Giovan Francesco Capoferri: differenze tra le versioni

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Il quadretto dell'[[Annunciazione (Tarsia di Lorenzo Lotto)|Annunciazione]], venne poi inserito nel bancale del celebrante<ref group=nota>Giuseppe Beretti riporta che Fra Damanio non dovette prendere la cosa molto bene, e, come si apprende da una lettera di Lotto, non risparmiò sgradevolezze al giovane che lo aveva umiliato.</ref>, lasciando però fra Damiano umiliato di questa scelta, serve considerare che i tre artisti si conoscevano molto bene, avendo lavorato nel monastero di Santo Stefano nel medesimo periodo, gli intarsiatori per i pannelli del coro, contemporaneamente il Lotto dipingeva la pala [[Pala Martinengo]]. Questa incomprensione porterà il Lotto a tornare a Venezia dopo un lungo periodo a Bergamo, e da quella città mandare i disegni per poter realizzare le tarsie, mentre fra Damiano nel [[1526]] venne invitato a Bologna dove eseguì le tarsie della [[Basilica di San Domenico (Bologna)#L'abside e il coro|Basilica di San Domenico]].
 
L'unione dei due artisti, il Lotto e il Capoferri, porterà le opere eseguite con intarsi lignei, ad una evoluzione<ref group=nota>il trasformare i lavori di intarsio in rappresentazioni quasi pittoriche porta a chiamare l'insieme di questa opera La Cappella Sistina dei "Legni tinti"</ref>, in una epoca dove la staticità degli elementi d'intarsio con la raffigurazione di opere geometriche era ormai stanca, proprio il lavoro dell'Annunciazione con il suo avvicinarsi all'[[Intarsio#La Cappella Sistina dei "Legni tinti"|arte pittorica]] iniziò una nuova visione del'intarsio stesso.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/vivabergamo/la-storia-incredibile-delle-tarsie-lotto/|titolo=La bella storia delle tarsie del Lotto|editgoresito=Bergamo Postbergamopost.it|data=6 dicembre 2016|accesso=12 gennaio 2017}}</ref>
[[File:58.0 giuditta.jpg|destra|300px|Giuditta e Oloferne]]
 
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==Opere==
traTra le tarsie a cui ha dedicato la sua intera vita ricordiamo le più testimonianti il rinascimento della tarsia libera dagli schemi pionieristica del tempo:<ref>{{cita web|url=http://laboratorioberetti.eu/il-disegno-del-mobile-italiano/traduttore-lorenzo-lotto/|titolo=Gianfranco Capoferri|editore=Lavoratorio Giuseppe Baretti|autore=Giuseppe Baretti|accesso=12 aprile 2016|citazione=iclo che Capoferri realizza traducendo in legno i cartoni perduti del Lotto sono i capolavori della tarsia rinascimentale libera dagli schemi prospettico architettonici impressionarono gli storici dell’arte dal tempo dei pionieri|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180511013045/http://laboratorioberetti.eu/il-disegno-del-mobile-italiano/traduttore-lorenzo-lotto/|dataarchivio=11 maggio 2018|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Santa maria maggiore a bergamo, tarsie del coro dei laici.JPG|thumb|Santa maria maggiore a bergamo, tarsie del coro dei laici]]
*'' La sommersione del Faraone''(1529-30),