Referendum presidenziale in Kirghizistan del 1994: differenze tra le versioni
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[[File:Askar Akayev - May 1994.jpg|miniatura|[[Askar Akayev]] nel maggio 1994]]
Nell'ottobre 1990 il Soviet Supremo della [[Repubblica Socialista Sovietica Kirghisa]] nominò Askar Akayev quale presidente. Il 15 dicembre 1990, il Soviet Supremo votò per cambiare il nome dello Stato in Repubblica del Kirghizistan. Nel gennaio successivo, Akayev introdusse nuove strutture di governo e nominò un nuovo governo composto principalmente da politici più giovani e orientati alle riforme. Nel febbraio 1991, il nome della capitale Frunze venne cambiato di nuovo nel toponimo pre-rivoluzionario di [[Biškek]].<ref>{{Cita web|autore=United Nations High Commissioner for Refugees|titolo=Refworld {{!}} Chronology for Russians in Kyrgyzstan|url=https://www.refworld.org/docid/469f38b01e.html|accesso=5 gennaio 2021|sito=Refworld|lingua=en}}</ref> Nonostante queste mosse politiche verso l'indipendenza, le realtà economiche sembravano lavorare contro la secessione dall'Unione Sovietica: nel [[referendum sulla conservazione dell'Unione Sovietica]] del marzo 1991, l'88,7% degli elettori ha approvato la proposta di mantenere l'Unione Sovietica come una "federazione rinnovata". Tuttavia, le forze secessioniste spinsero per l'indipendenza del Kirghizistan nell'agosto dello stesso anno. Il 19 agosto 1991, quando il [[Comitato statale per lo stato di emergenza]] assunse il potere a Mosca, ci fu un tentativo di deporre Akayev in Kirghizistan; a seguito del [[Putsch di agosto|fallito colpo di stato]], il
Durante il primo mandato presidenziale, Askar Akayev cercò di attuare diverse riforme economiche, criticate però dal parlamento, tra cui la privatizzazione della terra e di altri beni economici, gestendo un regime relativamente liberale rispetto ai governi delle altre nazioni dell'Asia centrale. Per rafforzare la sua posizione, il presidente Akayev decise di chiedere un voto di fiducia ai cittadini kirghisi.
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