Mario Cobianchi: differenze tra le versioni

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[[File:Cagno Cobianchi and Cei at Pordenone 1910.jpg|thumb|left|Alessandro Umberto Cagno, Mario Cobianchi e [[Giuseppe Cei]] a Pordenone nel 1910.]]
Nacque a Bologna l'8 aprile 1885<ref name=M4p184>{{Cita|Mancini 1936|p. 184}}.</ref> all'interno di una famiglia agita, con il padre Stanislao<ref name=C3p15>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 15}}.</ref> propietario di una avviata fabbrica di liquori.<ref name="ab">{{Cita|Italy News||ab}}.</ref>
IntrapresiIntraprese gli studi per divenire maestro di [[violino]], ma ben presto venne pervaso da una grande voglia di provare tutte le novità tecnologiche che l'inizio del [[XX secolo]] stava offrendo in grande quantità.<ref name="ab"/> Prese a partecipare alle corse [[ciclismo|ciclistiche]], passando quindi al [[motociclismo]], poi alle ascensioni aerostatiche, brevettandosi nel 1907 come pilota di [[aerostato]].<ref name="ab"/> Incominciò anche a gareggiare in automobile e si recò negli [[Stati Uniti d'America]] dove assistette ad alcune prove di volo tenute nel [[North Carolina]] dai [[fratelli Wright]], di cui divenne amico, nel [[North Carolina]].<ref name="ab"/> Entusiasta del mondo dell'aviazione, al suo rientro in Italia nel 1908, volle dedicarsi alla costruzione in proprio degli aeromobili.<ref name="ab"/> Contattò l'ingegnere [[Franz Miller]], propietarioproprietario delle Officine Miller Costruzioni Aeronautiche di [[Torino]], cui richiese di costruire un suo progetto di elicoplano, che venne denominato Cobianchi 1.<ref name=M4p184/> Tale velivolo aveva telaio in tubi d'acciaio, propulsore Miller 100HP a 9 [[cilindro (meccanica)|cilindri]], [[raffreddamento ad aria|raffreddati ad aria]] che azionavano sia le eliche di sostentamento che quelle di propulsione.<ref name=C3p15/>
 
Per partecipare al 1° Circuito Aereo Internazionale di [[Brescia]], che doveva tenersi nel mese di settembre, lui, assistito dall'[[ingegnere]] [[Giulio Cesare Cappa]] e da alcuni meccanici, si trasferì a [[Montichiari]], dove nel mese di giugno iniziò a montare la prima [[hangar|aviorimessa]] realizzata in Italia.<ref name=C3p22>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 22}}.</ref> L'aereo andò in volo per la prima volta il 26 giugno 1909, ma rimase subito danneggiato in fase di atterraggio sfasciando l'[[elica]] metallica.<ref name=C3p22/> PartìCobianchi partì subito per Parigi dove acquistò tre eliche [[legno|lignee]] Chauvier, salvo dover poi rimontare le eliche metalliche.<ref name=C3p22/>
Al termine delle gare del Circuito mandò il suo aereo a [[Borgo Panigale]], per apportargli numerose modifiche, tra cui la sostituzione del propulsore, e la trasformazione in biplano.<ref name=C3p37>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 37}}.</ref> Iniziò anche la costruzione di un altro velivolo, il Cobianchi 2, andò a [[Milano]] presso la ditta Rebus per acquistare il nuovo [[Rebus (motore)|motore]],<ref group=>Si trattava del terzo esemplare prodotto.</ref> e subito dopo, il 28 ottobre, si trasferì a [[Parigi]], e poi a Buc per conseguire il brevetto di [[pilota (aviazione)|pilota d'aeroplano]] avendo come istruttore [[Louis Paulhan]] che volava su velivolo [[Farman]].<ref name=C3p37/>
Le prove di volo del velivolo Cobianchi 2 iniziarono nel febbraio 1910 su un campo agricolo sito nella campagna [[Toscanatoscana]], ma l'aereo rimase danneggiato in fase di rullaggio e fu poi trasferito sul Campo di Marte a [[Firenze]] per effettuare le riparazioni.<ref name=C3p70>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 70}}.</ref> Iscritto a Primi esperimenti d'aviazione, gara aerea che si teneva a Firenze tra il 28 marzo e il 5 aprile, già il primo giorno il velivolo rimase pesantemente danneggiato in fase di [[decollo]], in quando si torsero i [[Longherone (aeronautica)|longheroni]] d'[[acciaio]], e si rovinò il [[carrello di atterraggio]] e l'elica.<ref name=C3p72>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 72}}.</ref>
 
