Biagio di Sebaste: differenze tra le versioni

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In Albania, a Durazzo nel monastero di san Biagio (alb: shen Avlash) durante la prima metà del XX secolo secondo migliaia di testimoni vi sarebbe avvenuto il miracolo di una roccia dalla quale sgorgava olio con effetti curativi per i credenti. Tale monastero è tuttora meta di pellegrinaggio da parte di numerosi fedeli albanesi sia musulmani che cristiani. In Campania è usanza fare l'unzione della gola, e c'è un detto dialettale antico che dice: San Bias, vierno mo tras. (A San Biagio inizia l'inverno).
 
=== Tradizioni in Italia ===
{{E|Raccolta di tradizioni con poca o nessuna rilevanza enciclopedica, con frequenti ripetizioni e ottica geografica limitata all'Italia|cattolicesimo|marzo 2019}}
[[File:Spadonaro di Venaus scorta la statua del patrono San Biagio durante la processione.jpg|thumb|right|[[Spadonari|Spadonaro]] di [[Venaus]] scorta la statua del patrono San Biagio durante la processione.]]
* In molti luoghi, a motivo del miracolo del salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce, il [[3 febbraio]], giorno di san Biagio, è tradizione compiere una benedizione della [[Gola (anatomia)|gola]] con le [[Candela (illuminazione)|candele]] benedette<ref>[https://www.vaticano.com/san-bias-el-benediss-la-gola-e-el-nas/ Vaticano.com. San Bias el benediss la gola e el nas.]</ref> il giorno precedente, festa della [[Candelora|Presentazione di Gesù al tempio]].
* A [[Bovolone]] si celebra da molti secoli la benedizione della gola nel Duomo cittadino e nei giorni a ridosso del 3 febbraio (5ª domenica dell'anno) si svolge una Fiera dedicata a S. Biagio che si tramanda dal 1278.
* A Figlino di Tramonti, in provincia di Salerno, si venera il Gran Martire San Biagio. Il 3 febbraio è consuetudine fare la Santa Messa Solenne con la benedizione del pane, la benedizione della gola e una fiaccolata con la venerata statua del Santo. Nei giorni del triduo si recita il rosario tradizionale della piccola borgata del Comune di Tramonti.
* A [[Cento]] (FE) il 3 febbraio è tradizione che i fedeli si rechino nella basilica minore collegiata a baciare ed accostare al collo il cordone benedetto di San Biagio per la protezione della gola. In questo periodo si mangiano il torrone e gli "anseri", particolari castagne essiccate.<ref>{{Cita web|url=https://taccuinocentese.it/in-mattinata-celebrato-san-biagio-patrono-di-cento/ |titolo=IN MATTINATA CELEBRATO SAN BIAGIO PATRONO DI CENTO! |autore= |sito=taccuinocentese.it |data= |lingua= |accesso=12 febbraio 2023}}</ref>
* A [[San Biagio Platani]] vengono preparati e successivamente benedetti in chiesa dei dolcetti chiamati: “Cuddrureddri” tradizionalmente a forma di: Pastorale, pettine per la lana(usato per il martirio) “cacocciula”(carciofo/cardo-rappresentazione del mal di gola) e altre forme. I dolcetti vengono poi condivisi e mangiati pregando l’intercessione del santo. Durante la Messa viene benedetta la gola dei fedeli con la formula: “Per intercessione di San Biagio Vescovo e Martire il signore ti liberi dai mali della gola e da ogni altro male”. Segue la precessione del simulacro per le vie del paese
* A [[Comiso]] all'uscita del simulacro viene eseguito l'"Inno a San Biagio"<ref>https://www.youtube.com/watch?v=HDhNK1ZIlh8 "Inno a San Biagio"</ref>
* A [[Venaus]] in [[Val di Susa]], [[Piemonte]], secondo un antico rituale gli [[Spadonari]] scortano la statua del santo in processione e ballano una danza tradizionale sulla piazza della Chiesa.
