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Nel corso degli anni erano state diverse le ribellioni che i [[Borbone di Napoli|Borbone]] avevano dovuto sedare: i [[Storia della Sicilia borbonica#Moti del 1820|moti siciliani]] del [[1820]] e del [[1837]], la rivoluzione calabrese del 1847<ref group="N">dove [[Domenico Romeo]], nel settembre del 1847, fu a capo di una rivolta, di cui è considerato l'ideatore, il promotore e l'organizzatore. Egli ordì una trama tra Calabria, Sicilia e Basilicata che coinvolse i veterani della Carboneria, e che, in accordo con i patrioti siciliani, doveva propagarsi in tutto il Regno. Il 3 settembre, con 500 insorti, occupò [[Reggio Calabria|Reggio]], ma, non essendoci unità d'intenti tra i dissidenti, la rivolta fallì e venne repressa nel sangue. Romeo fu decapitato, mentre a [[Gerace]] vennero fucilati cinque insorti: [[Michele Bello]], [[Rocco Verduci]], [[Pierdomenico Mazzone]], [[Gaetano Ruffo]] e [[Domenico Salvadori]].</ref>, la [[rivoluzione siciliana del 1848]]-1849 e quella calabrese dello stesso anno<ref group=N>La rivolta fu capeggiata da [[Benedetto Musolino]], che istituì un Governo provvisorio a [[Cosenza]].</ref> e il [[Storia del Regno delle Due Sicilie nel 1848|movimento costituzionale napoletano del 1848]].
Dal punto di vista militare, fondamentale era stata l'alleanza e il sostegno militare dell'[[Impero austriaco]].
Per due volte, infatti, i Borbone avevano riguadagnato il trono in seguito all'intervento degli eserciti austriaci: nel [[1815]] l'austriaco [[Federico Bianchi]] aveva sconfitto l'esercito napoletano di [[Gioacchino Murat]], cognato di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], nella [[battaglia di Tolentino]] e nel [[1821]] l'austriaco [[Johann Maria Philipp Frimont]] aveva sconfitto un secondo esercito napoletano, quello di [[Guglielmo Pepe]], nella [[battaglia di Rieti-Antrodoco|battaglia di Antrodoco]].
Nel 1849 le forze borboniche, che cercavano di invadere la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]], furono affrontate e vittoriosamente respinte dai volontari italiani comandati da Garibaldi.
Nel giugno 1859 si ebbe una rivolta di una parte dei reggimenti di [[mercenario|mercenari]] svizzeri (il 3º Reggimento Svizzero), in conseguenza del fatto che il governo [[Confederazione Elvetica|elvetico]] quell'anno aveva deciso che i suoi cittadini non avrebbero più potuto prestare servizio militare in potenze straniere<ref>{{Cita|de Cesare|p. 15}}.</ref>, e parte delle truppe mercenarie al soldo dei Borboni vennero disciolte<ref>{{Cita|Oliva|p. 231}}.</ref>.