In [[Francia]] acquistò un velivolo Henry Farman 50CV che fece subito trasferire in Italia, a [[Pordenone]], dove arrivò il 22 ottobre 1910.<ref name=C3p61>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 61}}.</ref> Rimontato, l'aereo decollò per la prima volta il 25 dello stesso mese. Il 13 novembre conseguì sul [[Comina (Friuli-Venezia Giulia)|campo d'aviazione de La Comina]] il brevetto di pilota d'aeroplano, il n.24 in Italia.<ref name=C3p61/> Da quel momento iniziò a partecipare con il suo Farman alle più importanti manifestazioni aeree nazionali ede internazionali.<ref name=C3p61/> Il 30 novembre a [[Treviso]] tentò di battere il record del mondo di altezza con passeggero (si trattava del giornalista Francesco Savorgnan di Brazzà), ma raggiunse l'altitudine di 290 m, che si rivelò insufficiente.<ref name=C3p116>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 116}}.</ref>
 
Invitato alle "Gare d’Aviazione di Pisa", il 22 gennaio 1911 sorvolò per la prima volta la [[Torre di Pisa]].<ref name=C3p149>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 149}}.</ref>
Il giorno successivo, nel portare in volo un illustre passeggero, il generale [[Felice De Chaurand]] comandante della [[Brigata Asti]],<ref name=C3p150>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 150}}.</ref> ebbe tuttavia un incidente che gli procurò la frattura di una gamba ed un periodo di convalescenza presso l'[[Hotel]] "Nettuno", mentre il generale rimase illeso.<ref name=C3p151>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 151}}.</ref>
In segno di riconoscenza per quanto realizzato a [[Pisa]], il 2 aprile 1911, nel corso di una affollata cerimonia presso il [[Teatro Verdi (Pisa)|Regio Teatro "Verdi"]], la [[città]] volle donargli una medaglia d'[[oro]] appositamente coniata per lui.<ref name=C3p153>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 153}}.</ref> Raggiunse quindi il Campo di San Quirino di Pordenone dove il suo velivolo era stato fatto riparare, andò subito in volo il 26 aprile, pur se con una gamba ingessata, e perse in fase di decollo una ruota.<ref name=C3p154>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 154}}.</ref> Non se ne avvide finché non tentò di atterrare, casamanovra che peraltro portò a termine brillantemente.<ref name=C3p154/> Partecipò poi alla Settimana d'aviazione di Firenze (7-14 maggio 1911), classificandosi al secondo posto nella Gran Premio "Coppa del Re",<ref name=C3p167>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 167}}.</ref> e successivamente anche alla Settimana Aerea Torinese (18-25 giungogiugno 1911) in occasione del 50° Anniversarioanniversario dell'[[unità d'Italia]].<ref name=C3p180>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 180}}.</ref>
 
Dopo lo scoppio della [[guerra italo-turca]] partì volontario insieme al suo aereo, entrando a far parte della Flottiglia Aviatori Volontari<ref group=N>Essa era composta da Carlo Montù, [[Alessandro Cagno|Umberto Cagno]], Mario Cobianchi, Achille Dal Mistro, [[Romolo Manissero]], Giuseppe Rossi, Germano Ruggerone, e Alberto Verona.</ref> voluta dall'[[onorevole]] [[Carlo Montù]].<ref name=C3p320>{{Cita|Cobianchi 1943|p. 320}}.</ref> Nel 1913, su richiesta ufficiale delle locali autorità militari, si recò nell'[[Impero russo]] per istruire al volo gli ufficiali dello [[Zar]].
Dopo l'[[prima guerra mondiale|entrata in guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], avvenuta il 24 maggio 1915, fu chiamato a prestare servizio come [[sottotenente]] di complemento nel corpo aeronautico del [[Regio Esercito]], e nel 1917 si trasferì negli Stati Uniti d'America, dove diresse due importanti industrie aeronautiche.<ref name="ab"/> Nel novembre 1917 èsi recò a [[New York]] presso la Direzione Generale della Parisan Airplane Corporation e poi lavorò presso la Aircraft Engineering Corporation.<ref name="aw">{{Cita|Early Aviators||aw}}.</ref> Nel maggio 1918, ad [[Oyster Bay (New York)|Oyster Bay]] ([[stato di New York]]), sperimentosperimentò un nuovo [[idrovolante]], costruito sotto la sua supervisione. Dopo la guerra fu nel Comitato per l'aviazione civile a Washinton DC.<ref name="aw"/>
Nel 1919 rientrò in Italia e assunse importanti incarichi a livello ministeriale e diplomatico, recandosi ancora negli Stati Uniti d'America, alla vigilia della [[seconda guerra mondiale]], presso la nostra [[Ambasciata d'Italia a Washington DC]].<ref name="aw"/> Rientrò in Italia dopo lo scoppio delle ostilità con gli Stati Uniti, e si spense a [[Roma]] il 15 gennaio 1944, colpito da un male incurabile.<ref name="ab"/>