo ''[[Il bazar delle follie]]'' (1941), Martha Phelps (Margaret Dumont), proprietaria di un grande magazzino, assume il detective Wolf J. Flywheel (Groucho) per proteggere il nipote in pericolo ([[Tony Martin (attore)|Tony Martin]]). Tra un gran numero di gag divertenti, compreso un inseguimento finale con biciclette e pattini a rotelle, Groucho duettò ancora una volta amabilmente con Margaret Dumont, secondo le sue sperimentate tecniche adulatorie<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 113-114}}.</ref>.
 
{{Citazione|Lui: Ci sono cose, delle buone cose, che mi uniscono a te per la vita – Lei: Davvero, Wolf? E cosa? – Lui: I tuoi buoni del Tesoro...|dai dialoghi del film<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 113}}.<name=W113/ref>}}
 
''Il bazar delle follie'' venne annunciato come il [[canto del cigno]] dei Marx prima del loro ritiro dalle scene<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 114}}.</ref>. Poco prima della distribuzione, Groucho aveva infatti confermato l'intenzione di lasciare il cinema: ''«Quando dico che noi siamo stanchi del cinema, voglio dire, in realtà, che il pubblico sta per stancarsi di noi. Ritirandoci adesso, ci limitiamo a precedere, di un soffio, la volontà degli spettatori. Il nostro materiale è vecchio. E noi anche»''<ref name=W116>{{cita|Wolf 1978|p. 116}}.</ref>. La volontà di staccarsi definitivamente dal suo storico personaggio, spinse inoltre Groucho a dichiarare: ''«Non mi piazzerò mai più dietro quei baffi fasulli. Ho chiuso con tutta la baracca»''<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 121}}.</ref>.
 
===Il ritorno sullo schermo===
Dopo alcuni anni di lontananza dal cinema, nel 1946 Groucho ritornò sul grande schermo con i fratelli nella commedia ''[[Una notte a Casablanca]]''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 116}}.<name=W116/ref>. Si ipotizza che questo ritorno fosse in realtà dovuto alla volontà di Groucho e Harpo di aiutare il fratello Chico, in continue ristrettezze finanziarie causate dalla sua insanabile passione per il [[gioco d'azzardo]]<ref>{{cita|Cinema 1981|pp. 176name=C176-179}}.</ref>. Sulla scia del grande successo di ''[[Casablanca (film)|Casablanca]]'' (1942), il nuovo soggetto parodiava la trama e l'ambientazione del ''classico'' con [[Humphrey Bogart]] e [[Ingrid Bergman]], tanto che i fratelli Warner, titolari della casa produttrice [[Warner Bros.]], cercarono di opporsi all'intera operazione, ritenendo che il titolo fosse di loro proprietà<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 116}}.</ref>. Questo atteggiamento fornì lo spunto a Groucho per una serie di esilaranti missive che egli inviò ai fratelli Warner e che in seguito vennero pubblicate nella raccolta ''Le lettere di Groucho Marx''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 116}}.<name=W116/ref>.
 
{{Citazione|E "''Warner Brothers''", allora? È vostro anche questo? Avete probabilmente il diritto di usare il nome di Warner, ma che mi dite di Brothers, "''Fratelli''"? Professionalmente parlando, noi eravamo fratelli molto prima di voi|Groucho Marx<ref name=W119>{{cita|Wolf 1978|p. 119}}.</ref>}}
 
Prodotto sotto l'etichetta della [[United Artists]] e ambientato in [[Marocco]], ''Una notte a Casablanca'' vide il debutto fra gli sceneggiatori del futuro regista brillante [[Frank Tashlin]]. Groucho interpretò Ronald Kornblow, il nuovo direttore di un grande albergo in cui avvengono misteriosi delitti (le vittime sono appunto i suoi predecessori alla direzione dell'hotel)<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 119}}.</ref>. I recensori non fecero mancare apprezzamenti favorevoli, pur facendo notare l'assenza di Margaret Dumont quale spalla ideale per i tipici corteggiamenti di Groucho, mentre il critico [[James Agee]] definì Groucho ''l'autore satirico più divertente del secolo''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 119}}.<name=W119/ref>.
 
===Gli ultimi film===
[[File:Marx Brothers 1948 adjusted.jpg|thumb|I fratelli Marx nel [[1948]] (Groucho è in basso, seduto)]]
Dopo il discreto successo di ''Una notte a Casablanca'', i fratelli Marx si separarono nuovamente. Nel 1947 Groucho apparve nel film ''[[Copacabana (film)|Copacabana]]'', accanto alla star del musical [[Carmen Miranda]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 122}}.</ref>. Nella parte di Lionel Deveraux, un agente teatrale male in arnese, Groucho apparve in alcune gag comiche, ma il film fu sostanzialmente un fallimento, che egli così commentò: ''«Ero un frutto di seconda scelta sul cappello di Carmen Miranda»''<ref name="Arthur Marx2001"A>{{cita|Arthur Marx 2001}}.</ref>.
 
Due anni dopo i fratelli Marx si riunirono ancora una volta sul set di ''[[Una notte sui tetti]]'' (1949), un film voluto soprattutto da Harpo<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 124}}.</ref>, in cui Groucho mantenne una presenza più marginale, nei panni del detective privato Sam Grunion, narratore della vicenda in cui una preziosa collana di diamanti è ambita da uno stuolo di cattivi, tra i quali [[Raymond Burr]] e la [[femme fatale]] [[Ilona Massey]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 124}}.</ref>. Il film è anche ricordato per una delle prime apparizioni sullo schermo di [[Marilyn Monroe]], nel ruolo di una potenziale cliente che si presenta nell'ufficio di Groucho, lamentandosi che ''tutti gli uomini non fanno che correrle dietro'', e che suscita l'ammirazione di Groucho con la sua andatura sinuosa<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 124}}.</ref>.
 
