Chiesa della Natività di Maria Vergine (Dalmine): differenze tra le versioni

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La '''chiesa della Natività di Maria''' conosciuta anche come '''Santa Maria d'Oleno''' è la [[Chiesa parrocchiale|parrocchiale]] di Sforzatica d'Oleno quartiere di [[Dalmine]] in [[Provincia di Bergamo|provincia]] e [[diocesi di Bergamo]]; fa parte del [[Parrocchie della diocesi di Bergamo#Vicariato di Dalmine-Stezzano|vicariato di Dalmine-Stezzano]].<ref name=Beweb>{{cita|Beweb}}.</ref><ref name=LBC>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500296/|titolo=Parrocchia san Giovanni Battista|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=5 dicembre 2020}}</ref> La chiesa fu la sola che don [[Papa Giovanni XXIII|Angelo Roncalli]], poi papa, resse come parroco.<ref>{{cita web|url=https://digilander.libero.it/dalmenscuole/comune/quartieri/quartiere_sfoleno.htm|titolo=Quartiere SFORZATICA D’OLENO|dditore=Libero digital|accesso=6 dicembre 2020}}</ref>
== Storia ==
La storia della chiesa è molto antica,: citata già in un documento del 909, alcuni reperitireperti archeologici la vorrebbero edificata su un antico tempio pagano.<ref name=Beweb/>
<br>Nel 1260 nell'elenco delle chiese sottoposte a censo è indicato il chierico “Guillelmus Lacaronibus” della chiesa di Santa Maria d'Oleno.<ref name=LBC/> Ulteriormente indicata nel ''nota ecclesiarum'', elenco voluto da [[Bernabò Visconti]] nel 1360 che indicava i benedici di tutte le chiese e i monasteri del territorio di [[Bergamo]] per poterne definire tributi e censi che dovevano essere versati alla chiesa di Roma e alla famiglia [[Visconti]] di Milano. Dai fascicoli si evince che la chiesa faceva parte della [[Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano (Lallio)|pieve]] di [[Lallio]] e godeva di due benefici.<ref name=LBC/> Anche nel sinodo di Bergamo del 1565 voluto dal vescovo [[Federico Corner (1531-1590)|Federico Corner]], la chiesa di Oleno fu rappresentata risultando essere sempre inserita nel vicariato di Lallio. L'arcivescodoarcivescovo di Milano san [[Carlo Borromeo]], nell'autunno del 1575 [[Visita pastorale|visitàvisitò]] le chiese e le comunità religionereligiose del territorio bergamasco e il 17 settembre 1575 visitò la chiesa della Natività; dalla relazione si deduce che era molto dislocata e sprovvista dell'olio santo, quindi non battesimale ma doveva appoggiarsi a [[Chiesa di Sant'Andrea (Dalmine)|quella]] di Sant'Andrea di [[Sforzatica]]. Vi erano le confraternite del Santissimo Sacramento, che gestiva l'altare maggiore, e della dottrina cristiana.<ref name=LBC/>
 
Nel 1595, il 26 aprile, il vescovo [[Giambattista Milani]] consacrò la chiesa alla Natività di Maria. Nella prima metà del Seicento furono costruiti la [[Campanile|torre campanaria]] inserita nelle mura della chiesa, il portico sulla facciata sul lato sud e il locale della sagrestia con il coro.<ref name=Beweb/>
 
Nel 1666 la chiesa fu inserita nel “Sommario delle chiese di Bergamo”, elenco redatto dal cancelliere della curia vescovile Giovanni Giacomo Marenzi. Dall'elenco si deduce che vi erano diverse congregazioni e quella dei [[Disciplinati di Bergamo|disciplini]], ed era intitolata all'Incarnazione della GloriossimmaGloriosissima Vergine Maria. Vi era inoltre sussidiario l'oratorio dei santi Vito e Modesto di Guzzanica.<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Giacomo Marenzi|titolo=Sommario delle chiese di Bergamo|editore=Archivio della curia Vescovile|città=Bergamo|anno=1666}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Giulio Orazio Bravi|titolo=Le fonti di Donato Calvi per la redazione dell'Effemeride, 1676-1677 - Donato Calvi e la cultura a Bergamo nel Seicento|editore=Archivio Bergamasco - Camera di Commercio di Bergamo|data=novembre 2013}}</ref><ref name=Beweb/>
 
Nel primo decennio del Settecento il capomastro Michele di Albegno inserì nella zona [[Presbiterio|presbiterialepresbiterale]] il [[Coro (architettura)|coro]] a [[Pianta (architettura)|pianta]] quadrata, terminato poi da [[Pietro e Antonio Maria Pirovano|Antonio Maria Pirovano]], e con decori a stucco di [[Camuzio|Antonio Camuzio]].
 
La chiesa risulta essere intitolata alla Natività di Maria Santissima nella relazione della visita pastorale del vescovo [[Giovanni Paolo Dolfin]] del 1768. Aveva e diverse confraternite che gestivano ogni altare e i [[Disciplinati di Bergamo|disciplinidisciplinati]] della [[Ex chiesa di Santa Maria Maddalena (Bergamo)|chiesa di Santa Maria Maddalena]] di Bergamo. Vi era inoltre sussidiaria quella della località Guzzanica dove abitava un cappellano residente, mentre la chiesa della natività era retta da un parroco.<ref name=Beweb/>
 
Il nuovo altare dedicato alla Madonna del Carmine fu consacrato il 29 settembre 1959 dal vescovo [[Adriano Bernareggi]] il 29 settembre 1959 che fece dono delle reliquie dei santi [[Alessandro di Bergamo]], Adriano e [[Papa Gregorio Magno]] sigillati nella nuova mensa.
Il 1962 l'edificio subì un grave crollo nella parte della facciata che fu riedificata su progetto dell'architetto Venanzio Buelli, con la sostituzione delle antiche colonne del portico ormai rovinate con quelle in trachite vicentina.<ref name=Beweb/>
 
Con decreto del 27 maggio 1979 del vescovo [[Giulio Oggioni]] la chiesa fu inserita nel vicariato di Dalmine-Stezzano.
 
== Descrizione ==