Força Expedicionária Brasileira: differenze tra le versioni

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|Ruolo=
|Descrizione_ruolo=
|Dimensione= 25.334{{formatnum:25334}} uomini di cui<br />15.069{{formatnum:15069}} combattenti
|Struttura_di_comando=[[15th Army Group|XV gruppo d'armate]]<br /><small>[[Generale]] [[Harold Alexander]]</small>
*[[United States Army North|V armata americana]]<br /><small>[[Generale]] [[Mark Wayne Clark|Mark W. Clark]]</small>
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|Anniversari=
|Decorazioni=
|Onori_di_battaglia='''Perdite:'''<br />465 caduti<br />2.722{{formatnum:2722}} feriti<br />35 prigionieri<br />16 dispersi
<!-- Comandanti -->
|Comandante_corrente=
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{{Campagnabox Campagna d'Italia (Seconda guerra mondiale)}}
{{Citazione|È più facile che un serpente fumi che il Brasile entri in guerra in Europa!|Detto brasiliano.|Mais fácil uma cobra fumar cachimbo do que o Brasil participar da guerra na Europa!|lingua=pt}}
La '''''Força Expedicionária Brasileira''''' (in [[Lingua italiana|italiano]] "Forza di Spedizione Brasiliana"), conosciuta anche con l'acronimo '''FEB''', è stata la sola forza militare [[Brasile|brasiliana]] impiegata durante la [[seconda guerra mondiale]]. Contava più di 25.000{{formatnum:25000}} uomini, che combatterono a fianco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] durante la [[campagna d'Italia (1943-1945)|campagna d'Italia]].<ref name=Why>{{Cita web|url=https://www.businessinsider.com/why-brazilian-troops-had-best-world-war-ii-unit-patch-2020-7?r=US&IR=T|titolo=Why Brazilian troops had the best unit patch of World War II|autore=Blake Stilwell|lingua=en}}</ref>
 
Costituita dalla 1ª Divisione di Fanteria brasiliana, dalla 1ª Forza Aerea brasiliana (FAB)<ref name=FAB>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-forza-aerea-brasiliana-fab/|titolo=13 – La Forza Aerea Brasiliana (FAB) tra il 1944 e il 1945|data=28 ottobre 2013|accesso=20 aprile 2021}}</ref> e da altre unità di supporto dell'[[Exército Brasileiro|esercito brasiliano]], la FEB adottò il motto e il conseguente logo "Il serpente sta fumando", alludendo a un popolare detto ironico cariocabrasiliano.
 
== Il Brasile entra in guerra ==
=== Dalla neutralità alla belligeranza ===
Nel [[1939]], all'inizio della seconda guerra mondiale, il Brasile scelse di rimanere neutrale, coerentemente alla politica del presidente [[Getúlio Vargas]] di non allinearsi a nessuna delle grandi potenze, cercando di non compromettere gli interessi brasiliani con nessuno schieramento.<ref name=Why/><ref name=neu>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-neutralita/|titolo=3 – La neutralità}}</ref> La scelta venne motivata anche dal timore di Vargas nei confronti dei fascisti, già fautori di disordini all'interno del paese negli anni precedenti.<ref>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/il-brasile-tra-usa-e-germania/|titolo=2 – Il Brasile tra USA e Germania}}</ref>
 
Questo "pragmatismo" fu interrotto quando, all'inizio del [[1942]], gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] praticamente ordinarono al vacillante governo brasiliano di concedere l'isola di [[Fernando de Noronha]] e la costa nord-orientale brasiliana come base per il rifornimento dei mezzi militari degli Alleati.<ref name=neu/> Come conseguenza cominciarono sistematici siluramenti di navi mercantili brasiliane da parte di sommergibili italo-italiani e tedeschi;<ref>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/lattacco-al-brasile-di-germania-e-italia/|titolo=4 – L’attaccoL'attacco al Brasile da parte degli U-boot tedeschi e italiani (1942-1943)}}</ref> ciò rientrava nel tentativo dell'[[potenze dell'Asse|Asse]] di isolare il [[Regno Unito]], impedendogli di ricevere dal continente americano forniture vitali (attrezzature, armi e materie prime) per sostenere l'impegno in guerra contro i tedeschi.<ref name=neu/>
 