Nel 1948, Groucho girò per la RKO il film commedia ''[[Questi dannati quattrini]]'', nella parte di Emil J. Keck, in cui fece da spalla a [[Frank Sinatra]] e a [[Jane Russell]]. Il film fu bloccato per tre anni<ref>{{Cita|Martello 2010|p. 324}}.</ref> dal produttore [[Howard Hughes]], e uscì poi nel 1951. Nel frattempo Groucho fece una breve apparizione nel ruolo di sé stesso nel musical della Paramount ''[[Assedio d'amore]]'' (1950), accanto a [[Bing Crosby]], cui seguì un'altra commedia per la RKO, ''[[Una ragazza in ogni porto]]'' (1952), nella parte del marinaio Benjamin Linn, accanto a [[William Bendix]] e a [[Marie Wilson]]<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 128}}.</ref>. Dopo queste pellicole minori, che nulla aggiunsero alla sua carriera cinematografica<ref>{{cita|Wolf 1978|pp. 126-128}}.</ref>, Groucho comparve per l'ultima volta sul grande schermo con i fratelli (anche se i tre non recitarono nelle stesse scene)<ref>{{cita|Wolf 1978|ppp. 126-128}}.</ref> in ''[[L'inferno ci accusa]]'' (1957), un libero adattamento de ''La storia dell'umanità'' di [[Hendrik Willem van Loon]], in cui interpretò la figura del colonizzatore [[Peter Minuit]]. Nello stesso anno i fratelli si esibirono nella produzione televisiva ''The Great Jewel Robbery'' e il solo Groucho fece la sua ennesima apparizione cinematografica, nei panni di George Schmidlap, nel finale della commedia ''[[La bionda esplosiva]]'' (1957), accanto a [[Jayne Mansfield]] e [[Tony Randall]]<ref>{{Cita|Martello 2010|pp. 324-325}}.</ref><ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 280}}.</ref>.
 
L'ultima apparizione cinematografica di Groucho risale al 1968, nel film satirico ''[[Skidoo (film)|Skidoo]]'', diretto da [[Otto Preminger]], in cui interpreta il breve ruolo di "Dio" ("Geova" nella versione italiana), il capo di un'anonima assassini che si converte alla filosofia [[hippie]]<ref name="Marx Bros. Movie Icons2007"MB174>{{cita|Marx Bros. Movie Icons 2007|p. 174}}.</ref>.
 
===Carriera radiofonica e televisiva===
{{Citazione|Ci sono diversi motivi per cui preferisco la radio a qualsiasi altro tipo di intrattenimento. I vantaggi sono ovvi e numerosi. Per cominciare, non è necessario viaggiare, usare trucco untuoso, memorizzare lunghi dialoghi noiosi: niente sveglie di prima mattina per arrivare sul set, niente notti in pensioni sporche - neppure in quelle pulite. Per di più, gli sponsor hanno soldi per pagare|Groucho Marx<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 187}}.</ref>}}
 
====''Flywheel, Shyster & Flywheel''====
{{vedi anche|Flywheel, Shyster & Flywheel}}
Nell'autunno del 1932, Groucho Marx e il fratello Chico debuttarono alla [[Radio (mass media)|radio]], su una delle due reti della [[NBC]], in una serie di radiocomiche dal titolo ''Beagle, Shyster & Beagle, Attorneys at law''. Il primo episodio, rigorosamente in diretta come era costume allora, venne trasmesso la sera del 28 novembre 1932<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|pp. 6-7}}.</ref>. Poco dopo il debutto della trasmissione, arrivarono le proteste di un avvocato newyorkese di nome Beagle, il quale costrinse i produttori a cambiare il titolo della serie che, a partire dal quarto episodio, si chiamò ''Flywheel, Shyster & Flywheel''<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|pp. 6-7}}.</ref>.
 
Il tema di alcune puntate della serie era strettamente basato sugli eventi del momento, mentre in altri episodi veniva sperimentato nuovo materiale comico o venivano ripresi vecchi numeri che avevano riscosso particolare successo nei film<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 44}}.</ref>. I due protagonisti della serie, l'avvocato truffaldino Waldorf T. Flywheel (Groucho) e il suo inetto braccio destro di origine italiana Emmanuel Ravelli (Chico) dettero vita a copioni farseschi, ricchi di battute fulminanti e di sketch comici<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|p. 6}}.</ref>.
 
Dopo ventisei puntate, il 22 maggio 1933<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 138}}.</ref>, la serie si interruppe per le vacanze estive e non venne più ripresa. I motivi più plausibili potrebbero essere ricondotti all'orario infelice di messa in onda, che non raccoglieva un pubblico di ascoltatori sufficientemente numeroso da giustificare i duemila dollari di stipendio dei Marx, alla concorrenza di altri programmi con più alti indici di ascolto e dall'intenzione di Groucho e Chico di ritornare al cinema<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|pp. 7-8}}.</ref>. Groucho commentò: ''«Le vendite del prodotto da noi reclamizzato erano aumentate vertiginosamente. I profitti della società raddoppiarono in breve volgere di tempo, e la Esso si sentiva un po' in colpa per tutti quei soldi. Quindi ci mollò, dopo ventisei puntate. Era l'epoca dei Rimorsi Aziendali, che oggi non ci sono più»''<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|p. 7}}.</ref>.
 
====Altre esibizioni radiofoniche====
Nel marzo del 1934, Groucho ritornò in radio con Chico per ''The Marx of Time''<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 258}}.</ref>, uno spettacolo domenicale di satira sull'attualità, che andò in onda per un breve periodo in coda a un giornale radio della [[CBS]]. Dopo alcune altre apparizioni radiofoniche quale ospite d'onore, Groucho venne scritturato nel 1939 per ''The Circle'', un programma di varietà che però non ebbe molto seguito, probabilmente perché di taglio troppo intellettuale per il pubblico radiofonico di massa<ref>{{cita|Legali da legare! 1996|p. 9}}.</ref>.
 
Nell'estate 1942 Groucho si esibì nuovamente alla radio, senza la partecipazione del fratello, comparendo in diverse puntate del programma radiofonico per la NBC di [[Rudy Vallee]]<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 176}}.</ref>. Dopo una serie di altre apparizioni, sempre in qualità di ospite, Groucho iniziò a desiderare di condurre uno spettacolo tutto suo<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 240}}.</ref>. All'epoca, uno show radiofonico necessitava di una formula adatta alla personalità del presentatore e gradita a una vasta fascia di pubblico, ma soprattutto della sponsorizzazione di un importante marchio commerciale<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 239}}.</ref>. All'inizio del 1943, Groucho firmò un contratto con la Pabst Birra ''Blue Ribbon''<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 242}}.</ref> per un varietà radiofonico settimanale della CBS, che debuttò il 27 marzo 1943, ma la sua partecipazione fu di breve durata e, dopo la puntata del 17 giugno 1944, lo sponsor decise di non rinnovargli il contratto e di rimpiazzarlo con il comico [[Danny Kaye]], nonostante gli ascolti fossero soddisfacenti<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 180}}.</ref>. Non trovando altri sponsor che desiderassero promuovere un programma con lui, Groucho si dedicò agli spettacoli di intrattenimento per le truppe<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 243}}.</ref>. Insieme a [[Fay McKenzie]] (con la quale aveva condotto lo show radiofonico ''Blue Ribbon''), al compositore [[Harry Ruby]] e al chitarrista [[José Oliveira]], visitò molti ospedali per sostenere i soldati feriti al fronte<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 191}}.</ref>, raccogliendo denaro per diverse cause benefiche<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 243}}.</ref>.
 