* Nella città di [[Milano]], dove il culto di san Biagio è molto vivo, è tradizione mangiare insieme in famiglia ciò che è rimasto del [[panettone]] raffermo natalizio, appositamente conservato, come gesto propiziatorio contro i mali della gola e raffreddori, secondo il detto [[dialetto milanese|milanese]] "''San Bias el benediss la gola e el nas''"<ref>Vedi pag 28 in Fabiano Guatteri, ''La Cucina Milanese'' Hoepli Ed., 2004</ref>. In questo giorno i negozianti per smaltire l'invenduto vendono a poco prezzo i cosiddetti ''panettoni di san Biagio'', gli ultimi rimasti dal periodo [[Natale|natalizio]].
* A [[Lanzara]], in [[Campania]], è consuetudine mangiare la famosa "Polpetta di san Biagio", e, per tener viva questa tradizione, nel periodo della festa viene fatta la "Sagra della Polpetta", tra le più longeve dell'[[Agro Nocerino Sarnese]].
* A [[Pedara]], in [[Sicilia]] si festeggia con il solenne triduo e giorno 2 nella chiesetta costruita dagli antichi abitanti del (quartiere san Biagio o custera) dove avviene la svelata del santo con lo sparo di 21 colpi di cannone a salve, successivamente il simulacro viene fatto uscire dal sagrato della chiesa con il tradizionale spettacolo pirotecnico offerto dal popolo pedarese, benedizione del paese e del quartiere con la reliquia, giorno 3 messe solenni con la distribuzione dei cucciddati di San Biagio con il simulacro esposto nell'altare maggiore fino a giorno 28 quando il simulacro del santo viene chiuso nella sua cappella.
* A [[Cannara]], in [[Umbria]], si festeggia il 3 febbraio con lo svolgimento di giochi popolari di abilità. Sin dal giorno prima è usanza far rotolare, quanto più a lungo possibile, forme di [[formaggio]] per le vie del centro storico secondo una tradizione già attestata nel XVI secolo col nome di ''[[Ruzzola|Ruzzolone]]''. Altri giochi consistono nella corsa con i sacchi o nel rompere con un bastone, e bendati, delle brocche appese fra le case che si affacciano in piazza Garibaldi (già del Grano) dove si svolgono la maggior parte delle altre prove. Molto seguito è anche il "gioco degli spaghetti" che premia colui che riesce a finire per primo il piatto di pasta con le mani legate dietro la schiena. Momento solenne è quello della processione religiosa con la statua lignea del Santo, accompagnata dai fedeli e dalle note della banda musicale cittadina.
* A [[Cavriana]], in [[Provincia di Mantova]], il patrono San Biagio viene festeggiato anche con l'antica [[torta di San Biagio|torta]], che da esso ha preso il nome.<ref>[https://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=35796 A Mantova i prodotti De.Co. salgono a 16. Tipicità e tradizione garantiti dal marchio.]</ref><ref>[http://deco.mantova.it/2018/03/25/ceresara-2-2-2-2-2-2-2-2/ Prodotti. De.Co. della provincia di Mantova.]</ref>
* A valle del paese di [[Romallo]], in [[Trentino]], si trova un interessante eremo dedicato a S. Biagio. Il 3 di febbraio si celebra la messa e viene impartita la benedizione della gola.
* Il 3 febbraio si celebra la festa di San Biagio anche a [[Taranta Peligna]], in Abruzzo. In onore del Santo protettore dei lanaioli, con una cerimonia di grande fascino, vengono preparate le "Panicelle", pani a forma di mano che vengono distribuite fra le genti del Paese. Il legame tra Taranta Peligna e il culto di San Biagio è testimoniato anche dalla presenza dei lanifici che hanno dato lustro al paese per la lavorazione delle coperte abruzzesi chiamate "tarante".