Gli attacchi avevano anche l'obiettivo di intimidire il governo brasiliano, in modo che si mantenesse neutrale; inoltre gli agenti infiltrati nel Paese e i simpatizzanti fascisti brasiliani, una vera e propria [[quinta colonna]], diffusero la voce che gli affondamenti fossero opera degli anglo-americani, interessati all'ingresso del Brasile nel conflitto al loro fianco. L'opinione pubblica brasiliana, colpita dalle morti dei civili e dai proclami provocatori e arroganti trasmessi dalla radio di Berlino, cominciò a richiedere che il Brasile dichiarasse guerra ai paesi dell'Asse. Infine, il 22 agosto dello stesso anno il Brasile dichiarò guerra alla [[Germania nazista]] e all'[[Storia d'Italia#Il ventennio fascista|Italia fascista]].<ref name=Why/><ref name=neu/>
 
=== Costituzione e partenza della FEB ===
Venne costituita in fretta a [[Rio de Janeiro]] la ''Forza di Spedizione Brasiliana'', dove vennero inquadrati soldati appena reclutati e ufficiali riservisti oppure da poco formati (oltre che molto personale di supporto).<ref name=add>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/laddestramento-della-feb/|titolo=6 – L’addestramentoL'addestramento della FEB (1944)}}</ref> Vennero richiamati ben 107.000{{formatnum:107000}} uomini, ma molti dovettero essere scartati per mancanze fisiche; inoltre i brasiliani non erano preparati alla crudezza della guerra europea, tanto che nel corso del conflitto in seno alla FEB ci furono ben 433 casi di [[esaurimento nervoso]].<ref name=add/>
 
Solo agli inizi del [[1944]], dopo quasi due anni dall'entrata in guerra del Brasile, la FEB era pronta per prendere parte al conflitto. Il 31 marzo la Forza di Spedizione Brasiliana sfilò in parata per le strade di Rio de Janeiro,<ref name=add/> ma solo tre mesi più tardi i militari carioca cominciarono ada imbarcarsi alla volta dell'Europa.<ref>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-feb-entra-in-guerra/|titolo=7 – La FEB entra in guerra}}</ref>
 
== La campagna d'Italia ==
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I primi brasiliani giunsero a [[Napoli]] il 16 luglio 1944, sotto il comando del generale [[João Batista Mascarenhas de Morais]].<ref name=arrivo>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-campagna-ditalia/|titolo=8 – La FEB nella Campagna d’Italia (1944-1945)}}</ref> Le prime settimane furono usate per acclimatarsi, per far arrivare l'attrezzatura minima e per completare la formazione necessaria sotto la supervisione del comando statunitense, al quale la FEB era subordinata, visto che la preparazione in Brasile si era dimostrata insufficiente nonostante i due anni di attesa.<ref name=arrivo/><ref>{{Cita libro|titolo=Depoimento de oficiais da reserva sobre a FEB|lingua=pt|autore=AA. VV.|editore=Editora Cobraci|anno=1949}}</ref>
 
La sempre più consistente FEB venne prima trasferita a [[Tarquinia]] e poi a [[Vada (Rosignano Marittimo)|Vada]], presso [[Livorno]], dove ricevette la visita di [[Winston Churchill]].<ref name=arrivo/> I soldati brasiliani erano una delle venti divisioni alleate presenti al fronte in quel momento, una vera e propria Babele costituita da statunitensi (comprese le truppe segregate della 92ª divisione, formate da discendenti di africani e giapponesi e comandate da ufficiali bianchi), italiani antifascisti, esiliati europei (polacchi, cechi e greci), truppe coloniali britanniche (canadesi, neozelandesi, australiani, sudafricani, indiani, kenioti, ebrei e arabi) e francesi (marocchini, algerini e senegalesi), in una diversità etnica comparabile solo al fronte francese del [[1918]].<ref name=azioni>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/le-prime-azioni-di-guerra/|titolo=9 – Le prime azioni di guerra della FEB (settembre 1944)}}</ref>
 