Nella primavera del 1945, Groucho iniziò ad apparire con una certa regolarità come ospite nello show radiofonico della cantante [[Dinah Shore]], e la sua ultima esibizione in tale veste andò in onda il 16 maggio 1946<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 194}}.</ref>. La svolta giunse nella primavera del 1947, quando Groucho fece un'apparizione al ''Walgreen Show'', una produzione annuale ad alto budget sponsorizzata dalla catena di supermercati Walgreen, a cui partecipavano molti nomi famosi dello spettacolo<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 251-252}}.</ref>. Il suo duetto radiofonico con [[Bob Hope]] rivoluzionò lo show accuratamente preparato, poiché entrambi abbandonarono le battute previste dal copione e proseguirono la trasmissione improvvisando<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 251-252}}.</ref>. Gran parte del loro dialogo, durato circa 25 minuti, sarebbe stato censurabile ma fu impossibile perché lo sketch non avrebbe più avuto senso logico. Mannie Manheim e Charles Isaacs, produttori dello show, ricordarono poi che in vent'anni di radio non avevano mai assistito a nulla di più divertente<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 251-252}}.</ref>.
 
====''You Bet Your Life''====
[[File:Groucho and Melinda Marx 1953.JPG|thumb|Groucho con la figlia Melinda nello show ''You Bet Your Life'' ([[1953]])]]
{{vedi anche|You Bet Your Life}}
Il giovane produttore radiofonico [[John Guedel]], dopo aver assistito allo sketch con Bob Hope, ideò il progetto di ''[[You Bet Your Life]]'' ("Ci scommetti la vita?"), uno show a [[quiz]] che propose a Groucho pensando di rilanciarne la carriera, facendo uso delle sue doti migliori di improvvisatore e intrattenitore<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 219}}.</ref>.
 
Inizialmente scettico all'idea di condurre un programma a quiz, Groucho finì per accettare, ponendo due condizioni: la prima, che il quiz fosse assolutamente leale e privo di qualsiasi aiuto o suggerimento ai concorrenti; la seconda, quella che il programma fosse sempre pre-registrato, in modo da evitare di incappare in qualunque maglia censoria causata da battute imprevedibili o considerate sconvenienti<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 253-255}}.</ref>. Lo show, scelto dallo sponsor Elgin-American Watch Case Company per i costi contenuti, andò in onda per la prima volta il 27 ottobre 1947, riscuotendo un enorme successo che sorprese per primo lo stesso Groucho<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 257-258}}.</ref>.
 
{{Citazione|Non capisco. Questa è una prova certa del fatto che io non so davvero niente del mondo dello spettacolo. Otteniamo uno sponsor, non perché pensi che lo show sia buono, o perché ritenga che io sia un grande comico, ma perché è lo spettacolo più economico che si possa acquistare. E che succede? Spopola in tutto il paese e io divento più noto di quanto non sono mai stato a Broadway|Groucho Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 258}}.</ref>}}
 
La formula del programma risultò molto congeniale all'umorismo sarcastico di Groucho, che seppe muoversi nel modo migliore, punzecchiando abilmente gli ospiti prima di dar loro la possibilità di vincere. La sua consumata abilità di uomo di spettacolo e di cerimoniere gli permise di arricchire la formula del quiz, intrattenendo bonariamente i concorrenti e concedendo battute e complimenti a tutti i partecipanti<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 133}}.</ref>. Il 5 ottobre 1950 lo show venne trasferito anche in televisione, sulla rete [[NBC]], senza subire cambiamenti rispetto alle messe in onda radiofoniche. La produzione riconfermò lo stesso annunciatore, George Fennemann, e Groucho mantenne la propria postazione su uno sgabello davanti a una scrivania, con i quiz e le domande per le interviste scritti in un notes di fronte a lui<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 263-264}}.</ref>.
 
Dopo aver vinto il ''Peabody Award'' nell'aprile del 1949 per il miglior show comico radiofonico<ref name=G297>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.</ref>, Groucho fu fotografato per la copertina di ''Time'' per la seconda volta nella sua carriera e, il 23 gennaio 1951, fu premiato con l'[[Emmy Award]] quale miglior personaggio televisivo del 1950<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 298}}.</ref>. Lo show continuò ad andare in onda per tutti gli anni cinquanta e chiuse i battenti il 21 settembre 1961<ref name=G298>{{cita|Grouchismi 2000|p. 298}}.</ref>.
 
Tra le altre apparizioni televisive di Groucho, va ricordata la sua partecipazione all'adattamento dell'operetta ''[[Il Mikado]]'' (1960), nel ruolo di Ko Ko, personaggio creato da [[Gilbert e Sullivan]], il duo di compositori di opere comiche di cui Groucho fu sempre un fervente ammiratore<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 066}}.</ref>, e dei quali amava strimpellare i pezzi alla chitarra durante il suo tempo libero<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 119}}.</ref>.
 
===Carriera letteraria===
{{Citazione|Ho sempre rimpianto di aver interrotto la mia educazione in quinta elementare. È piuttosto dura quando ti trovi lì nel gran mondo e cerchi di affettare un atteggiamento sofisticato. La padrona di casa potrebbe snocciolare teorie di [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]] e [[Franz Kafka|Kafka]]. Tu al massimo potresti spingerti alla tabellina del sette|Groucho Marx<ref name="Marx ''Letti''"ML>{{cita|Marx ''Letti'' 1995}}.</ref>}}
 
Fin dall'infanzia e per tutta la sua lunga esistenza, Groucho fu un lettore instancabile e autodidatta, compensando in tal modo la mancanza di istruzione dovuta al suo prematuro ritiro dalla scuola<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 12-18}}.</ref>. L'inizio della sua attività di scrittore risale agli anni venti, quando - con la firma di Julius H. Marx - cominciò a pubblicare motti di spirito per settimanali comici e per le rubriche dei principali [[columnist]] dell'epoca, fra i quali [[Franklin P. Adams]], la cui popolare rubrica ''The Conning Tower'', pubblicata sul ''New York World'', nel 1924 iniziò a dare spazio agli scritti di Groucho, tra cui scenette brevi e pezzi umoristici basati su argomenti di attualità e di costume<ref name=12-18>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 12-18}}.</ref>.
 
