Tamerlano: differenze tra le versioni

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L'obiettivo successivo riguardò il [[Khorasan]] (oggi Afghanistan), diviso dalla Corasmia da un'area desertica.<ref name="ber68"/> Nel 1381 Tamerlano seppe inserirsi nelle lotte intestine che lì imperversavano e assoggettò alcuni territori nella regione.<ref name="gro428">{{cita|Grousset (1970)|p. 428}}.</ref> L'espansione continuò infatti ai danni della cosiddetta "repubblica" locale dei [[Sarbadar|Sarbadār]] ("pendagli da forca"), che si sviluppava nel [[Bayhaq]].<ref>{{cita|Bernardini (2022)|pp. 70-71}}.</ref> Avendo già dimostrato simpatie nei loro confronti quando era in lotta con Amīr Ḥusayn,<ref name="ber40"/> i Sarbadār decisero di dichiararsi vassalli di Tamerlano pacificamente. Il grande emiro intuì che [[Khwāja ʿAlī]], alla guida di quella regione e incontrato da Tamerlano personalmente, era un personaggio politico molto astuto e con cui conveniva avere dei rapporti distesi.<ref name="ber7475">{{cita|Bernardini (2022)|pp. 74-75}}.</ref> Figlio del ''murshid'' [[Sadr al-Dīn Mūsā]] e personalità [[Sciiti|sciita]] di grande importanza, Khwāja ʿAlī avrebbe avuto una certa influenza su Tamerlano e questi ne apprezzò «il valore e il suo parlare franco».<ref group="nota">L'affermazione secondo cui Tamerlano si fosse addirittura convertito alla variante islamica dello [[sciismo]] è considerata priva di prove. Tuttavia, di certo l'emiro rimase affascinato dalla personalità di Khwāja ʿAlī, incontrato nei sobborghi di [[Nishapur]]. Le fonti riferiscono che il loro incontro si svolse nella seguente maniera: {{citazione|Quando Khwāja 'Alī gli fu indicato come uno sciita, [Timur] lo interrogò sulla sua dottrina (''mazhhab'') e sul suo credo (''mu'taqad''). Egli rispose [in arabo]: «Gli uomini seguono la fede dei loro re, ovvero il popolo si adegua alla fede dei sovrani. La mia dottrina è il rito del Signore delle Congiunzioni astrali». Questa spiegazione fu accolta bene e Khwāja 'Alī venne lodato. [Tamerlano] rispose: «Come ha detto il Profeta – su di lui la pace e il saluto! – Chi si separa dalla sunna non pretenda la mia intercessione e altrove ha detto sia benvoluta la comunità!, e siccome io voglio unire i [nostri] due regni ne ricaverò un popolo sunnita e un'unica comunità».|Sharaf al-Din Ali Yazdi, ''Ẓafarnāma'', 1, p. 85 ({{cita|Bernardini (2022)|p. 74}}).}}</ref><ref name="ber7475"/>
 
Quando fece ritorno a Samarcanda nell'inverno del 1381, le popolazioni di alcune città del [[Sistan]] insorsero, sobillate da signori locali che non tolleravano l'autorità dell'emiro. Nel 1383 Tamerlano ritornò a sud e punì con estrema crudeltà i ribelli, come testimoniano le fonti coeve.<ref name="gro428"/> Secondo lo storico [[René Grousset]], la sensazione di desolazione trasmessa a un viaggiatore straniero in visita in quell'area riusciva ancora nel Novecento a far intravedere le cicatrici delle rigidi repressioni compiute da Tamerlano.<ref name="gro428"/> Dal Sistan Tamerlano decise di spingersi verso [[Kandahar]] nel 1383 e, successivamente, nel [[Mazandaran]], sul [[Mar Caspio]], dipinta dal governatore di [[Amul]], [[Iskandar-i Shaykhi]], come una terra dalle grandi ricchezze.<ref name="gro429">{{cita|Grousset (1970)|p. 429}}.</ref> Il signore locale, [[Amir Vali|Amīr Valī]], seppe sfruttare appieno le caratteristiche del suo territorio e fu in grado di causare gravi perdite ai timuridi, ma in seguito Tamerlano si riprese e, nel 1384, assediò [[Asterabad]], principale centro della regione.<ref name="gro429"/> La repressione fu così atroce che riguardò persino «i bambini in fasce», ma Valī non vi assistette perché fuggì in [[Azerbaigian]] e non rappresentò mai più un pericolo.<ref name="gro429"/> Scongiurato ogni possibile rischio di interfacciare un nuovo nemico nei territori appena acquisiti a settentrione, Tamerlano poté concentrarsi sui suoi successivi obiettivi, il [[Caucaso]] orientale e l'[[Iraq]], quest'ultimo meno frammentato della Persia e dominato dai [[Jalayridi]].<ref name="gro429"/><ref>{{cita|Marozzi (2012)|p. 106}}.</ref>
 
=== Campagna triennale in Persia del nord e Caucaso e guerra con i kipčaki ===