Pisidio Romolo: differenze tra le versioni

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Costantinopoli
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È attestato come ''[[consularis]]'' della provincia dell'''[[Aemilia et Liguria]]'' nel 385;<ref>''Codice teodosiano'', II 4.4.</ref> tra questa data e il 392 fu proconsole o [[vicarius]]; nel 392 ricoprì l'incarico di ''[[comes sacrarum largitionum]]'' a CostantiopoliCostantinopoli;<ref>In tale carica ricevette due leggi conservatesi nel ''Codice teodosiano'': X 19.12 (equivalente alla ''Codice giustinianeo'' XI.7.5) del 13 febbraio 392, riguardante i debiti dei minatori delle miniere d'oro con la ''sacrae largitiones''; IX.45.1 del 18 ottobre dello stesso anno, che negava l'asilo nelle chiese ai debitori col fisco.</ref> infine, probabilmente nel 406, ricoprì la carica di ''[[praefectus urbi]]'' di Roma.<ref>PLRE.</ref>
 
Intorno al 404/406 eresse una statua nel [[Foro romano]], nei pressi dell'[[Arco di Settimio Severo]]; la statua era dell'imperatore [[Onorio (imperatore)|Onorio]], allora regnante sulla parte occidentale dell'Impero, ma l'iscrizione<ref>{{CIL|6|31987}}.</ref> onorava Onorio, suo fratello e regnante in Oriente [[Arcadio (imperatore)|Arcadio]], il loro defunto padre [[Teodosio I]], oltre al potente generale [[Stilicone]]. L'occasione per l'erezione della statua era una vittoria sui [[Goti]] (probabilmente quelli comandati da [[Radagaiso]]); quando Stilicone cadde in disgrazia e fu ucciso (408), la ''[[damnatio memoriae]]'' da cui fu colpito causò la cancellazione del suo nome dalla base della statua.<ref>''Last Statues in Antiquity''.</ref>