Nella primavera del 1925 Groucho iniziò a pubblicare con regolarità i suoi contributi umoristici sulla neonata rivista ''The New Yorker'', sul ''St. Louis Post Dispatch'' e su ''College Humor''<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 12-18}}.</ref>, continuando però a rifiutare tutte le offerte rivoltegli allo scopo di tenere una sua rubrica fissa; malgrado questa decisione, i suoi scritti apparvero con crescente frequenza e regolarità sulle riviste, caratterizzati da uno stile letterario ormai consolidato e frutto della felice combinazione tra il suo personaggio sul palcoscenico e l'influenza stilistica dei suoi scrittori umoristici preferiti<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. name=12-18}}.</ref>. All'inizio del 1930, Groucho cominciò a collaborare con [[Arthur Sheekman]], autore umoristico ed ex columnist del ''Chicago Times'', inaugurando un'amicizia e un sodalizio artistico che sarebbero durati per decenni, con reciproco sostegno nella revisione e pubblicazione dei rispettivi libri e articoli, e con l'intervento di Sheekman in qualità di sceneggiatore e di autore dei testi in svariate produzioni dei fratelli Marx<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 123}}.</ref>.
 
Tra le altre collaborazioni artistiche di Groucho, va ricordata quella con lo sceneggiatore [[Norman Krasna]]. Nel 1937, Groucho e Krasna furono gli autori della sceneggiatura del film musicale ''[[Il re e la ballerina]]'', diretto da [[Mervyn LeRoy]] e interpretato dall'attore di origine belga [[Fernand Gravey]]. Successivamente, all'inizio degli anni quaranta e in coincidenza con il rallentamento della sua attività artistica, Groucho iniziò a lavorare alla stesura di un'opera teatrale, sempre in collaborazione con Krasna. L'impegno, continuamente interrotto e ripreso, si protrasse per alcuni anni e approdò alla definitiva versione intitolata ''Time for Elizabeth'', che debuttò a Broadway il 27 settembre 1948. Groucho vi interpretò il ruolo di Ed Davis, ma la pièce fu un insuccesso e le rappresentazioni durarono appena una settimana. Il ruolo fu poi rilevato dall'attore [[Otto Kruger]], e Groucho tornò a interpretarlo solo diversi anni più tardi, in allestimenti teatrali estivi e in una versione televisiva dell'aprile 1964 sulla NBC, all'interno dello show ''[[Polvere di stelle (serie televisiva)|Polvere di stelle]]''<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 134}}.</ref>.
 
====I libri====
{{vedi anche|Letti|Many Happy Returns|Groucho e io|Memorie di un irresistibile libertino}}
{{Citazione|Sarei diventato uno scrittore. Mi cucii delle toppe di cuoio sui gomiti delle giacche, rinunciai ai sigari per la pipa e cominciai a farcire i miei discorsi di parole come ''cacofonico'' e ''parentale''. Non ci volle molto perché gli editori facessero la fila per la mia prima opera. Dissi al primo arrivato che stavo scrivendo di un argomento caro al cuore di chiunque. Il mio primo libro, lo informai, si sarebbe intitolato "Letti". E poi sollevai le sopracciglia in maniera significativa|Groucho Marx<ref>{{cita|Marx ''Letti'' 1995}}.<name=ML/ref>}}
''[[Letti]]'' (''Beds'') fu l'opera prima di Groucho in campo letterario, e venne pubblicata nell'autunno del 1930: una raccolta di pezzi che descrivono scherzosamente il rapporto che la gente ha con il proprio letto<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 12-18}}.</ref>, e in cui Groucho si diverte a dissertare di sonno (e di problemi di insonnia) con la sua tipica ironia<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 12-18}}.</ref>. Fu però un parziale insuccesso, che venne proposto in seconda edizione solo quattro decenni più tardi, nel 1976<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. name=12-18}}.</ref>.
 
All'inizio degli anni quaranta, in coincidenza con il ritiro dalle scene dei fratelli Marx, Groucho ampliò la sua attività di scrittore, spaziando nei suoi articoli anche in argomenti di stretta attualità e legati all'impegno bellico degli Stati Uniti nella [[seconda guerra mondiale]], e pubblicando i suoi scritti su ''This Week'', inserto del ''[[New York Herald Tribune]]'', su ''[[Variety (periodico)|Variety]]'' e sul ''Saturday Evening Post''<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 33-39}}.</ref>. Nel 1941 uscì il secondo libro di Groucho, ''[[Many Happy Returns]]''. Scritto in collaborazione con Arthur Sheekman, venne proposto come una sorta di guida all'evasione fiscale e di parodia in cui venne preso di mira l'Ufficio Imposte. Il titolo originale, traducibile in italiano nella formula augurale "''Cento di questi giorni''", giocò in realtà sull'espressione ''tax return'', ovvero la dichiarazione dei redditi<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 33-39}}.</ref>. Come nel caso di ''Beds'', le recensioni furono tiepide e i critici sostennero come il lavoro scritto di Groucho non fosse divertente quanto lo era lui in persona<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 55}}.</ref>. La vendita fu di sole cinquemila copie, tanto che Groucho in seguito commentò: ''«Io scrivo solo prime edizioni»''<ref name=G41-46>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41-46}}.</ref>.
 