* A [[Maratea]] si tengono due feste in onore del santo: una è quella del [[3 febbraio]], quando si tiene la benedizione della gola dei fedeli; la seconda, più fastosa, è [[Festa della traslazione delle reliquie di San Biagio|quella dell'anniversario della traslazione delle reliquie]], che si svolge a partire dal primo sabato fino alla seconda domenica di maggio, settimana in cui si svolgono ben quattro processioni del simulacro del santo.
* San Biagio si festeggia il 3 febbraio anche ad [[Acquaviva Collecroce]], in [[Molise]]. Durante la celebrazione liturgica si benedicono le gole dei fedeli. Anticamente con l'olio benedetto, ora mediante due candele incrociate. Per l'occorrenza si preparano le "Pandiçe" (pane di San Biagio) e dei dolci di forma circolare chiamati "Colaci". La Parrocchia conserva una pregevole tela del Cinquecento raffigurante il martirio di San Biagio; una reliquia donata al popolo verso la metà del Settecento e un'artistica statua in cartapesta del 1886 dello scultore sordomuto Gabriele Falcucci di Atessa.
* Si festeggia San Biagio anche a [[Cessalto]], in [[Veneto]]. Si racconta che il Santo salvò un bambino da morte sicura per aver ingoiato una lisca di pesce. Invocato il Santo, il bambino sputò la lisca di pesce e si salvò.
* Il 3 febbraio a [[Lettomanoppello]] si celebra la festa liturgica di San Biagio. Durante la celebrazione eucaristica il parroco, oltre a benedire la gola dei fedeli con due candele incrociate, benedice, come da secolare tradizione, i "tarallucci di San Biagio" che sono dei dolci a forma di piccola ciambella impastati con semini di anice. I tarallucci poi vengono riportati a casa e donati a parenti ed amici che dopo averli baciati ne mangiano per ingraziarsi la protezione di San Biagio, particolarmente a protezione della gola e dai mali di stagione A [[Caronia]] si celebra la festa di San Biagio con grande devozione e pietà. Il giorno della festa, per antica consuetudine si benedicono i "cudduri di San Brasi", pani e dolci a forma di ciambella di nocciole e mandorle fuse con il miele. Questi segni di devozione vengono benedetti dall'Arciprete durante la Santa Messa Solenne e poi sono donati ai malati e alle persone che ne fanno espressa richiesta in Parrocchia.
* Il 3 febbraio, a [[San Marco in Lamis]], la gente sin dal mattino subito affolla la chiesa per la benedizione del pane che verrà distribuito ai poveri. La sera dopo una Santa Messa solenne, vi è l'imposizione delle Candele alla gola, da parte del parroco.
* Nella parrocchia di Montefiore di [[Recanati]] il patrono San Biagio si festeggia la prima domenica di febbraio. Durante la celebrazione liturgica si benedicono le gole dei fedeli con due candele incrociate e viene benedetto il pane. Dopo la S.Messa principale delle 11,15 viene portata in processione per il paese la reliquia del santo.
* A [[Plaesano]], alla fine della processione, prima di rientrare in chiesa, vengono effettuati tre giri di corsa intorno alla chiesa con la statua del santo in spalla.
* A [[Orbetello]] il 3 febbraio si celebra la festa liturgica del santo, dove i pescatori della laguna donano il loro pesce. Il 12 maggio c'è la Traslazione, ovvero i pellegrini prelevano il teschio del Santo dalla Chiesa di Ansedonia e lo portano in processione lungo la laguna, fino alla parrocchia di Orbetello.
* A San Biagio, frazione di [[Garlasco]], dopo l'invocazione: "San Bias, la gula e al nas", si procede alla benedizione della gola e del naso nella chiesa parrocchiale a lui dedicata, e a pranzo si consumano i ravioli di magro con ripieno di grana e barlande(pianta erbacea della specie:''Bunias erucago''), seguiti dal tradizionale panettone di San Biagio.