La FEB fu integrata in seno al IV Corpo d'Armata statunitense, sotto il comando del generale [[Willis D. Crittenberger]], a sua volta assegnato alla [[United States Army North|5ª armata americana]] comandata dal generale [[Mark Wayne Clark]]. Al loro arrivo in Italia la FEB venne rifornita con uniformi statunitensi, riconoscibili poiché provviste dell'iconico logo del serpente fumante.<ref name=Why/>
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[[File:GAC P-47s of Brazil.jpg|thumb|left|Un P-47 in forza all'aviazione brasiliana]]
[[File:Soldati brasiliani della FEB attraversano Sassomolare verso casa Vornetti per portarsi al punto di osservazione della Coda.jpg|miniatura|200px|Soldati brasiliani attraversano [[Sassomolare]]]]
La FEB entrò in combattimento nel settembre del [[1944]] nella valle del [[Serchio|fiume Serchio]], a nord di [[Lucca]], nel complesso dell'[[Operazione Olive]]. Le prime vittorie furono ottenute con le conquiste di [[Massarosa]], [[Monte Prana]] e [[Camaiore]],<ref name=Why/> da dove cominciò una proficua collaborazione con la [[Resistenza italiana]].<ref name=azioni/> In quei giorni si registrò il primo morto in combattimento, Antenor Chirlanda di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], ucciso dal [[fuoco amico]].<ref name=azioni/>
 
I brasiliani si attestarono quindi tra [[Borgo a Mozzano]] e [[Castelnuovo di Garfagnana]], controllando tutto il settore della valle del Serchio e conquistando poco dopo [[Barga]].<ref name=azioni/> Nonostante i successi dei brasiliani, nel complesso l'Operazione Olive fu un limitato successo tattico alleato e il fronte tornò presto a stabilizzarsi.<ref name=app>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-feb-sugli-appennini-modenesi/|titolo=10 – La FEB sugli Appennini}}</ref>
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==== Battaglia del Monte Castello ====
{{vedi anche|Battaglia del Monte Castello}}
Visto il successo della campagna di settembre e inizio ottobre, alla fine di novembre la FEB, in pochi giorni, fu responsabile della presa della zona di [[Monte Castello (Appennino tosco-emiliano)|Monte Castello]] e [[Monte Belvedere (Appennino tosco-emiliano)|Monte Belvedere]], che glile costò pesanti perdite.<ref name=app/>
 
Il comandante della FEB avvertì la 5ª armata statunitense che tale missione non poteva essere realizzata da una sola divisione, come era già stato dimostrato in tentativi falliti in altre missioni, e che per aver successo sarebbe stato necessario l'attacco congiunto di due divisioni contemporaneamente a monte Belvedere, [[monte della Torraccia]], Monte Castello e [[Castelnuovo (Vergato)|Castelnuovo]].<ref>{{Cita libro|autore=[[João Batista Mascarenhas de Morais]]|titolo=A FEB por seu comandante|lingua=pt|editore=Editora Progresso|anno=1947}}</ref> Tali argomentazioni furono accettate solo dopo il fallimento di due sanguinosi e inutili attacchi brasiliani, uno a novembre e l'altro a dicembre.<ref name=app/>
 
==== Settore appenninico ====
Non riusciendoriuscendo a catturare Monte Castello, i brasiliani furono obbligati a svernare dove si trovavano. Durante il rigido inverno tra il [[1944]] e il [[1945]] sugli [[Appennini]] la FEB trovò temperature proibitive, fino anche a venti gradi sotto lo zero. I brasiliani furono fiaccati dalla molta neve, dall'umidità e dai continui attacchi da parte del nemico, che attraverso piccole schermaglie cercava di minare la resistenza fisica e psicologica delle truppe, non abituate alle basse temperature e già provate da più di tre mesi di campagna ininterrotta senza pause di recupero.<ref>{{Cita libro|autore=Massaki Udihara|titolo=Um médico brasileiro na fronte|lingua=pt|editore=Imprensa Oficial do Estado|anno=2002|ISBN=85-86179-34-5}}</ref>
 
