Mike Ploog: differenze tra le versioni

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Tra gli anni ottanta e gli anni novanta la produzione a fumetti dell'autore si riduce notevolmente, a parte qualche progetto per cui nutre un particolare interesse e può essere sviluppato come graphic novel senza particolari deadline da parte dell'editore. Specialmente a partire dagli anni novanta Ploog assiste a grandi cambiamenti all'interno dell'industria cinematografica. I costi di produzione lievitano e si cerca di creare blockbuster con lauti profitti. La parte creativa viene messa in secondo piano e le tensioni all'interno degli studios aumentano così come la ricerca di un prodotto che garantisca lauti guadgni. Il divertimento e la libertà creativa vengono sempre meno. Di conseguenza a metà degli anni duemila l'artista decide di ritornare più stabilmente nel settore dei comic. Durante gli anni novanta non rimane però completamente a digiuno dalla pubblicazione di opere a fumetti, anche se sporadiche. La proposta che non se la sente di declinare arriva dalla casa editrice indipendente ''First Publishing'' per la collana Classic Illustrated che si proponeva di adattare a fumetti classici della letteratura. A Ploog viene offerta la possibilità di realizzare una graphic novel a fumetti su [[Oliver Twist]], opera particolararmente amata da dall'artista grande estimatore dello scrittore [[Mark Twain]].
[[File:Tom Sawyer 1876 frontispiece.jpg|thumb|left|Illustrazione di Tom Sawyer tratta dal celebre romanzo di Dickens.]]
Ploog è più propenso a realizzare subito un adattamento de ''Le Avventure di Hucleberry Finn'' il suo romanzo preferito riferito a Twain. [[Huckleberry Finn]] è già però apparso in precenzaprecedenza su ''Le Avventure di Tom Sawyer'' di conseguenza la casa editrice gli chiede di partire da quest'ultima opera e realizzare successivamente quella su Huck Finn (poi mai realizzata). Nella creazione di diverse tavole per Tom Sawyer non realizza infatti la classica impostazione con la geometrica delineazione che prevede la chiusura della tavola ma lascia la possibilità di immaginare spazi di ampio respiro. Sottolinea che tale impostazione che replica dalle opere lette di Will Eisner, uno dei suoi maestri d'arte e primo ispiratore del suo stile di disegni anche se poi negli anni ha sviluppato uno stile sempre più personale e originale. L'opera successiva lo vede nell'adattamento di un altro grande classico della letteratura quale ''The Life and Adventures of Santa Claus'' di L.Frank Baum (lo stesso creatore del mondo fiabesco di Oz). L'opera a fumetti viene distribuita dalla Thundra nel 1992. Il libro di Baum ha sempre affascinato Ploog anche se copre un arco di tempo troppo esteso e non approfondisce la personalità di Babbo Natale. Per rendere più intrigante e affascinante il suo adattamento a fumetti pone il protagonista a dover affrontare situazioni difficili e attraversare luoghi perigliosi. Inoltre introduce gli Awgwas suoi acerrimi nemici contro i quali si trova a combattere dimostrando la sua determinazione e coraggio. Come compagno con cui dialogare inserisce ''Toy'', una scimmia che serve da interlocutore. Ne approfondisce inoltre le origini e il come sia possibile che un essere umano sia diventato immortale. Successivamente lavora all'adattamento di Rip Van Winkle alla quale Ploog si dedica con grande impegno e ne realizza gran parte dell'opera ma il progetto viene abortito lasciando una profonda frustrazione nell'artista. Il suo ritorno nel campo dei comic non passa inosservato così come il suo stile ormai maturo e concettualmente innovativo nato dalla sua passione per Will Eisner, l'animazione, i personaggi bizzarri e grotteschi, per finire con la sua passione per la costruzione visiva di mondi fantasy. L'artista piace anche al celebre scittore Jean Marc DeMatteis che lo vuole come collaboratore in una delle sue opere indipendenti più ambiziose ovvero la saga fantasy di ''Abadazad''.<ref name=thas>Jean Marc DeMatteis, in "Introduzione", in {{cita libro| The Stardust Kid | pp.7-8}}</ref> Il soggetto viene da subito opzionato dalla casa editrice indipendente di Marc Alessi ovvero la ''Crossgen'', fondata nei primi anni duemila e sviluppatasi rapidamente con serie e autori al top della loro carriera.<ref name=thas/> La serializzazione a fumetto inizia nel 2004 e prevede l'inizio di una lunga serie che però deve interrompersi solo al n.3 in seguito alla chiusura della Crossgen per problemi economici. In questo momento la serie sta ottenendo un buon successo, questo a tal punto che l'intera casa editrice viene acquisita dalla Hyperion con il principale scopo di proseguire ''Abadazad''.