* A [[Ruvo di Puglia]], dove San Biagio è anche Santo Patrono, il 3 febbraio si celebra la Messa di devozione nella Concattedrale di età romanica, dove è custodita la reliquia del Santo. Inoltre si Benedicono i "friciduzze" (taralli realizzati nelle forme di mano, bastone, piede e Mitra di San Biagio) e le "fettuccine di San Biagio", nastrini colorati che proteggono dal mal di gola.
* A [[Chiavari]] in [[Liguria]], San Biagio è contitolare della parrocchia di Bacezza. Ogni 3 febbraio nel [[Santuario della Madonna dell'Olivo|Santuario di Nostra Signora dell'Olivo]] si celebra l'Eucaristia con la benedizione del grano e la venerazione di una reliquia del Santo.
* Ad [[Alvito (Italia)|Alvito]] il 3 febbraio nella Cappella di San Biagio, costruita nel XVIII secolo, il parroco unge le gole dei fedeli con dell'olio benedetto per proteggerli dal mal di gola.
* A [[Vignanello]] il 3 febbraio, dopo la solenne messa, il parroco unge le gole dei fedeli con il [[Crisma]] per proteggerli dalle malattie della gola, inoltre nel primo fine settimana di agosto si svolgono i festeggiamenti in onore di san Biagio e della compatrona [[Giacinta Marescotti|Santa Giacinta]] con la processione, le rievocazioni e diversi concerti.
* A [[Scido]] in Calabria era usanza fare 3 giri intorno alla chiesa ognuno con il proprio animale, in onore e la protezione di san Biagio. Oggi viene venerato con la benedizione della gola e la benedizione dei panini di san Biagio.
* A [[Pescasseroli]] il 3 febbraio, festa di San Biagio è chiamata “la biagiola“, una festa antichissima! Nella chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo, durante la celebrazione eucaristica si tiene la benedizione della gola, di zollette di zucchero, di dolciumi e caramelle, con folta partecipazione di giovani e fanciulli. Un tempo si benedivano solo zucchero e menta per riporli in casa durante tutto l’anno in caso di malanni di gola. È una cerimonia molto suggestiva e gioiosa.
* A Magenta (MI) il 3 febbraio di ogni anno, nel giorno di S. Biagio si rinnova la secolare e tradizionale Fiera, nata come festa del bestiame e delle macchine agricole e che negli anni si è sempre di più trasformata in una classica fiera di paese, molto più simile al mercato che ad una fiera. D'altra parte, nella tradizione popolare, San Biagio viene anche definito "mercante di neve", proprio per la tipicità della festa che cade in un periodo dove la neve ha spesso fatto la sua abbondante comparsa. Ai nostri giorni la fiera si svolge in prossimità della chiesetta dedicata al Santo e che si colloca all'estremità settentrionale del Convento delle madri Canossiane, custodi dello storico complesso, prezioso dal punto di vista architettonico ed artistico.
* A [[Galatina]] San Biagio viene festeggiato il 3 febbraio, dove nell'ex monastero olivetano a lui dedicato la popolazione di Galatina e dei paesi vicini si reca, fin dalle prime luci dell'alba nell'ex monastero, per ricevere dal sacerdote il rito della benedizione della "gola e da ogni altro male".
* Nel [[brescia]]no e in alcuni comuni al confine del [[mantova]]no la tradizione vuole che per San Biagio "si baci la prima persona che si incontra".<ref>[https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/non-solo-salute-per-san-biagio-i-detti-tra-baci-e-luce-1.3336325 Non solo salute per San Biagio: i detti tra baci e luce.]</ref>
*A [[Torremaggiore]] San Biagio viene festeggiato il 3 febbraio, alla fine delle Sante Messe, dal 1835 (primo documento pervenuto, ma era usanza già in precedenza) vengono benedette le gole dei fedeli accorsi, regalati loro dei laccetti rossi da mettere al collo e all' uscita viene offerto un pezzo di panettone.