{{Citazione|Non riesco ancora a capire come mi sono fatto convincere dagli editori a intraprendere questo lavoro. Basta andare in una libreria e vedere la montagna di libri che giace invenduta. La maggior parte di questi libri è opera di persone che fanno gli scrittori di professione, che scrivono bene e hanno qualcosa da dire. Ciò nonostante, fra un anno la maggior parte di questi libri sarà venduta a metà prezzo. Se per miracolo uno diventa un best seller, il fisco si prenderà la maggior parte dei guadagni|Groucho Marx<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41name=G41-46}}.</ref>}}
Alla fine degli anni quaranta, la carriera di Groucho aveva ripreso vigore con il grande successo nel quiz radiofonico ''You Bet Your Life'', quindi le sue pubblicazioni negli anni seguenti divennero più sporadiche e generalmente limitate alla promozione del suo spettacolo, anche dopo il suo passaggio alla televisione<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41-46}}.</ref>. Nella primavera del 1957 Groucho intraprese il suo progetto letterario più ambizioso, la stesura della propria autobiografia<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41-46}}.</ref>. Memore dei precedenti insuccessi con ''Letti'' e ''Many Happy Returns'', e scettico su questa sua nuova fatica letteraria, Groucho diede alle stampe ''[[Groucho e io]]'' (''Groucho and Me''), pubblicato dalla casa editrice [[Random House]], nell'autunno del 1959, ottenendo ottime recensioni e un buon successo di vendita<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41name=G41-46}}.</ref>. {{cn|Con stile narrativo brillante e con profonda autoironia, Groucho rievocò la propria infanzia tra povertà e spensieratezza, gli anni giovanili del vaudeville, il periodo del successo cinematografico e altri divertenti episodi autobiografici attraverso gustosi aneddoti e nostalgici ricordi.}}
 
{{Citazione|Questo libro è stato scritto nelle lunghe ore che ho passato aspettando che mia moglie si vestisse per uscire. Se non si fosse vestita affatto, questo libro non sarebbe mai stato scritto|Groucho Marx<ref name="Marx memorie1999"M5>{{cita|Marx memorie 1999|p. 5}}.</ref>|This book was written in those long hours I spent waiting for my wife to get dressed to go out. And if she had never gotten dressed at all, this book would never have been written|lingua=en}}
 
L'anno 1963 coincise con un periodo di pausa professionale per Groucho, che venne contattato dal proprio editore, Bernard Geis, attratto dall'idea di dare alle stampe una raccolta di scritti divertenti che Groucho aveva prodotto per varie riviste<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 318}}.</ref>. La raccolta fu intitolata ''[[Memorie di un irresistibile libertino]]'' (''Memoirs of a Mangy Lover'') e raggruppò una serie di storielle umoristiche nelle quali Groucho filosofeggia sui temi dell'amore<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 41name=G41-46}}.</ref>, {{cn|del sesso, della seduzione, del matrimonio, alternando le sue dissertazioni con racconti di gioventù e aneddoti tra realtà e fantasia sugli anni trascorsi dai fratelli Marx nel vaudeville, all'insegna di uno scanzonato [[libertinismo]].}}
 
====''Le lettere di Groucho Marx''====
{{Vedi anche|Le lettere di Groucho Marx}}
Nel 1964 Groucho venne interpellato da un funzionario della [[Library of Congress]], la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, che era venuta a conoscenza della corrispondenza intrattenuta per diversi anni dal poeta e drammaturgo inglese [[Thomas Stearns Eliot]] con Groucho<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 80}}.</ref>. Alla richiesta di depositare presso la prestigiosa istituzione i suoi carteggi epistolari dei decenni precedenti, Groucho si sentì onorato e accettò con entusiasmo<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 50-51}}.</ref>. Tenuto conto che si era sempre considerato "''uno scrittore part-time e ai margini"'' e che non aveva mai completato la propria istruzione scolastica, la richiesta della ''Library of Congress'' costituì per lui un particolare motivo di orgoglio e una delle maggiori soddisfazioni raccolte nella sua lunga carriera, sia in campo letterario che nel mondo dello spettacolo<ref name=G50-51>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 50-51}}.</ref>.
 
La pubblicità creatasi intorno all'evento riaccese l'interesse del pubblico per gli scritti di Groucho e portò alla pubblicazione, nel febbraio del 1967, de ''Le lettere di Groucho Marx'', a cura della casa editrice [[Simon & Schuster]]<ref name=G299>{{cita|Grouchismi 2000|p. 299}}.</ref>. La raccolta comprende sia le lettere scritte da Groucho che quelle a lui inviate da corrispondenti altrettanto brillanti, fra i quali erano annoverati artisti e letterati tra i più famosi e arguti del mondo<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 50-51}}.</ref>. Le recensioni furono contrastanti, ma il successo di pubblico fu assicurato, e il libro ha ottenuto negli anni diverse ristampe ed è tuttora in circolazione in diverse lingue<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 50name=G50-51}}.</ref>. In Italia è stato pubblicato dalla casa editrice [[Adelphi]], con la traduzione di [[Davide Tortorella]]<ref>{{Cita|Martello 2010|p. 276}}.</ref>.
 
L'organizzazione del libro non segue un ordine cronologico nella successione delle lettere, ma una divisione per argomenti che all'uscita suscitò qualche critica<ref>{{cita|Grouchismi 2000|pp. 50name=G50-51}}.</ref>. {{cn|La raccolta presenta, tra le altre, alcune lettere di Groucho indirizzate al figlio Arthur, ai fratelli Harpo e Gummo, e ad altri componenti della famiglia Marx, e il carteggio intercorso con l'ufficio legale della Warner Bros. all'epoca del film ''Una notte a Casablanca''.}} {{cn|Non mancano i duetti epistolari con altre personalità del mondo dello spettacolo, come i comici [[Eddie Cantor]] e [[Fred Allen]] e gli scrittori e sceneggiatori Arthur Sheekman e [[Goodman Ace]]. Ma il carteggio più celebre è quello intercorso tra Groucho e il poeta Thomas S. Eliot tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli [[Anni 1960|anni sessanta]], da cui emerge l'intesa umana e intellettuale instauratasi tra i due corrispondenti. Groucho ed Eliot riusciranno a incontrarsi personalmente per la prima e unica volta nel giugno del 1964, durante una cena nella residenza londinese del poeta, solo pochi mesi prima della morte di Eliot.}}
 