I tedeschi volevano inoltre testare possibili punti deboli nel settore occupato dai brasiliani per una controffensiva invernale. Tuttavia, sotto questo aspetto, l'atteggiamento involontariamente aggressivo dei due tentativi di prendere Monte Castello alla fine del [[1944]] e il rispondere alle incursioni esplorative del nemico nel territorio occupato dalla FEB con incursioni esplorative della FEB in territorio nemico, fece sì che i tedeschi e i loro alleati scegliessero per la loro controffensiva un altro settore del fronte italiano, occupato dalla 92ª divisione statunitense.
 
=== I successi ===
==== Presa di Monte Castello, Montese e Sassuolo ====
[[File:Roteiro_da_FEB_na_Campanha_da_Itália.jpg|miniatura|right|300px|Mappa che mostra l'avanzata dei brasiliani in Italia; le azioni significative sono marcate da una bandiera brasiliana.]]
{{Vedi anche|Battaglia della sacca di Fornovo|Battaglia di Montese|Operazione Riva Ridge}}
Tra la fine di febbraio e il marzo del 1945, come aveva suggerito il comandante della FEB, iniziò l'[[operazione Riva Ridge]] per sfondare gli ultimi baluardi della [[Linea Gotica]] sull'Appennino modenese e bolognese. Assieme alla [[10th Mountain Division|10ª Divisione da Montagna statunitense]], arrivata di recente, i brasiliani conquistarono molte posizioni, tra cui Monte Castello e Castelnuovo, mentre gli statunitensi presero Monte Belvedere e [[Monte della Torraccia]]. Da queste posizioni fu possibile avviare l'offensiva finale di primavera, nella quale, in aprile, la FEB prese il paese di [[Montese]] con la [[battaglia di Montese|battaglia del 14 aprile]].<ref>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-vittoria-di-monte-castello/|titolo=11 – La vittoria di Monte Castello dei brasiliani della FEB}}</ref>
 
La battaglia di Montese fu piuttosto cruenta, con frequenti scontri ravvicinati all'arma bianca tra brasiliani e tedeschi. Nonostante l'accanita resistenza, i cariocabrasiliani riuscirono a conquistare [[Montese]] e l'adiacente collina di Serretto, ma non riuscirono a conquistare le alture di [[Monte Rotondo]], Montebuffone e Montello, ancora presidiate dai soldati austriaci del Battaglione Mittenwald e dai tedeschi della 114ª Divisione Jager.<ref name=spallata>{{Cita web|titolo=12 – La spallata finale. La FEB verso la Pianura Padana|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-spallata-finale/}}</ref> Le posizioni conquistate da parte delle truppe brasiliane, sommate a quelle ottenute dalla divisione di montagna statunitense in questo settore secondario, ma vitale, diedero la possibilità alle forze sotto il comando dell'VIII [[British Army|Armata britannica]], più a est nel settore principale del fronte italiano, di vedersi finalmente libere dal fuoco di artiglieria nemica che partiva da quei punti e di spostarsi sopra [[Bologna]], rompendo la [[Linea Gotica]] dopo otto mesi di combattimento. Il 23 aprile 1945, dopo aver conquistato [[Zocca]], la FEB entrò vittoriosa a [[Sassuolo]], liberando la città.<ref>{{cita web|url=http://www.sassuolonline.it/ottonovecento.htm|autore=Paola Gemelli|titolo=Dall'Ottocento ad oggi|accesso=4 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161214235957/http://www.sassuolonline.it/ottonovecento.htm}}</ref>
 
==== Sacca di Fornovo ====
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=== Rientro in Brasile e smobilitazione ===
Non appena ricevuta notizia della fine della guerra in Europa, il 6 giugno 1945 il Ministero della Guerra del Brasile ordinò che le unità della FEB ancora in Italia si subordinassero al comandante della prima regione militare (1ª RM), situata nella città di [[Rio de Janeiro]]: ciò significava lo scioglimento del contingente. Questo frettoloso ritiro fu probabilmente motivato dal timore del presidente Vargas che il generale Mascarenhas, di ritorno con migliaia di veterani addestrati e pronti al combattimento, potesse tentare un [[colpo di statoStato]] per spodestarlo.<ref name=spallata/>
 