 
* Ad [[Angri]] San Biagio viene festeggiato il 2 febbraio nella [[Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Angri)|chiesa di Santa Maria di Costantinopoli]] Ogni [[2 febbraio]], giorno dedicato a San Biagio di Sebaste, protettore di tutti i ''mali della gola'' (si intendono le infezioni ma anche gli affogamenti e problemi relativi ad essa), i devoti del santo durante questo giorno si recano nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli per farsi ungere la gola dal [[sacerdote]] con l'[[Olio santo|olio santo benedetto]] e per mangiare dei piccoli panini benedetti anch'essi per l'occasione. In [[Campania]] è usanza antica fare l'unzione della gola durante la festa del [[santo]]. La gola dei fedeli viene unta con l'olio santo utilizzando una penna di gallina con la quale viene tracciato il segno di croce. Nella [[Agreste|simbologia agreste]], la gallina indica la morte e la resurrezione, elementi su cui si fonda la [[dottrina cristiana]]. La festa si conclude con il pittoresco ''ciuccio di fuoco'' (asino di fuoco), una sagoma di cartone o altro materiale raffigurante un asino posta su un carretto e adornata dai fuochi pirotecnici, dopodiché vengono sparati i botti. Una variante diversa rispetto a quella di altre città dove si venera il santo durante la sua ricorrenza dove, si consumano anche dolci e panettoni con la sua immagine.<ref>{{Cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/25950|titolo=San Biagio Vescovo e martire
 
3 febbraio - Memoria Facoltativa|autore=Domenico Agasso|sito=Santi, beati e testimoni|editore=FAMIGLIA CRISTIANA|curatore=FAMIGLIA CRISTIANA|citazione=La consueta tradizione della preparazione da parte dei fedeli di preparare dei dolci e panettoni anche con l'immagine di san Biagio, durante la sua ricorrenza}}</ref>
* A [[San Biase]], in [[Molise]], il 2 e 3 febbraio si svolgono celebrazioni per la festa del santo che coinvolgono sia la sfera sacra che quella profana: la sera del 2 febbraio si susseguono partite di [[Morra]], che coinvolgono sia i paesani che gente che accorre da abitati nelle vicinanze, accompagnate dalla consumazione di vino, mentre il 3 febbraio si svolge la consegna delle pagnotte benedette da parte dei giovani del paese a tutte le case dei sanbiasesi, seguita poi dalla Santa Messa ed ''unzione della gola'' in onore di San Biagio.
* A [[San Benedetto del Tronto]], nelle [[Marche]], nel giorno di San Biagio si tiene la festa dei funai, istituita ufficialmente nel 2007 dall'amministrazione comunale, durante la quale si svolge la visita al "Sentiero dei funai". In questa occasione si introducono i visitatori al contesto storico, spiegando la grande rilevanza che l’industria e l’artigianato legati alla produzione di cordame rivestono per la società sambenedettese, tra storia, cultura e tradizioni che sono indissolubilmente legate ai funai, ai canapini e alle retare.<ref>{{Cita web|url=https://bum.comunesbt.it/2023/02/03/visita-studenti-festa-dei-funai/|titolo=Festa dei Funai, studenti in visita all’ultimo “sentiero dei funai”|autore=Ufficio Stampa del Comune di San Benedetto del Tronto|sito=Bollettino Ufficiale Municipale|editore=Comune di San Benedetto del Tronto|curatore=Ufficio Stampa|citazione=La visita al “Sentiero dei funai” è stata condotta dal responsabile dell’Archivio Storico comunale, Giuseppe Merlini, che ha introdotto i visitatori al contesto storico, spiegando la grande rilevanza che l’industria e l’artigianato legati alla produzione di cordame rivestono per la società sambenedettese, tra storia, cultura e tradizioni che sono indissolubilmente legate ai funai, ai canapini e alle retare.}}</ref>
 
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