===Vita privata===
====I tre matrimoni====
[[File:Groucho Marx Eden Hartford Marx.JPG|thumb|Groucho con la terza moglie Eden Hartford nella serie televisiva ''[[Polvere di stelle (serie televisiva)|Polvere di stelle]]'' ([[1964]])]]
Nel 1919, all'epoca delle rappresentazioni di ''Home Again'', Groucho conobbe la ballerina di origine svedese Ruth Johnson, che era entrata nella compagnia teatrale dei Marx come partner di danza di Zeppo<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|p. 49}}.</ref>. Groucho e la diciannovenne Ruth si sposarono il 4 febbraio 1920 a Chicago, durante le repliche di ''Home Again'' al Mc Vicar's Theater<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|p. 52}}</ref> Il 21 luglio 1921 nacque il primo figlio di Groucho, [[Arthur Marx]], che in gioventù diventerà un discreto giocatore professionista di tennis (fece parte della squadra di [[Coppa Davis]] Junior nel 1939<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 148}}</ref>), poi commediografo, autore teatrale e televisivo, nonché autore di una biografia del padre, intitolata ''Life with Groucho'', pubblicata per la prima volta a puntate sul ''Saturday Evening Post'' nei primi [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Il 19 maggio 1927 nacque Miriam, la secondogenita di Groucho e Ruth<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 294}}.</ref>. Il matrimonio con Ruth durò 22 anni e si concluse con il divorzio il 15 luglio 1942<ref name=G297/>.
Il 21 luglio 1921 nacque il primo figlio di Groucho, [[Arthur Marx]]<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 294}}.</ref>, che in gioventù diventerà un discreto giocatore professionista di tennis (fece parte della squadra di [[Coppa Davis]] Junior nel 1939<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 148}}.</ref>), poi commediografo, autore teatrale e televisivo, nonché autore di una biografia del padre, intitolata ''Life with Groucho'', pubblicata per la prima volta a puntate sul ''Saturday Evening Post'' nei primi [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Il 19 maggio 1927 nacque Miriam, la secondogenita di Groucho e Ruth<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 294}}.</ref>. Il matrimonio con Ruth durò 22 anni e si concluse con il divorzio il 15 luglio 1942<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.</ref>.
 
Il 21 luglio 1945 Groucho sposò in seconde nozze la ventunenne attrice Kay Marvis Gorcey<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.</ref>, che reciterà con lui in un piccolo ruolo nel film ''Copacabana''<ref>{{cita|Arthur Marx 2001}}.<name=A/ref>. Dal loro matrimonio, il 14 agosto 1946, nacque la figlia Melinda<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|p. 245}}.</ref><ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.</ref>, che apparirà spesso accanto a Groucho nello show televisivo ''You Bet Your Life''. Anche questo secondo matrimonio si concluse con un divorzio il 12 maggio 1950<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|p. 15}}.</ref><ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.<name=G297/ref>.
 
{{Citazione|Chiunque si sposi una seconda volta non merita di aver perso la sua prima moglie|Groucho Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 14}}.</ref>}}
 
Il 17 luglio 1954, all'età di 64 anni, Groucho si risposò in terze nozze con la ventiquattrenne Eden Hartford<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 298}}.<name=G298/ref>, aspirante attrice e cognata del regista [[Howard Hawks]]<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|p. 297}}.<name=G297/ref>. Secondo quanto racconta Arthur Marx, i primi anni di matrimonio con Eden furono felici, e Groucho conobbe un periodo di serenità familiare grazie al buon carattere di Eden e alla sua capacità di essere una buona madre per Melinda che, dopo il divorzio di Groucho e Kay Marvis, dal 1956 era stata affidata al padre<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 301}}.</ref>. L'unione con Eden entrò però in crisi negli [[Anni 1960|anni sessanta]] e si concluse con un burrascoso divorzio, pronunciato il 4 dicembre 1969, quando Groucho aveva ormai 79 anni<ref>{{cita|Arthur Marx 2001|pp. 325-326}}.</ref><ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 299}}.<name=G299/ref>.
 
{{Citazione|E chiunque si sposi una terza volta non merita proprio nulla, che è esattamente ciò con cui si ritroverà|Groucho Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 15}}.</ref>}}
 
====Erin Fleming e gli ultimi anni====
Dopo il divorzio da Eden Hartford, nel 1970 le condizioni di salute di Groucho peggiorarono, a seguito di prolungati disturbi alle [[adenoidi]], per cui dovette essere sottoposto a un intervento chirurgico che ebbe comunque successo<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 325}}.</ref>. Nel 1971 fu colpito da un leggero [[ictus]] che rallentò le sue articolazioni vocali e compromise lievemente la sua attività cerebrale<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 342-345}}.</ref>. Nell'agosto dello stesso anno, durante una cena in casa di amici, conobbe la ventinovenne [[Erin Fleming]], un'aspirante attrice di origine canadese, e dopo pochi giorni l'assunse come segretaria<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 342-345}}.</ref>. La Fleming esercitò subito una notevole influenza su Groucho, diventandone la manager e spingendolo a riprendere l'attività artistica, malgrado la salute instabile<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 351-352}}.</ref>. In quel periodo Groucho fece frequenti apparizioni, spesso a fianco della Fleming, nel talk show televisivo condotto dal presentatore [[Dick Cavett]] e nella [[situation comedy]] ''[[The Bill Cosby Show]]''<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 362}}.</ref>.
 
Nel maggio del 1972, Groucho apparve in un recital alla [[Carnegie Hall]] di New York, nel quale riscosse un enorme successo e ottenne ottime recensioni da parte dei critici<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 356}}.</ref>. Solo pochi giorni più tardi, si recò a [[Cannes]], dove fu la star del [[Festival del cinema di Cannes|Festival del Cinema]], ritrovando in parte la sua sarcastica verve sul palco e nelle interviste, e dove venne insignito della commenda ''des Arts et Lettres'', tardivo ma meritato tributo alla comicità dei leggendari Fratelli Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 357}}.</ref>. Tra il 1973 e il 1974 la salute di Groucho si deteriorò ulteriormente<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 366-371}}.</ref>, ma la sua popolarità ebbe un nuovo impulso grazie alla riproposta televisiva di una serie di vecchie puntate del quiz ''You Bet Your Life'', raggruppate in una serie ribattezzata ''The Best of Groucho'', che riscosse grande successo<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 372-374}}.</ref>. Nello stesso tempo la [[Universal Studios]], dopo vent'anni di oblio e di controversie legali, mise nuovamente in circolazione il film ''Animal Crackers'', che fu accolto trionfalmente anche dalle giovani generazioni di spettatori<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 372-374}}.</ref>. A coronamento di questi eventi, l'[[Academy of Motion Picture Arts and Sciences]] decise di conferire a Groucho un Oscar onorario per ''"la brillante attività e per i risultati ineguagliabili ottenuti dai fratelli Marx nell'arte della commedia cinematografica"''. Visibilmente invecchiato e fragile, Groucho ritirò il premio a nome dei fratelli Chico e Harpo, e della storica co-interprete Margaret Dumont, da tempo deceduti<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 372-374}}.</ref>.
 