I brasiliani lasciarono l'Italia imbarcandosi daa Napoli tra il luglio e il settembre 1945. Una volta arrivati in Brasile e congedati, il governo dispose il ritiro e la distruzione di tutte le divise dei militari della FEB per cercare di cancellarla al più presto.<ref name=spallata/>
 
== La Forza Aerea Brasiliana ==
[[File:Distintivo_da_FEB_1_GC.PNG|miniatura|right|150px|Simbolo dei piloti della FAB.]]
Un contribuito determinante alla guerra venne dato anche dalla Forza Aerea Brasiliana (FAB), che scelse come proprio simbolo uno struzzo armato.<ref name=FAB/> Addestrati da istruttori americani, i 350 piloti brasiliani della FAB si dimostrarono tra i più efficienti della campagna d'Italia, distruggendo da soli al nemico il 15% dei veicoli, il 28% dei ponti, il 35% dei depositi di combustibile e l'85% dei depositi di munizioni.<ref name=Why/><ref name=FAB/>
 
Durante i 192 giorni di operatività la FAB compì quasi {{formatnum:3000}} incursioni, tra le quindici e le sedici giornaliere.<ref name=FAB/> Al contrario del resto del corpo, una parte della Forza Aerea Brasiliana rimase attiva anche dopo la guerra perché finanziata dagli Stati Uniti.<ref name=FAB/>
 
=== Partecipazione della Forza Aerea Brasiliana ===
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|-
|Totale uscite offensive
|{{formatnum:2546}}
|2.546
|-
|Totale uscite difensive
Riga 137:
|-
|Totale ore di volo in operazioni di guerra
|{{formatnum:5465}}
|5.465
|-
|Totale ore di volo effettuate
|{{formatnum:6144}}
|6.144
|-
|Totale bombe sganciate
|4442
|4.442
|-
|Bombe incendiarie (FTI)
Riga 154:
|72
|-
|Bombe da demolizione ({{formatnum:1000}} lb)
|8
|-
|Bombe da demolizione (500 lb)
|{{formatnum:4180}}
|4.180
|-
|Totale approssimativo di tonnellaggio di bombe
|{{formatnum:1010}}
|1.010
|-
|Totale munizioni calibro 50
|{{formatnum:1180200}}
|1.180.200
|-
|Totale razzi lanciati
Riga 170:
|-
|Totale litri di benzina consumata
|{{formatnum:4058651}}
|4.058.651
|}
{{breakCol}}
Riga 189:
|-
|Trasporti motorizzati
|{{formatnum:1304}}
|1.304
|686
|-
Riga 275:
 
== Le perdite ==
Durante la campagna d'Italia il Brasile perdette in combattimento 457 uomini, 444 soldati semplici e 13 ufficiali, oltre a 8 ufficiali-piloti della [[Força Aérea Brasileira|Forza Aerea Brasiliana]] (FAB).<ref name=Why/><ref>{{Cita web|url=https://forcaexpedicionariabrasileira1944.wordpress.com/la-feb-verso-loblio/|titolo=14 – La FEB verso l’oblio}}</ref> Vi furono inoltre circa duemila feriti dovuti a lesioni da combattimenti e più di dodicimila dispensati per ferite, mutilazioni o altre cause. Nel territorio di [[Montese]] furono 89 i morti brasiliani tra marzo e aprile 1945. Considerando sostituzioni e turni, dei venticinquemila uomini inviati più di ventiduemila hanno partecipato alle azioni.<ref>{{Cita libro|autore=Celso Castro |autore2= Vitor Izecksohn |autore3= Hendrik Kraay|titolo=Nova história militar brasileira|editore=Fundação Getúlio Vargas|anno=2004|ISBN=85-225-0496-2}}</ref>. Quindi, compresi morti e invalidi, la FEB ha avuto una media di 1,7 uomini per ogni posto di combattimento, un grado apprezzabile se paragonato ad altre divisioni in condizioni analoghe. Alla fine della campagna la FEB aveva catturato più di ventimila soldati nemici, {{formatnum:14779}} solo a [[Fornovo di Taro]], ottanta cannoni, millecinquecento autovetture e quattromila cavalli.
 
