Isidoro Falchi: differenze tra le versioni

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==La scientificità di Falchi==
Sebbene il fine e il modus operandi di Isidoro Falchi non fossero minimanemteminimamente vicini a quello che al giorno d'oggi si pretendono dagli archeologi, la sua formazione medica e quindi scientifica sono riusciti a salvare la figura di quest'uomo che da medico si dedicò alla riscoperta di antichità.
Infatti Falchi fu un attento osservatore e annotò gran parte dei particolari del processo di escavazione, proprio come aveva imparato durante la trattazione dei pazienti e dei loro sintomi durante l'esercizio della professione medica.
Queste sue annotazioni confluirono nel volume “Vetulonia e la sua necropoli antichissima” che vide la luce nel 1891 e che ancora oggi costituisce un documento di straordinaria importanza per lo studio del sito di Vetulonia.
Durante gli anni di scavo vennero scattate numerosissime fotografie che sono una delle principali testimonianze delle fasi dei lavori che sarebbero altrimenti andate perdute.
Tra il 1893 e il 1894 il tumulo della Pietrera fu ricostruito dall'ingengnereingegner Luigi Del Moro utilizzando criteri innovativi per il restauro dei monumenti: utilizzò materiali diversi per evidenziare le parti soggette a restauro e ricostruzione.
A questa si aggiunse qualche anno dopo la ricostruzione oggi visibile nel giardino monumentale del [[Museo Archeologico di Firenze]] della tomba del Diavolino I che fu praticamente smontata nel sito e rimontata nella sua attuale ubicazione.