Nei due anni successivi l'influenza di Erin Fleming sulla vita di Groucho ebbe il sopravvento, allontanandogli progressivamente i familiari, in particolar modo il figlio Arthur<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 400-422}}.</ref>, secondo il quale la Fleming assunse il pieno controllo del ménage quotidiano e degli affari di Groucho in qualità di sua segretaria, manager e compagna di vita, nonché l'arbitraria sorveglianza sulla sua salute sempre più precaria, isolandolo da vecchi amici e conoscenti, e giungendo a tentare di farsi adottare da lui come figlia<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 382-383}}.</ref>. La situazione familiare sfociò in una lunga battaglia legale in cui la Fleming e Arthur Marx, che si era riavvicinato affettivamente al padre all'inizio del 1977, si contesero il ruolo di tutore permanente di Groucho<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 400-422}}.</ref>, la cui avanzata [[senilità]] non gli consentiva più alcun tipo di gestione della propria vita. L'iter giudiziario portò alla nomina del vecchio amico e collaboratore Nat Perrin quale tutore temporaneo, e successivamente di Andy Marx, figlio di Arthur, nel luglio 1977<ref name=A422>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 400-422}}.</ref>.
 
===La morte===
Nel frattempo, il 22 giugno 1977, Groucho fu ricoverato per una [[polmonite]] all'ospedale Cedar Sinai di Los Angeles, dove trascorse gli ultimi giorni in stato di semi-incoscienza e morì il pomeriggio del 19 agosto 1977, all'età di 86 anni, assistito da Arthur, dalla nuora Lois e dal nipote Andy<ref name=A422/>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 400-422}}.</ref>. La notizia della sua morte fu in un certo senso "oscurata" dal clamore suscitato dalla prematura scomparsa di [[Elvis Presley]], avvenuta solo tre giorni prima, il 16 agosto, evento che monopolizzò l'attenzione della stampa americana e mondiale<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 108}}.</ref>.
 
{{cn|Le ceneri di Groucho riposano all'Eden Memorial Park Cemetery di Los Angeles, sotto una semplice lapide che reca il suo nome, la data di nascita e di morte, e la [[stella di David]].}}
 
{{Citazione|Sapevo che non voleva avere un [[funerale]]. Li considerava una barbarie. Me lo aveva detto moltissime volte. Voleva soltanto essere [[cremazione|cremato]] e non gli interessava di cosa ne sarebbe stato delle sue ceneri. Non credeva in una vita dopo la morte, ma una volta, scherzando, mi aveva detto che, se ce ne fosse stata una, lui avrebbe voluto trovarsi accanto ad [[Abraham Lincoln|Abramo Lincoln]], [[William Shakespeare]] e [[George S. Kaufman]]|Arthur Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2007|pp. 400-422}}.<name=A422/ref>}}
 
== La comicità di Groucho ==
{{Citazione|Mi rifiuto di appartenere ad un club che mi accetta fra i suoi membri.|Groucho Marx<ref>{{cita|Arthur Marx 2001}}.<name=A/ref>|I refuse to belong to any club that would have me as a member.|lingua=en}}
[[File:GrouchoCaricature.jpg|thumb|upright=0.7|Caricatura di Groucho Marx]]
Il ricorso al [[nonsense]], alle storpiature linguistiche e al [[non sequitur (logica)|non sequitur]] ha caratterizzato la comicità verbale di Groucho Marx, basata sulla grande capacità di improvvisazione, sull'uso funambolico della parola e delle sue infinite possibilità di applicazione. La sua torrenziale conversazione in scena, sempre interrotta ma mai veramente troncata dagli impotenti interlocutori, è una sorta di forza distruttrice che si fa beffe delle convenzioni sociali e della morale, concetti riservati ai mediocri e agli imbecilli<ref name="Carabba/Vannini1979"CV12-13>{{cita|Carabba/Vannini 1979|pp. 12-13}}</ref>.
 
Il fine supremo della comicità di Groucho, così come quella dei Fratelli Marx, è la catastrofe. Pur rivestendo quasi sempre cariche ufficiali nei suoi ruoli, Groucho si rivela subito votato a prendere il comando delle situazioni e a rovesciare ironicamente il sistema<ref>{{cita|Carabba/Vannini 1979|pp. 12name=CV12-13}}.</ref>. Durante la sua lunga carriera teatrale e cinematografica, Groucho ha infatti interpretato una lunga serie di personaggi con mestieri onorevoli e gratificanti, ma sempre al limite della legalità e della moralità: il direttore d'albergo fallito, l'esploratore millantatore, il dissoluto rettore di università, l'uomo politico corrotto, l'avvocato imbroglione, il finto medico opportunista, l'impresario teatrale maneggione, il detective amorale, ruoli caratterizzati sempre da un unico denominatore comune, l'incontenibile sfrontatezza nei confronti della società, rappresentata dai malcapitati che restano vittime delle sue irriverenti mascalzonate, e dalle partner femminili, che egli corteggia con romantica insistenza per poi disorientarle con i suoi impudenti sberleffi<ref>{{cita|Kanfer 2000|pp. 116-117}}.</ref><ref>{{cita|Carabba/Vannini 1979|pp. 16-17}}.</ref>.
{{Citazione|Sul palco e sullo schermo, Groucho sbeffeggiava sfrontatamente la professione medica, legale, militare, l'''[[establishment]]'' cinematografico, l'alta società, praticamente tutti i bastioni del potere<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. X}}.</ref>}}
{{cn|Con la loro comicità frenetica e dissacrante, i Fratelli Marx fecero del nonsense e della sarabanda anarchica i motivi di una ''[[commedia dell'arte]]'' unica nel suo genere e movimentata, nella quale Groucho si contraddistingueva - oltre che per la maschera buffa - per la parlantina continua ed inarrestabile, per il graffiante senso dell'umorismo, per l'irriverenza nei confronti del potere costituito e per il gusto quasi sadico per la battuta di spirito.}}
 
Line 261 ⟶ 260:
 
== Influenza culturale ==
{{Citazione|Sono Marxista, tendenza Groucho.|Scritto su un muro a Parigi, 1968<ref name=KVIII>{{cita|Kanfer 2000|p. VIII}}.</ref>|Je suis Marxiste, tendance Groucho.|lingua=fr}}
 
Dal graffito comparso a Parigi, il gioco dei nomi che rievoca un altro Marx (Karl) è diventato un cliché surreale<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. VIII}}.<name=KVIII/ref>, spesso rievocato dagli [[Anni 1970|anni settanta]], quando la carica anarchica e antisistema della comicità dei fratelli Marx, e di Groucho in particolare, fu riscoperta dal pubblico in epoca di ribellioni e contestazioni<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 147}}.</ref>.
 
