San Benedetto da Norcia tra i santi Girolamo e Ludovico di Tolosa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 14:
'''''San Benedetto da Norcia in cattedra fra san Gerolamo e san Lodovico da Tolosa''''' è un dipinto [[Pittura a olio|olio]] su [[tela]] opera di [[Andrea Previtali]] del [[1524]] conservato nella cappella intitolata al santo [[Benedetto da Norcia|nursino]] del [[Duomo di Bergamo]]<ref name="Luigi Paganoni">{{cita libro|autore=Bruno Cassinelli|autore2=Luigi Paganoni|autore3=Graziella Colmuto Zanella|titolo=Duomo di Bergamo|editore=Bolis|anno=1991|pagina=99-100|isbn=88-7827-021-0}}</ref>.
== Storia ==
La presenza di un altare dedicato a san Benedetto da Norcia ha una storia precedente la chiesa di Sant'Alessandro, fu infatti un dovere imposto dal [[papa Benedetto XII]] nel 1341 conseguente alle vicissitudini cittadine. Nel [[1329]] Bergamo era governata dai [[Visconti]], [[Matteo II Visconti|Matteo]] e [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo]]. Questi dichiararono la città favorevole all'[[Antipapa Niccolò V]] eletto con l'appoggio di [[Ludovico il Bavaro]] con la conseguente interdizione della città da parte del legittimo [[papa Giovanni XXII]]. Per tre volte una delegazione cittadina si recò ad [[Avignone]], sede papale, rappresentata da ''Guidotto del Calice'' incaricato da [[Alberico da Rosciate]] per chiedere il perdono e il proscioglimento dalla censura. Il 17 giugno 1341 il papa emanava una bolla di assoluzione ma impose alcune clausole, tra queste l'edificazione di una edicola intitolato al santo norcino, e l'obbligo di ingrandire la presente chiesa dedicata a san [[Vincenzo di Saragozza|Vincenzo]]<ref name="Luigi Paganoni"/>.
 
<br>Nel [[1329]] Bergamo era governata dai [[Visconti]], [[Matteo II Visconti|Matteo]] e [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo]]. Questi dichiararono la città favorevole all'[[Antipapa Niccolò V]] eletto con l'appoggio di [[Ludovico il Bavaro]] con la conseguente interdizione della città da parte del legittimo [[papa Giovanni XXII]]. Per tre volte una delegazione cittadina si recò ad Avignore, sede papale, rappresentata da ''Guidotto del Calice'' incaricato da [[Alberico da Rosciate]] per chiedere il perdono e il proscioglimento dalla censura. Il 17 giugno 1341 il papa emanava una bolla di assoluzione ma impose alcune clausole, tra queste l'edificazione di una edicola intitolato al santo norcino, e l'obbligo di ingrandire la presente chiesa dedicata a san [[Vincenzo di Saragozza|Vincenzo]]<ref name="Luigi Paganoni"/>.
<br>Con la riedificazione del nuovo duomo nel [[XVI secolo]], la cappella venne distrutta ma, onde rispettare l'imposizione, venne edificato l'altare e l'8 giugno 1523 venne commissionata la pala dedicata al santo ad Andrea Previtali dal podestà [[Girolamo Barbarigo]], uno dei lavori di maggior prestigio commissionatacommissionati all'artista, intitolata a san Benedetto da Norcia.
 
La pala venne stimata da [[Lorenzo Lotto]] e da [[Antonio Boselli]] che fissarono il valore in 92 scudi d'oro. Il pittore veneziano avrebbe dovuto pitturare la cappella, lavoro eseguito da [[Giovan Battista Guarinoni d'Averara]].