Storia d'Italia: differenze tra le versioni

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Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli [[Eruli]] di [[Odoacre]] ([[476]]), e poi dagli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] ([[492]]), dai [[Bizantini]] di [[Giustiniano]] ([[535]]), e dai [[Longobardi]] di [[Alboino]] ([[568]]). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e [[Saraceni]], quella centrale si consolidò come [[Stato Pontificio]], e quella settentrionale venne inglobata da [[Carlomagno]] nel [[Sacro Romano Impero Germanico]] con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di [[Papa Leone III]] nell'anno [[800]]. Con [[Andare a Canossa|l'umiliazione di Canossa]] ([[1077]]) prima e la [[pace di Venezia]] ([[1177]]) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi [[età comunale|Comuni]] nell'Italia imperiale. Tra questi, le [[repubbliche marinare]] di [[Repubblica di Genova|Genova]] e [[Repubblica di Venezia|Venezia]] acquistarono un grande peso nel corso delle [[crociate]], fatto che provocò una [[rivoluzione commerciale]] e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel [[regno di Sicilia]] dai vichinghi [[Normanni]]. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a [[Federico II di Svevia]], il quale fu a capo di un impero che si espanse [[Crociate del Nord|nei paesi baltici]] e [[sesta crociata|in Terra Santa]], ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali.
 
Dopo le drammatiche [[crisi del Trecento]], la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]], periodo noto come [[Rinascimento]]. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle [[Guerre d'Italia]], che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il [[Regno di Francia]], l'[[Impero germanico]], l'[[Impero spagnolo]], la [[Vecchia Confederazione|ConfederazoneConfederazione Elvetica]], l'[[Inghilterra]] e l'[[Impero ottomano]].<ref>{{Cita web|url=https://mcbertarelli.files.wordpress.com/2013/03/carlo-v-e-guerre-italiane.pdf|titolo=Bertarelli: ''Le guerre per il predominio dell'Italia. Guerre d'Italia 1494-1559. Carlo V e Francesco I.''}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.mulino.it/isbn/9788815272706|titolo=Marco Pellegrini: ''Le Guerre d'Italia (1494-1559).''}}</ref> Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la [[controriforma]], il [[barocco]], ede il [[neoclassicismo]]. Dopo la parentesi Napoleonicanapoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del [[Regno di Sardegna]] [[Casa Savoia|sabaudo]], occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli [[Asburgo d'Austria]], e le [[Due Sicilie]], governate dai [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone di Napoli]], un [[ramo cadetto]] dei [[Borbone di Spagna]]. Roma, nel mezzo della [[guerra franco-prussiana]] ([[1870]]-[[1871]]), fu fatta capitale a conclusione del [[Risorgimento]].
 
L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio [[colonialismo italiano|spazio coloniale]] in [[Libia]] e [[Corno d'Africa]]. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla [[prima guerra mondiale]] a fianco della [[Triplice intesa|Triplice Intesa]]. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "[[vittoria mutilata]]", aderì gradualmente al [[fascismo]] di [[Benito Mussolini]] e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del [[1922]]. L'avvicinamento alla [[Germania nazista]] e la formazione dell'[[potenze dell'Asse|asse Roma-Berlino]] del [[1936]] saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella [[seconda guerra mondiale]], nel [[1940]]. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno [[1946]]. In seguito alla [[ricostruzione (Italia)|ricostruzione]], vi fu un [[Miracolo economico italiano|periodo storico di ripresa economica]], militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, [[G8]] e nuovamente [[G7]] nell'attualità) nel [[1975]] e del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]] nel [[1999]]. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'[[Unione europea]], la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'[[euro]]).