La comicità surreale ed effervescente di Groucho è stata inoltre fonte d'ispirazione per numerosi comici successivi di matrice ebraica, da [[Woody Allen]] a [[Mel Brooks]]<ref>{{cita|Carabba/Vannini 1979|p. 97}}.</ref>, mentre la maschera comica da lui creata (occhiali dalla montatura tonda, sopracciglia folte, baffoni dipinti e sigaro) è diventata un popolare [[personaggio tipo|stereotipo]], ripreso in parecchie produzioni, vignette e caricature. Citazione emblematica, ad esempio, è la carota che [[Bugs Bunny]] ha costantemente tra i denti<ref>{{Cita|Martello 2010|p. 314}}.</ref>.
 
Tra gli omaggi di Woody Allen, sono da ricordare il film ''[[Prendi i soldi e scappa]]'' (1969), strutturato con la tecnica del ''[[falso documentario]]'', nel quale i genitori del protagonista Virgil Starkwell (Allen), mentre rispondono alle domande di un cronista, indossano maschere con le fattezze di Groucho<ref>{{cita|Carabba/Vannini 1979|p. 54}}.</ref>. In ''[[Hannah e le sue sorelle]]'' (1986), il nevrotico e depresso personaggio di Mickey Sachs (Allen) capita in un cinema durante la proiezione de ''La guerra lampo dei fratelli Marx'' e - vedendo Groucho piroettare spensierato sullo schermo - trova le giuste motivazioni per continuare a vivere<ref>{{cita|Kanfer 2000|p. 36}}.</ref>. In ''[[Tutti dicono I Love You]]'' (1996), sempre diretto da Allen, nella scena della festa i partecipanti sono tutti camuffati con il sigaro e i baffoni di Groucho. Un'altra citazione di Groucho Marx è presente in ''[[Terror Train]]'', un film slasher canadese in cui il killer compie i suoi delitti indossando una maschera con le caricaturali fattezze di Groucho<ref>{{Cita|Martello 2010|pp. 314-316}}.</ref>.
 
In [[Italia]], dal 1986 il personaggio di [[Groucho (personaggio)|Groucho]] è stato inserito da [[Tiziano Sclavi]] come fedele assistente di [[Dylan Dog]], ''l'indagatore dell'incubo'' protagonista del [[fumetto]] di successo della editrice [[Bonelli editore|Bonelli]]<ref>{{cita web|url=http://www.mydylandog.it/index.asp?p=190&m=4&tipo=groucho|titolo=Groucho|accesso=31 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100513041814/http://www.mydylandog.it/index.asp?p=190&m=4&tipo=groucho}}</ref>. Il personaggio tuttavia non compare nella [[Dylan Dog - Il film|versione cinematografica del fumetto]], realizzata nel 2009 negli Stati Uniti, in quanto gli eredi di Groucho Marx non hanno concesso l'uso del nome e delle sembianze per il personaggio<ref>{{cita news|[[Stefano Feltri]]|https://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/23/dylan-dog-un-incubo-di-cartapesta/99363/|Dylan Dog: un incubo di cartapesta|[[Il Fatto Quotidiano]]|23 marzo 2011|31 gennaio 2019}}</ref>.
 
L'anarchica e travolgente forza distruttiva della comicità marxiana ha influenzato generi come il [[teatro dell'assurdo]] di [[Eugène Ionesco]], il quale dichiarò pubblicamente di aver tratto ispirazione dai soverchiamenti dell'ordine e delle convenzioni che i Marx proposero nelle loro opere teatrali e cinematografiche<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 137}}.<name=W137/ref>.
 
==Onorificenze==
Line 278 ⟶ 277:
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine delle arti e delle lettere
|collegamento_onorificenza=Ordine delle arti e delle lettere
|data = 1974<ref>{{Cita|Martello 2010}}.</ref>
|motivazione=
}}
Line 307 ⟶ 306:
 
== Doppiatori italiani ==
La comicità di Groucho Marx, basata sulla veloce parlantina e sul ricorso serrato ai giochi di parole e agli equivoci grammaticali, ha sempre presentato difficoltà di traduzione al momento del doppiaggio<ref name=W137>{{cita|Wolf 1978|p. 137}}.</ref>.
*[[Stefano Sibaldi]] in ''Una notte all'opera'', ''Un giorno alle corse'', ''Tre pazzi a zonzo'', ''I cowboys del deserto'', ''Il bazar delle follie'', ''Una notte a Casablanca'', ''Copacabana'', ''Una notte sui tetti''
*[[Giorgio Lopez]] in ''Noci di cocco'', ''Animal Crackers - Matti da legare'', ''Monkey Business - Quattro folli in alto mare'', ''Un giorno alle corse'' (ridoppiaggio), ''Servizio in camera'', ''Tre pazzi a zonzo'' (ridoppiaggio), ''I cowboys del deserto'' (ridoppiaggio), ''Una ragazza in ogni porto''
Line 318 ⟶ 317:
== Premi e riconoscimenti ==
* [[1949]] – [[Peabody Award]]
** Miglior show comico radiofonico (''You Bet Your Life'')<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 297}}.<name=G297/ref>
 
* [[Premi Emmy 1951|1951]] – [[Premio Emmy]]
** Miglior personaggio televisivo del 1950<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 298}}.<name=G298/ref>
 
{{cn|* [[Premi Emmy 1952|1952]] – [[Premio Emmy]]
Line 327 ⟶ 326:
 
* [[Premi Oscar 1974|1974]] – [[Premio Oscar]]
** [[Oscar onorario]]<ref>{{cita|Grouchismi 2000|p. 300}}.</ref>
 
==Note==