Gran Premio di San Marino 1994: differenze tra le versioni

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[[File:Circuit Imola 1992 Tamburello (vectorized).svg|thumb|La curva del ''Tamburello'', punto dell'incidente mortale di [[Ayrton Senna]]]]
 
Poco prima dell'inizio gara, alcune telecamere poste lungo la griglia di partenza inquadrarono, per alcuni istanti, un Ayrton Senna particolarmente pensieroso, probabilmente provato per i terribili incidenti del venerdì e del sabato e forse anche timoroso per qualcosa che sarebbe potuto succedere alla sua persona quella stessa Domenica.
Il terzo grave incidente del weekend si verificò già alla partenza della gara: allo scattare del semaforo verde la Benetton di JJ Lehto, quinta in griglia, ebbe un problema tecnico e spense il motore, rimanendo ferma sulla piazzola. Le macchine che la seguivano scartarono bruscamente sui lati per evitarla, ma Pedro Lamy, partito dalle retrovie, si avvide dell'ostacolo solo all'ultimo momento: l'elevata velocità e la presenza di altre monoposto al suo fianco resero inevitabile il violento impatto, con la Lotus che letteralmente sfondò il retrotreno della Benetton, andando poi alla deriva per un centinaio di metri e fermandosi allo sbocco della pit-lane. Entrambi i piloti non riportarono conseguenze (salvo alcuni indolenzimenti), ma i detriti persi dalle auto coinvolte volarono in tutte le direzioni; alcuni di essi scavalcarono le recinzioni e finirono sulle tribune ferendo nove spettatori,<ref name="Times tragic">{{Cita news | titolo = A tragic weekend | url = http://www.timesonline.co.uk/article/0,,12771-1079325,00.html | pubblicazione = The Times | editore = News International | data=19 aprile 2004 | accesso=28 ottobre 2006}}</ref> dei quali uno, colpito da una gomma, rimase qualche giorno in coma.
 
IlLa terzogara graveiniziò incidentecon delprotagonista weekendun siterzo grave incidente, verificòverificatosi già alla partenza della gara: allo scattare del semaforo verde, la Benetton di JJ Lehto, quinta in griglia, ebbe un problema tecnico e si spense il motore, rimanendo ferma sulla piazzola. Le macchine che la seguivano scartarono bruscamente sui lati per evitarla, ma Pedro Lamy, partito dalle retrovie, si avvide dell'ostacolo solo all'ultimo momento: l'elevata velocità e la presenza di altre monoposto al suo fianco resero inevitabile il violento impatto, con la Lotus che letteralmente sfondò il retrotreno della Benetton, andando poi alla deriva per un centinaio di metri e fermandosi allo sbocco della pit-lane. Entrambi i piloti non riportarono conseguenze (salvo alcuni indolenzimenti), ma i detriti persi dalle auto coinvolte volarono in tutte le direzioni; alcuni di essi scavalcarono le recinzioni e finirono sulle tribune ferendo nove spettatori,<ref name="Times tragic">{{Cita news | titolo = A tragic weekend | url = http://www.timesonline.co.uk/article/0,,12771-1079325,00.html | pubblicazione = The Times | editore = News International | data=19 aprile 2004 | accesso=28 ottobre 2006}}</ref> dei quali uno, colpito da una gomma, rimase qualche giorno in coma.
 
Poiché il rettilineo dei box si era riempito di detriti, la direzione di gara ordinò l'ingresso in pista della [[safety car]] (condotta dal pilota [[Massimiliano Angelelli (pilota automobilistico)|Max Angelelli]]), per rallentare i concorrenti e dare modo ai commissari di ripulire il tracciato e spostare i relitti delle auto incidentate.