<ref name=thas/> Ploog sostiene che DeMatteis è uno collaboratori più geniali con il quale abbia mai lavorato. Arriva ad affermare :«L'aspetto sorprendente è che la pensiamo (creativamente) allo stesso modo. Abbiamo lo stesso tipo di approccio all'umorismo che non deve mancare in un certo tipo di fumetto e percepiamo il fantasy e le sue sfacettaturesfaccettature in maniera identica. Quando lavoro sui sui script non ho mai la preoccupazione di sprecare il mio tempo perchèperché so che Jean ne tirerà fuori qualcosa di molto valido».<ref name=thas/> La Hyperion (parte del gruppo Walt Disney) non è però specializzata nella produzione di fumetti seriali e decide quindi di trasporre la storia in una serie di libri cartonati di formato ridotto.<ref name=thas/> DeMatteis ne è comunque entusiasta e parte delle sequenze a fumetti già realizzate per Crossgen e nuove illustrazioni realizzate da Ploog vanno ad ampliare il racconto in prosa trasformando il progetto in qualcosa di unico e originale.<ref name=thas/> Inoltre Brenda Bowen, senior editor di Hyperion è entusiasta del progetto e si fida totalmente del duo DeMatteis/Ploog. La storia pur avendo spunti originali si ispira chiaramente a opere e miti letterari quali il "Il Mago di Oz" di Baum, "Alice nel paese delle meraviglie", alle fiabe dei fratelli Grim e all'intero folklore popolare che esplora il mistero e la meraviglia che giace al fianco della nostra realtà, superando il materialismo e neo-positivismo che riducono e sviliscono il significato dell'esistenza umana e della sua coscienza.<ref name=thas/>DeMatteis espande la storia per essere in grado di coprire l'estensione narrativa dei libri che deve essere necessariamente più dettagliata e sviluppata rispetto a quella pubblicata nel formato comic book. Anche il contributo di Ploog è maggiore che in altre sue opere e adattamenti in quanto vi inserisce personaggi e paesaggi derivati da sue lavori passati mai pubblicato.<ref name=thas/> La saga si preannuncia lunga e complessa e lo stesso DeMatteis non ne annuncia la durata o la conclusione. Tra il 2006 e il 2007 escono i primi tre libri dal titolo "The road to incoceivable", "The Dream Thief" e "The Puppet, The Professor and the Prophet" (quest'ultimo è ormai esaurito da diversi anni. Nonostante l'ottimo successo, essendo un'opera ''all ages'' capace di catturare anche il lettore adulto, La dirigenza Walt Disney non mostra più interesse a promuoverla e proseguirne la pubblicazione. La storia viene interrotta bruscamente con il terzo volume nonostante la presenza di un avvicenteavvincente cliffhanger e il disappunto dei lettori. Nonostante tutto DeMatteis non vuole darsi per vinto e si mette alla ricerca di un nuovo editore che sia anche disposto a tornare al più economico formato in comic book ma finora qualsiasi tentativo è vano e il progetto deve essere abbandonato nostantenonostante si tratti dell'opera più ambiziosa dell'autore. Lo stesso Ploog è incredulo ma non si riesce a procedere e il tutto è ancora fermo (al 2023). L'artista vede in DeMatteis un collaboratore ideale e tra i due nasce da subito una grande intesa e amicizia e soprattutto il desiderio di creare insieme una nuova storia che abbia più fortuna e meno vicissitudini editoriali rispetto ad Abazadad. DeMatteis trova in Ploog uno degli artisti più geniali con i quali abbia mai collaborato e arriva ad affermare che:«...lavorare con Ploog su Abazad rimane uno dei punti creativi più alti della sua carriera. La loro collaborazione ha avuto qualcosa di magico da subito: ci capivamo al volo, condividevamo la stessa visione della storia. Erano 10 anni che aveva concepito le basi della storia ma l'incontro con Ploog lo ha portato a materializzare il progetto.»<ref name=thas/> Di conseguenza Jean gli propone uno script affascinante e di crescita personale che da subito cattura la fantasia e le corde creative di Ploog.<ref name=thas/> Si tratta di un dream-project al quale DeMatteis sta pensando dai primi anni ottanta, un'opera fantasy per tutte le età con sviluppi filosofici, esoterici, misteri di carattere metafisico e ispirita a saghe quali quella del mondo di Oz e [[Narnia]].<ref name=thas/> Il vaolrevalore dato all'opera dall'autore lo dimostra il fatto che il ragazzo protagonista ha lo stesso nome del figlio di DeMatteis, ovvero Cody. Il suo compito e quello dei suoi compagni è quello di riportare ordine in un mondo che viene invaso da un'antica magia che minaccia l'esistenza stessa della realtà. Ploog è talmente colpito dallo script che propone subito a DeMatteis abbozzi e idee sui personaggi che influiscono notevolmente sullo sviluppo dell'opera, destinata a diventare un cult del genere, il titolo definitivo è ''Stardust Kid''.<ref name=thas/> L'opera è più cupa rispetto ad Abadazad ma questo rispecchia il desiderio di Ploog di lavorare su personaggi più dark e inquietanti. DeMatteis è ormai dalla fine degli anni ottanta che è stanco e deluso dal fumetto mainstream (principalmente supereroi) o dall'impostazione "grim and gritty" delle presunte opere più adulte della Modern Age (dal 1992). Vuole quindi crare opere a fumetti (in accordo con Ploog) che creino una nuova letteratura a fumetti di genere fantasy e ispirata ai miti del passato. Non riesce però a concretizzare il progetto con [[Karen Berger]] (tramite la Vertigo) o la nuova Marvel di [[Joe Quesada]] nata tra la la fine degli anni novanta e i duemila.<ref name=thas/>
 
