Meccanicismo: differenze tra le versioni

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L'immagine inserita è del 1899, ed è una ricostruzione (congetturale) dell'anatra meccanica costruita da Vaucanson nel 1739: come potrebbe essere un'immagine tratta da un testo di Cartesio del 1662???
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Sarà quindi [[Pierre Simon Laplace]], in un testo del [[1814]], ad enunciare il nucleo centrale del meccanicismo deterministico moderno:
{{Citazione|Noi dobbiamo considerare lo stato presente dell'[[universo]] come l'effetto di un dato stato anteriore e come la causa di ciò che sarà in avvenire. Un'intelligenza che, in un dato istante, conoscesse tutte le forze che animano la natura e la rispettiva posizione degli esseri che la costituiscono, e che fosse abbastanza vasta per sottoporre tutti i dati alla sua analisi, abbraccerebbe in un’unica formula i movimenti dei più grandi corpi dell'universo come quello dell'atomo più sottile; per una tale intelligenza tutto sarebbe chiaro e certo e così l'avvenire come il passato le sarebbero presenti.|[[Pierre Simone de Laplace]], ''Saggio filosofico sulle probabilità'', Introduzione, pag. 3, Parigi 1814<ref>Trad. it. in Laplace, ''Opere'', a cura di O. Pesenti Cambursano, pag. 323, Torino, UTET, 1967.</ref>}}
 
[[File:MechaDuck.png|thumb|upright=0.9|Immagine tratta dal ''De homine'' di [[Renato Cartesio]] (1662), che assimilava gli [[animali]] ad [[Automa meccanico|automi]] meccanici, come se questi cioè fossero essenzialmente delle versioni solo più complesse dell'[[anatra digeritrice]] raffigurata.]]
Il nesso con la matematica e col calcolo è ciò che differenzia il meccanicismo moderno da quello antico. L'universo viene considerato guidato dalle [[leggi della dinamica]] di [[Isaac Newton]]: note le [[forza|forze]] che agiscono tra una particella e l'altra trovare il moto del sistema significa risolvere un sistema di [[equazioni differenziali]] che, una volta completate con i cosiddetti ''dati iniziali'' permettono di conoscere l'evoluzione del sistema a qualunque istante di tempo, sia passato che futuro. I problemi in questo senso vengono dall'enorme numero di equazioni da risolvere (uno per ogni [[atomo]] dell'universo) e dall'impossibilità di conoscere nello stesso istante la posizione e la velocità di ogni particella<ref>Proprio per questi motivi la [[meccanica statistica]] studia sistemi formati da un gran numero di elementi attraverso le loro proprietà medie.</ref>
Questo è appunto quanto afferma Laplace: se l'universo è una macchina che risponde a precise leggi matematiche, conoscendo esattamente il suo stato presente è possibile calcolare ogni suo stato futuro sulla sola base di queste leggi.