Albert-Eugène Lachenal: differenze tra le versioni

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In seguito alla dimissioni di [[Ferdinand Palluel]], deputato di Albertville alla [[IV legislatura del Regno di Sardegna]] si candida per il [[collegio elettorale di Albertville (Regno di Sardegna)|collegio elettorale di Albertville]], dove viene eletto sostituito poi [[Charles Duverger de Saint-Thomas]] in seguito alle sue dimissioni<ref name=storia20>{{cita|Storia collegi|p. 20}}.</ref>. Nella stessa legislatura si candida, venendo eletto nel collegio di Annecy<ref name=storia33/>
 
Alle elezioni della [[V legislatura del Regno di Sardegna|V legislatura]] si candida nuovamente nel collegio di Annecy dove viene eletto nel dicembre del 1853 per dimettrsidimettersi poi un anno dopo<ref name=storia33/>. Si candida quindi un'ultima volta, per la [[VI legislatura del Regno di Sardegna|VI legislatura]] nel [[Collegio elettorale di Ugine (Regno di Sardegna)|collegio di Ugine]]; viene eletto al ballottaggio con 389 su 654 voti<ref name="Guichonnet"/><ref name=storia685>{{cita|Storia collegi|p. 685}}.</ref><ref name="Boisier">{{cita |Boisier|p. 192}}.</ref>.
 
È segretario generale del Ministero degli Interni a Torino<ref name="Guichonnet"/>. Alla vigilia dell'annessione è il Governatore-reggente di Annecy.
 
Capo del partito annessionista – cioè per l'unione della Savoia alla Francia – nel [[Genevese]]<ref name="Boisier"/>, applica alla lettera i consigli del senatore francese [[Armand Laity]], nominato commissario impérialeimperiale straordinario, incaricato della propaganda pro-annessione, per mettere in atto tutti gli sforzi per impedire che parte della popolazione della Savoia venisse sedotta dalla possibilità di un'unione con la vicina Svizzera. Anche ricevendo, l'11 aprile 1860, dal giornale ''le Bon Sens'' una raccomandazione: {{Citazione
|Ci deve essere a capo di ogni comune un sindaco francamente devoto all'annessione francese perché è lui che deve dare l'impulso e presiedere alle operazioni elettorali. Un sindaco devoto ai "piemontesi" o che è per la Svizzera sarebbe del tutto fuori luogo in tali circostanze. Siamo lieti di apprendere che grandi purghe sono già state effettuate nella provincia di Chambéry, tra i sindaci ostili o sospetti. Il governatore di Annecy certamente farebbe lo stesso, se fosse necessario ...
|Luc Monnier<ref>Luc Monnier dà il 12 mentre il giornale è editato l'11. {{Cita libro|autore= Luc Monnier |titolo= L'annexion de la Savoie à France et la politique suisse, 1860 |editore= A. Jullien |città= |anno=1932 |p=275}}</ref>
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|lingua =fr}}.
 
Fa anche parte della delegazione di 41 savoiardi (nobili, borghesi, impiegati ministeriali)<ref>La delegazione guidata dal conte [[Amédée Greyfié de Bellecombe]], comprende per la provincia di Chambéry, i consiglieri provinciali Louis Bérard, [[Maurice Blanc (1804-1865)|Maurice Blanc]], [[Ernest de Boigne]], i baroni [[Frédéric d'Alexandry d'Orengiani]] e [[Louis Girod de Montfalcon]], oltre a Charles Bertier, Alexis Falcoz, Pierre-Louis Besson, l'avvocato Antoine Bourbon, il dottor Dardel, Jacques Prosper Degaillon, Charles François, Félix Gruat, Pierre Viviand, Savey-Guerraz e il maggiore della Garde nationale Vuagnat. La provincia d'Annecy è rappresentata dai deputati Albert-Eugène Lachenal, [[Joseph Ginet]] (Rumilly), [[Hippolyte Pissard]] (Saint-Julien) e [[Jacques Replat]] (Annecy), accompagnati da [[Claude-Marie Bastian|Claude Bastian]] (già deputato de Saint-Julien), Dufour, i baroni [[Scipion Ruphy]] (Annecy) e Jules Blanc (Faverges), [[François Bétrix]] (directoredirettore della [[Banque de Savoie]]), il dottor Descotes, Magnin, Masset, Alexis Rollier. Da notare che il Chablais, più favorevole a un avvicinamento alla vicina Svizzera non invia che [[Édouard Dessaix]], Félix Jordan, François Ramel e Gustave Folliet. Citati da par Régine Boisier/Paul Guichonnet.</ref> favorevoli all'Annessione, guidata dal conte [[Amédée Greyfié de Bellecombe]] e inviata presso [[Napoleone III]]<ref name="Boisier190">{{Cita| Boisier|p. 190}}.</ref>.
 
È eletto sindaco di Annecy nel [[1873]], dopo le dimissioni di [[Louis Chaumontel]], e mantiene il mandato fino al 1875.