L'ultima opera a fumetti disegnata da Ploog (al 2024) è stata la limited-series "Ticker than Blood" scritta da Simon Reed, matite e chine di Ploog e colorata da [[Simon Bisley]]. Il Publisher della programmata miniserie è la Full Circle Publications che però pubblica solo il primo numero nel dicembre 2007. Il problema è che la gestazione dell'opera è lunga in seguito alla lenta lavorazione di Ploog che vi si dedica tra il 2007 e il 2008. In seguito ai due anni di lavorazione per completarla, il n.2 e il n.3 vengono pubblicati in una raccolta in volume che però viene distribuita con scarsità di copie e senza marketing adeguati visto i grandi nomi coinvolti. Manca inoltre della giusta cura editoriale e di un'edizione che valorizzi le tavole di due artisti cult quali Ploog/Bisley. Per questo ne viene realizzata una versione definitiva, integrale e con la giusta attenzione e formato editoriale solo nel 2023 grazie alla FPG,LLC che ne distribuisce una versione deluxe e rimasterizzata, in formato maggiorato dal titolo ''Ticker Than Blood: Collected Artwork Edition''. La presentazione è senza precedenti in quanto viene pubblicata con le pagine del fumetto che replicano le dimensioni di quelle su cui hanno lavorato gli artisti e inoltre ogni pagina è presente con due versioni contrapposte, una in bianco e nero (la pagina a sinistra) che evidenzia le matite e le chine così come sono state completate da Ploog, l'altra parte (quella sulla destra) è la stessa pagina però a colori dove si enfatizza il lavoro di colorazione di Simon Bisley. Vengono inoltre inserite tutte le 12 coperttinecopertine, le tre principali e quelle ''variant'' (ovvero alternative). Ne viene inoltre distribuita una versione molto rara e per collezioniticollezionisti di cui esistono solo 175 copie. Questa versione è inserita in una slipcase prestige e autografata da Simon Reed, Mike Ploog e Simon Bisley. Con quest'opera si chiude un cerchio creativo dell'artista che si era affermato come top-artist del genere hoor alla Marvel nel 1972 con una sroria su un lupo mannaro dal titolo ''Werewolf by Night'' e arrivando ad essere secondo Thomas il landmaenturark artistico dell'horror Marvel. Anche con ''Thicher than Blood'' si affronta una tematica simile che vede al centro un Lupo Mannaro e che (al 2008) è la sua ultima opera a fumetti interamentainteramente da lui disegnata. Durante la lavorazione di quest'ultima opera Ploog si appassiona ad una progetto da lui creato dal titolo provvisorio di ''Goliath'', un fumetto che ha come protagonista un enorme gorilla bianco. Non trovando editori disposti a supportarne il progetto, nel 2012 inizia una campagna su "Kickstarter" per raccogliere i necessari 10.000 dollari indispensabili per la pubblicazione. La storia si svolge nella preistoria e si potrebbe definire come un racconto d'avventura con sfumature fantasy dedicato a lettori di ogni fascia d'età. La storia riguarda una tribù che si trova costretta a migrare per trovare nuove fonti di cibo. Nel loro peregrinaggio si ritrovano ad essere protetti da una creatura quale un Gorilla Bianco che per loro è un semi-Dio. Si tratta di un racconto che per l'artista è qualcosa che vuole realizzare sin da bambino in quanto è sempre stato affascinato dai primati da lui disegnati da sempre ai quali si aggiunge la sua passione per il mondo preistorico e le creature che lo popolano. Purtroppo il progetto non si concretizza anche per il fallimento della raccolta fondi su kickstarter. Nonostante Ploog sia stato un autore di culto e ritenuto dallo stesso Stan Lee e Roy Thomas come uno dei migliori disegnatori e autore di riferimento per l'horror-fantasy, nel secondo e terzo decennniodecennio degli anni duemila sembra aver perso il suo appeal e status di top-artist presso le nuove generazonigenerazioni di lettori.
 
Anche se apparentemente sembra essersi disinteressato e disinnamorato dal lavoro di fumettista, Ploog afferma anche dopo il 2010 di essere pronto a tornare a disegnare per la serie Abadazad insieme a DeMatteis che da anni sta cercando di convincere la Walt Disney a fargli portare avanti un'opera che considera tra le sue migliori insieme a ''Moonshadow'', ''Blood'', ''The Last One'', ''Seekers into the MYstery'', ''Brooklyn Dreams'' (per l'imprint [[Paradox Press]]), ''The Life and Time of Savior 28'' (per IDW), e ''The Stardust Kid'' (realizzata insieme a Ploog). L'intesa e l'amicizia con Ploog lo porta a convincere l'artista a lavorare su una nuova opera che viene annunciata per il 2015 ma che finora (al 2023) non si è ancora concretizzata e di cui non si conosce il titolo o la storia.