Sita Camperio Meyer: differenze tra le versioni

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Sita nasce a Villasanta da Marie Josephine Siegfried e [[Manfredo Camperio]]. Il padre era un grande viaggiatore e aveva conosciuto la moglie in [[Alsazia]]. Dal matrimonio a [[Mulhouse]], avvenuto il 30 marzo 1871<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/persona/MIDC0002BF/ |titolo=Camperio Manfredo |autore= |sito=lombardiabeniculturali.it |data= |lingua= |accesso=2 febbraio 2023}}</ref>nacquero quattro figli: Fanny (1872-1890) morta a diciotto anni di [[scarlattina]], Filippo (1873-1945) divenuto ammiraglio, Giulio (1874-1896) morto di [[Nefrite (medicina)|nefrite]], e Sita. Il nome della ragazza deriva dalla passione del padre per la letteratura indiana e in particolar per il poema epico [[Rāmāyaṇa]] che aveva come coprotaganista la principessa Sita.<ref>{{Cita libro|titolo=La storia del nursing in Italia e nel contesto internazionale |autore=Gennaro Rocco, Costantino Cipolla, Alessandro Stievano |url=https://books.google.be/books?id=kVq9CQAAQBAJ&pg=PA164&dq=sita+camperio+nasce+a+villasanta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjD8riY3fb8AhVQxgIHHcouAcYQ6AF6BAgKEAI#v=onepage&q=sita%20camperio%20nasce%20a%20villasanta&f=false |editore=FrancoAngeli |anno=2015 |p=162-164 |ISBN=9788891713056 |cid= }}</ref>
 
I genitori erano patrioti [[Liberalismo|liberali]] che educarono i figli senza distinzione di genere. La madre, di origine [[alsazia]]naalsaziana, era stata infermiera volontaria durante la [[guerra franco-prussiana]]. Fin da piccola studiò il violino e all'età di 18 anni ebbe il privilegio di esibirsi davanti alla regina [[Margherita di Savoia|regina Margherita]]. Nel 1898 si diplomò proprio in violino al [[conservatorio Giuseppe Verdi (Milano)|conservatorio Giuseppe Verdi]] di Milano. L'anno successivo, il 20 settembre 1899, sposò a [[Monza]] Alberto Meyer, un industriale del tessile, la cui famiglia era originaria della [[Svizzera]] anche se si era stabilita a [[Milano]] già da molto tempo. Fu un matrimonio felice e il marito l'appoggiò sempre in tutte le sue iniziative lasciandole molta libertà di scelta.<ref>{{Cita libro|titolo=Scritture di desiderio e di ricordo |autore=Maria Luisa Betri, Daniela Maldini Chiarito |url=https://books.google.be/books?id=eKUihinXb0cC&pg=PA277&dq=Sita+Camperio+la+mia+vita+e+l%27origine+pubblicato&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj9q-DM4_b8AhUKM-wKHbadD7gQ6AF6BAgFEAI#v=onepage&q=Sita%20Camperio%20la%20mia%20vita%20e%20l'origine%20pubblicato&f=false |editore=FrancoAngeli |anno=2002 |p=277,278 |ISBN=9788846440518 |cid= }}</ref>
 
Con l'appoggio della [[regina Margherita]] compì numerosi viaggi, anche all'estero, per conoscere l'organizzazione di scuole di infermieristica. Collaborò attivamente con il ''Comitato Milanese della Croce Rossa e con il suo presidente [[Rinaldo Taverna]] e riuscì a creare nel 1907 la prima ambulanza-scuola per le [[Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana|Infermiere Volontarie]], ispirandosi al modello francese del ''Dispensaire Ecole de Plaisance''. I primi corsi venivano dati presso il Palazzo d'Igiene e Sanità di via Palermo. Sempre su inziativainiziativa di Camperio la prima ''Scuola delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana'' vide la luce a [[Roma]], l'8 febbraio 1908, sotto il patronato della regina [[Elena del Montenegro|regina Elena]]. La sua sede era presso l'[[policlinico militare Celio|ospedale militare del Celio]] e nel primo anno ricevette circa 250 iscrizioni.<ref>{{Cita web|url=https://cri.it/2022/02/10/9-febbraio-1908-nascita-scuola-iivv/#:~:text=Il%209%20febbraio%201908%20nasceva,creazione%20di%20un%20primo%20ambulatorio. |titolo=9 febbraio 1908: nasceva ufficialmente la scuola delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana |autore= |sito=cri.it |data=14 aprile 2020 |lingua= |accesso=2 febbraio 2023}}</ref>
 
Fu presente al primo Congresso delle donne italiane a [[Roma]] nell'aprile 1908 e il 4 dicembre dello stesso anno inaugurò a Milano, in piazza fratelli Bandiera, la prima ambulanza-scuola per infermiere della [[Croce Rossa Italiana]]; poche settimane dopo accorse a prestare il suo aiuto ai [[Terremoto di Messina del 1908|terremotati di Messina e Reggio]].
 
Impegnata su una nave ospedale durante la [[guerra di Libia]], nel marzo 1912 fondò a Milano in via Sassi 4, con l'aiuto d'importanti mecenati come [[Marco De Marchi (naturalista)|Marco De Marchi]], [[Giovanni Perez]], [[Guglielmo Marconi]], il marito e molti altri, la prima Scuola Convitto per Infermiere Professionali in Italia "Principessa Jolanda". Si trattava di un ospedale-scuola inaugurato il 16 giungogiugno e le cui cure mediche furono affidate al dottor Perez. Questa scuola professionale che ebbe un ruolo importante anche durante il periodo bellico, chiuse nel 2007.<ref>{{Cita web|url=https://www.pannunziomagazine.it/sita-camperio-meyer-fondatrice-a-milano-della-prima-scuola-ambulanza-della-croce-rossa-di-bruna-bertolo/ |titolo=Sita Camperio Meyer, fondatrice a Milano della prima scuola ambulanza della Croce Rossa |autore=Bruna Bertolo |sito=pannunziomagazine.it |data= |lingua= |accesso=2 febbraio 2023}}</ref> Durante la [[prima guerra mondiale]] prestò ininterrottamente servizio al fronte ed ottenne numerosi riconoscimenti tra cui la [[medaglia di bronzo al valor militare]] per il suo comportamento coraggioso durante la [[battaglia di Caporetto]]. Prestò servizio nel [[Carso]], dove il personale medico era carente, nell’ospedale da campo di Castelvecchio, località del comune di [[Sagrado]], sul fronte dell’[[Isonzo]], si trovò ad affrontare le terribili conseguenze del [[fosgene]] e le ustioni da [[yprite]].
 
Tenne un diario di guerra, ''Luci ed ombre di eroi. Dal diario d’infermiera in zona d’operazione. Guerra italo-austriaca'', stilato nel 1917 e pubblicato nel 1932: un diario di guerra che si interrompe con la [[disfatta di Caporetto]].
 
Sita Camperio Meyer ricevette numerosi, diplomi, attestati e medaglie a testimonianza del suo operato eccezionale fra cui i più importanti furono la [[medaglia Florence Nightingale]] del 12 maggio 1933 e la nomina a dama dell'[[Ordine della Corona d'Italia]] del 15 settembre 1964.<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD026560/ |titolo=Diplomi e attestati (1909 luglio 9 - 1964 settembre 15) |autore= |sito=lombardiabeniculturali.it |data= |lingua= |accesso=2 febbraio 2023}}</ref>
 
Visse a lungo a [[Rapallo]], dove morì il 5 luglio [[1967]]. Le sue spoglie sono conservate nel cimitero di [[Villasanta]].