== Cimitero militare e monumenti ==
[[File:Pistoia sacrario dell esercito brasiliano 4.jpg|miniatura|Sacrario dell'esercito brasiliano a [[Pistoia]] ]]
I brasiliani caduti nella campagna d'Italia furono sepolti a [[Pistoia]], in località San Rocco. Nel [[1960]] vennero trasferiti in Brasile nel [[Monumento nazionale ai caduti della II guerra mondiale (Brasile)|monumento eretto all'Aterro do Flamengo]], zona sud di [[Rio de Janeiro]], in onore e ricordo del loro sacrificio.
 
Cinque anni dopo a Pistoia, nello stesso luogo ove si trovava il cimitero, si iniziò la costruzione (durata fino al [[1967]]) del [[Monumento votivo militare brasiliano]]. Durante i lavori venne ritrovato un ultimo corpo che non fu possibile identificare; si decise così di lasciarlo nel sacrario stesso come [[milite Ignoto|milite ignoto]].<ref name=Pistoia>{{Cita web|url=http://www.comune.pistoia.it/cgi-bin/comunicati/comunicati.cgi?cmd=vis&id=461|titolo=La storia di un ettaro di Brasile a Pistoia |sito= Comune di Pistoia|data = 20 aprile 2005|accesso = 15 novembre 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20201130221647/https://www.comune.pistoia.it/comunicati-stampa/la-storia-di-un-ettaro-di-brasile-pistoia|dataarchivio=30 novembre 2020|urlmorto=sì}}</ref>
 
All'intervento militare brasiliano a fianco degli Alleati sono dedicati altri monumenti in [[Italia]]: a [[Gaggio Montano]], [[Montese]],<ref>{{Cita web|url=http://www.lineagoticamontese.eu |titolo=Il paese di Montese}}</ref> [[Vergato]] e a [[Porretta Terme]] in [[provincia di Bologna]], [[Santa Croce sull'Arno]] e [[Staffoli]] in [[provincia di Pisa]] e a [[Collecchio]], località [[Pontescodogna]], in [[provincia di Parma]], nel luogo in cui si arresero i fanti tedeschi e i bersaglieri italiani sconfitti nella [[Sacca di Fornovo]]. A [[Montese]] in [[provincia di Modena]], oltre a un monumento, è dedicata alla FEB una sezione specifica del locale museo storico.<ref name=Montese1>{{Cita web|http://www.museo.comune.montese.mo.it/web_italiano/SS05.htm|titolo=La Força Expedicionária Brasileira e la liberazione di Montese|sito= Museo storico di Montese|accesso=6 settembre 2011}}</ref> Anche nel Museo di Iola di Montese è presente una sezione dedicata alla FEB.<ref>{{Cita web|url=http://www.sulleormedeinostripadri.it/it/home/sale/memorie-d-italia-1939-1945/forca-expedicionaria-brasileira-feb.html#!DSC_0064x|titolo=Forca Expedicionaria Brasileira|accesso=6 settembre 2018}}</ref> Nel 2014 è stato inaugurato un cippo dedicato alla FEB a Sassuolo nella rotatoria tra la Circonvallazione e viale della Pace.<ref>{{cita news|url= http://www.bologna2000.com/2014/04/23/liberazione-inaugurato-a-sassuolo-il-cippo-sulla-circonvallazione/|data=23 aprile 2014|pubblicazione=Sassuolo2000|titolo=Liberazione: a Sassuolo inaugurato il cippo della rotatoria tra la Circonvallazione e viale della Pace}}</ref>
 
