Diocesi di Cremona: differenze tra le versioni

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== Santi patroni ==
I patroni della diocesi sono [[Omobono Tucenghi|sant'Omobono]] e [[Nostra Signora di Caravaggio|Santa Maria del Fonte]] presso [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]], proclamata nel [[1962]] dal vescovo [[Danio Bolognini]] con l'approvazione della [[Santa Sede|Sede Apostolica]]<ref>[http://www.santuariodicaravaggio.it/schede.aspx?azione=schede&id_sottosezione=350&id_sezione=171 ''Dal V centenario alla visita del Papa''], dal sito ufficiale del santuario di Caravaggio.</ref>. {{Senza fonte|Patroni secondari sono [[Imerio vescovo|sant'Imerio]] e sant'[[Antonio Maria Zaccaria]].}}
 
== Territorio ==
{{vedi anche|Parrocchie della diocesi di Cremona}}
La diocesi comprende l'area orientale della [[provincia di Cremona]] sino a [[Casalmaggiore]] e il territorio collocato tra i fiumi [[Oglio]] e [[Po]] in [[provincia di Mantova]], ossia la zona di [[Viadana]], eccetto la frazione di [[Cizzolo]] (Viadana) che appartiene alla [[diocesi di Mantova]]. Anche a nord ovest supera gli attuali confini provinciali, in quanto comprende parte del territorio della bassa [[Bergamo|Bergamasca]] a sud del [[fosso bergamasco]], tra cui il centro principale è [[Caravaggio (Italia)|Caravaggio]] con il suo [[Santuario di Caravaggio|santuario]] nonché la cittadina milanese di [[Cassano d'Adda]]: ciò è dovuto all'assetto amministrativo pre-[[napoleone|napoleonico]], mantenutosi nel tempo a livello religioso, che contemplava una [[provincia di Bergamo]] limitata a sud proprio dal fosso, ed una [[Gera d'Adda]] di medievale appartenenza cremonese sotto il generale dominio del [[Ducato di Milano]].<ref name=mappa>[https://www.diocesidicremona.it/parrocchie/mappa Mappa della diocesi].</ref>
 
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Il territorio è suddiviso in 5 zone pastorali<ref name=mappa/> e 222 parrocchie.
 
{{vedi anche|Parrocchie della diocesi di Cremona}}
 
== Storia ==
{{Senza fonte|Posizionata in un contesto strategico sulle vie di comunicazione dell'Italia del nord, Cremona dovette accogliere ben presto i missionari cristiani, anche se ormai è storicamente accertato che la fondazione della comunità cristiana ad opera di [[san Barnaba]] nel [[I secolo]] è frutto solo di leggende medievali. La prima testimonianza della diffusione del cristianesimo a [[Cremona]] è legata alla figura di sant'Eusebio, discepolo di [[san Girolamo]], tra il [[IV secolo|IV]] ed il [[V secolo]].}}
 
Risale a questo stesso periodo l'erezione della diocesi. Il primo vescovo storicamente documentato è Giovanni, che prese parte al concilio provinciale milanese del [[451]], indizio che originariamente Cremona era [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Milano]]. Scarse sono le notizie intorno alla diocesi nei secoli successivi, nei quali sono noti solo altri due vescovi, Eustachio ([[501]]) e Desiderio ([[680]]). Unicamente a partire da Stefano sul finire dell'[[VIII secolo]] la serie episcopale cremonese si conserva pressoché ininterrotta fino ai nostri giorni.<ref name="BEWEB">{{Cita web|url=https://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/405/Cremona|titolo=Diocesi di Cremona|data=17 novembre 2021|accesso=17 novembre 2021}}</ref>
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Il primo sinodo diocesano documentato da fonti coeve fu celebrato nel [[1298]] durante l'episcopato di Rainerio.<ref name="BEWEB"/> Il territorio della diocesi si presenta alla fine del [[XIV secolo]] suddiviso in 30 [[Pieve|pievi]], con la presenza di almeno 60 monasteri, tra maschili e femminili, di cui ben 40 nella sola città episcopale.
 
{{Senza fonte|Nella seconda metà del [[XV secolo]] e all'inizio del [[XVI secolo|secolo successivo]] Cremona fu travagliata da guerre. Nel periodo di dominazione [[Repubblica di Venezia|veneziana]] le fu dato come vescovo Gerolamo Trevisan, che dovette abbandonare la città quando fu riconquistata dai [[Francia|francesi]] in seguito alla vittoria di [[Battaglia di Agnadello|Agnadello]].}}
 
{{Senza fonte|Il [[XVI secolo]] fu un secolo di forti contrasti. Cremona diede i natali, nel [[1502]], a sant'[[Antonio Maria Zaccaria]], fondatore dell'ordine dei [[Chierici regolari di San Paolo]], chiamati Barnabiti, tra i protagonisti della [[Controriforma|riforma cattolica]] cinquecentesca. Contestualmente fu anche centro di un movimento favorevole alla [[Luteranesimo|riforma luterana]]; per controbattere questa presenza fu proprio a Cremona che venne data alle stampe una delle prime opere apologetiche antiluterane, la ''Revocatio Martini Lutherii'' del [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]] [[Isidoro Isolani]], pubblicata nel [[1519]] con una seconda edizione già l'anno successivo. Tra i principali fautori dell'applicazione dei decreti [[Concilio di Trento|tridentini]] vi fu il vescovo [[Niccolò Sfondrati]] che indisse sinodi diocesani, compì la visita pastorale e fondò il [[seminario]] nel [[1566]]; questa sua attività gli valse l'elezione al [[soglio pontificio]] il 5 dicembre [[1590]].}}
 
{{Senza fonte|Tra la fine del [[XVI secolo|XVI]] e l'inizio del [[XVII secolo]] la diocesi dovette rinunciare ad una vasta porzione di territorio: nel [[1580]] perse 21 parrocchie in seguito alla creazione della [[diocesi di Crema]]; nel [[1601]] le 25 parrocchie dell'Oltrepò (nella zona tra [[Monticelli d'Ongina]], [[Zibello]], e [[Busseto]]) entrarono nella nuova diocesi di Borgo San Donnino (oggi [[diocesi di Fidenza]]).}}
 
Durante l'occupazione francese il vescovo Omobono Offredi ottenne da [[Napoleone Bonaparte]] il calice d'oro usato da san [[Carlo Borromeo]] e in seguito dal viceré d'Italia la restituzione di quattro chiese che si volevano abbattere.<ref>[http://books.google.co.uk/books?id=-0gEAAAAQAAJ&pg=PA273&lr=&as_brr=1#PPA275,M1 ''Memorie di religione, di morale e di letteratura''], Modena, 1829, tomo XV, pp. 275-309.</ref>
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=== Il capitolo ===
{{F|religioni|novembre 2021}}
Nella cattedrale è presente il perinsigne [[Capitolo (canonici)|Capitolo]], denominato ufficialmente “''"Capitolo dei canonici della [[Assunzione di Maria|Beata Vergine Assunta]] nella chiesa [[cattedrale di Cremona]]''”", il più antico e illustre collegio della città. La sua esistenza è attestata dallo storico Giuseppe Bresciani già nell'[[VIII secolo]].
 
Tanti i poteri, le proprietà e i privilegi appartenuti nella storia al Capitolo, i cui membri, solitamente cadetti del patriziato, nel [[IX secolo]] sono chiamati "fratelli canonici" o "cardinali della Santa Chiesa cremonese". Oggi l'unico privilegio è l'uso della [[croce patriarcale]] (concessa nel [[1414]] dall'[[antipapa Giovanni XXIII]] per l'ospitalità ricevuta).