== Soprannome==
A causa della riluttanza del regime brasiliano a farsi coinvolgere più profondamente nello sforzo bellico alleato, all'inizio del 1943 un popolare detto brasiliano era ''É mais fácil a cobra fumar do que o Brasil entrar na guerra'' ("È più probabile che un serpente fumi piuttosto che il Brasile entri in guerra").<ref>''Memórias do Marechal Mascarenhas de Morais'', Coleção Documentos brasileiros, Editoras Biblioteca do Exército e Livraria José Olympio Editora, 1969, p. 189</ref> Prima che la FEB entrasse in combattimento, l'espressione "a cobra vai fumar" ("il serpente fumerà") era spesso usata in Brasile in un contesto simile al modo di dire italiano "l'asino che vola" o all'inglese "[[maiale volante|quando i maiali volano]]"; i soldati della divisione successivamente si chiamarono ''Cobras Fumantes'' ("serpenti fumanti") e indossavano una toppa sulla spalla raffigurante un serpente verde che fumava la pipa. Era anche comune per i soldati brasiliani scrivere sui loro mortai "A Cobra Está Fumando..." ("Il serpente sta fumando..."). Dopo la guerra il significato è stato invertito, arrivando a significare che qualcosa accadrà definitivamente e in modo furioso e aggressivo. Con questo secondo significato, l'uso dell'espressione ''A Cobra Vai Fumar!'' ("Il serpente fumerà!") è stato mantenuto nel [[portoghese brasiliano]] fino ada oggi.
 
== Nella cultura di massa ==
Il gruppo [[power metal]] svedese dei [[Sabaton]] ha dedicato alla FEB (e specificamente all'eroico sacrificio di tre dei suoi soldati, Arlindo Lúcio da Silva, Geraldo Baeta da Cruz e Geraldo Rodrigues de Souza, morti durante la battaglia di Montese) la canzone ''Smoking Snakes'', contenuta nell'album ''[[Heroes (Sabaton)|Heroes]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.azlyrics.com/lyrics/sabaton/smokingsnakes.html|titolo=Smoking Snakes (lyrics)|lingua=en|autore=[[Sabaton]]}}</ref><ref>{{YouTube|url=https://www.youtube.com/watch?v=m3QMnxy2Grk|titolo=SABATON - Smoking Snakes}}</ref> Nel 2002 venne prodotto il documentario ''A Cobra Fumou'', diretto da Vinícius Reis, il primo documentario dedicato alla FEB e contenente interviste con i veterani di questa unità.
Nel 2002 venne prodotto il documentario ''A Cobra Fumou'', diretto da Vinícius Reis, il primo documentario dedicato alla FEB e contenente interviste ai veterani di questa unità.
 
== Note ==
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* Walter Bellisi. ''Arrivano i Nostri - Il Brasile nella seconda guerra mondiale, la presa di Montecastello e la battaglia di [[Montese]]''. Formigine (MO), Golinelli Editore, 1995.
* Andrea Giannasi. ''Il Brasile in guerra. La partecipazione della Força Expedicionaria Brasileira alla Campagna d'Italia (1944-1945)''. Roma, Prospettiva Editrice, 2004, ISBN 88-7418-284-8
* Andrea Giannasi, ''Il Brasile in guerra. La ForçForça Expedicionaria Brasileira in Italia (1944-1945)'', Carocci editore, Roma, 2014, ISBN 978-88-430-6726-8
* Fabio Gualandi. ''Monumenti dedicati al soldato brasiliano pela Forca Expedicionaria Brasileira (F.E.B.) na campanha da Italia'', Vergato, Tip. Ferri, stampa 2005.
* N.S. Mathewson, ''Storia operativa della 1ª B.E.F.''.
* Vito Paticchia, (a cura di)., ''Guerra e Resistenza sulla Linea gotica tra Modena e Bologna, 1943-1945'', prefazione di Francesco Berti Arnoaldi, Modena, Artestampa, 2006.
* Giovanni Sulla, Ezio Trota. ''Gli eroi venuti dal Brasile. Storia fotografica del corpo di spedizione brasiliano in Italia (1944-45)''. Modena, Il fiorino, 2005 ISBN 88-7549-070-8
* Giovanni Sulla. ''La Forza Aerea Brasiliana nella Campagna d'Italia 1944-1945. Struzzi nei cieli d'Italia''. Modena, Il fiorino, 2011 ISBN 978-88-7549-371-4